Yersinia Pestis: Storia della colonna infame 

Ma sul finire del mese di Marzo, cominciarono, prima nel borgo di porta orientale, poi in ogni quartiere della città, a farsi frequenti le malattie, le morti, con accidenti strani di spasimi, di palpitazioni, di letargo, di delirio, con quelle insegne funeste di lividi e di bubboni; morti per lo piú celeri, violente, non di rado repentine, senza alcun indizio antecedente di malattia. I medici opposti alla opinion del contagio, non volendo ora confessare ciò che avevan deriso, e dovendo pur dare un nome generico alla nuova malattia, divenuta troppo comune e troppo palese per andarne senza, trovarono quello di febbri maligne, di febbri pestilenti: miserabile transazione, anzi trufferia di parole, e che pur faceva gran danno […].” (Cap. XXXI De I Promessi Sposi).

006Questa è la descrizione che ci lascia il grande Alessandro Manzoni della peste, del morbo che, nel 1630, colpendo senza scrupoli le maggiori città italiane, ridusse la popolazione in ginocchio, assicurandosi l’appellativo di “calamitas calamitatum“. Inesorabile ed implacabile, la peste ha crocifisso l’umanità per millenni, oggi la Yersinia pestis, agente eziologico della peste, seppur quasi del tutto debellata, viene combattuta con antibiotici quali streptomicina, cloramfenicolo o tetraciclina. Considerata un tempo come castigo divino, la peste è un’affezione, il cui serbatoio naturale è costituito da diversi roditori infetti. Questa zoonosi, si trasmette da un animale ad un altro attraverso le punture di pulci. Tramite queste punture passa anche all’uomo, che poi, a sua volta, può infettare altre persone mediante le minuscole goccioline della tosse e degli starnuti.

La peste si può manifestare in tre modi: la bubbonica, la setticemica e la polmonare: il suo decorso è sempre grave, specialmente nella polmonare e setticemica, che presentano l’80% di mortalità se non trattate prontamente.

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L’infezione pestosa si diffonde dal punto di inoculazione lungo i vasi linfatici, fino ai linfonodi mediastinici che, diventando serie di processi infiammatori intensi, iniziano a presentare “bubboni” e colliquazione purulenta. I bubboni (di circa 4-5 centimetri di diametro), si localizzano in prossimità della puntura della pulce. Dai linfatici, le Yersinie, si diffondono nel circolo linfatico, localizzandosi nella milza, nel fegato, nei polmoni e nelle meningi. I sintomi più comuni sono: febbre alta, dispnea, nausea e tosse. La peste si individua con l’esame del sangue o di materiale biologico prelevato dal bubbone, in modo da evidenziare al MO la presenza del batterio colorandolo con il metodo di Giemsa oppure utilizzando reazioni di immunofluorescenza. È possibile anche inoculare la Yersinia in animali da laboratorio (topi, cavie).

Seppur oggi questo morbo sia stato debellato, è ancora presente in paesi in via di sviluppo ed in luoghi con scarse condizioni igieniche, pertanto, in questi casi è utile immunizzarsi con vaccini allestiti con bacilli pestosi uccisi con formolo.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

1 commento su “Yersinia Pestis: Storia della colonna infame ”

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