Un altro studio ci esorta ad essere potenzialmente cauti circa l’uso del composto antimicrobico artificiale Triclosan. L’agente, che si trova comunemente nei saponi per la casa, nello shampoo, nei dentifrici, nelle attrezzature mediche e in altri materiali, può insinuarsi all’interno del naso umano, dove può promuovere la colonizzazione di batteri Staphylococcus aureus e predisporre alcune persone alle infezioni.
Lo studio, dei ricercatori della University of Michigan, ha evidenziato la presenza di tracce di triclosan nei canali nasali nel 41% (37 su 90) degli adulti sani studiati. Tra quelli con tracce di triclosan, il 64% sono stati anche colonizzati da S. aureus. Al contrario, solo il 30% degli adulti senza triclosan presentava una colonizzazione da S. aureus.
Ulteriori esperimenti hanno scoperto che S. aureus coltivato in presenza di triclosan era più capace ad attaccare le proteine umane, e che i topi esposti a triclosan erano più suscettibili alla colonizzazione nasale da S. aureus.
Il Triclosan è “molto comune in saponi, dentifrici e collutori, ma non c’è alcuna prova che questi siano migliori di un normale sapone“, spiega l’autore senior dello studio Blaise Boles, PhD, professore di biologia molecolare, cellulare e dello sviluppo presso l’Università. “Quest’agente può avere conseguenze indesiderate nei nostri corpi. Potrebbe promuovere la colonizzazione nasale di S. aureus , mettendo alcune persone, come quelle sottoposte a chirurgia, ad un maggiore rischio di infezione “.
Il triclosan è in giro da 40 anni, e nel frattempo è stato incorporato in molti prodotti per la casa nel corso dell’ultimo decennio, dice Boles. Il suo non è il primo studio per rilevare la sua diffusione tra gli esseri umani: Altri studi, infatti, hanno trovato tracce di triclosan nei fluidi umani, tra cui il siero, l’urina e il latte, ed inoltre gli studi nei mammiferi hanno mostrato che elevate concentrazioni di triclosan possono compromettere il sistema endocrino e diminuire la funzione del cuore e dei muscoli scheletrici.
“Alla luce del significativo utilizzo di triclosan nei prodotti di consumo giornaliero e della sua diffusa contaminazione ambientale, i nostri dati, combinati con studi precedenti che mostrano impatti del triclosan sul sistema endocrino e sulla funzione muscolare, suggeriscono che è urgente una rivalutazione dell’uso del triclosan nei prodotti di consumo” hanno scritto Boles e colleghi.
Con le reazioni e le preoccupazioni della comunità scientifica sul triclosan, che porta alla resistenza batterica dei consumatori, il triclosan è stato vietato in Europa e in Canada. Inoltre, la Food and Drug Administration nel mese di dicembre ha emesso una norma che obbliga i produttori a fornire dati più consistenti per dimostrare la sicurezza e l’efficacia di saponi antibatterici. Le aziende, tra cui Johnson & Johnson e Procter & Gamble hanno annunciato che stanno eliminando l’uso del triclosan nei loro prodotti.
Per ora, Boles, dice che vorrebbe condurre una più ampia indagine per determinare se il triclosan influenzi la colonizzazione microbica anche in altri siti del corpo umano, e suggerisce di non utilizzare prodotti contenenti triclosan. Ma il rilevamento di tali prodotti è difficile, egli osserva, poichè il triclosan è commercializzato anche sotto altri nomi, tra cui BioFresh, Microban, Lexol 300, Ster-Zac, Cloxifenolum, e Irgasan DP-300.
Salvatore Gemmellaro
Fonte: mBiosphere