Anche i virus si abbronzano

Titolo ovviamente ironico, ma è indubbio, e scientificamente riconosciuto, come la radiazione elettromagnetica appartenente allo spettro UV, proprio quella in grado regalarci una abbronzatura impeccabile, sia al tempo stesso dannosa, per noi, e soprattutto per i microrganismi.

In una continua lotta contro la diffusione delle infezioni, scienziati e ricercatori sono alla costante ricerca di nuovi metodi mirati e specifici per i patogeni più difficili da eradicare. Infezioni trasmissibili per via aerea come influenza (virale) o tubercolosi (batterica), sono due esempi cruciali per l’intera salute pubblica. Un approccio quanto più diretto possibile per limitare la trasmissione aerea di questi patogeni ed agenti infettivi, sono i trattamenti con luce ultravioletta (UV); tuttavia un uso diffuso di questa metodologia non è possibile, e ne risulta limitato a causa del rischio associato all’intrinseca carcinogenicità di questa porzione della radiazione elettromagnetica.

Classica lampada germicida per la sterilizzazione luoghi di lavoro e cappe biologiche

Aggirare il problema e trovare una soluzione, efficace e potenzialmente a basso costo, mirata a limitare infezioni virali e microbiologiche, è l’obiettivo di uno dei gruppi di ricerca del Center for Radiological Research presso la Columbia University Irving Medical Center (CUIMC). Nel loro ultimo studio hanno constatato come basse e continue dosi di una particolare fascia dello spettro UV, precisamente far-UVC (207-222 nm), sono in grado di uccidere virus influenzali senza però risultare dannose per i tessuti umani.

È riconosciuto da decenni che lo spettro UV, il quale ha una lunghezza d’onda compresa tra i 200 e i 400 nm, è altamente efficace nell’eliminare dall’ambiente batteri e virus, andando ad alterare i legami tra le basi del DNA. Per questo motivo lampade UV sono largamente usate come metodica di routine per la decontaminazione di strumentazione ed ambienti chirurgici. Sfortunatamente, i germicidi convenzionali basati su luce UV, rappresentano anche un pericolo per la salute umana, e possono portare a carcinomi della pelle e cataratta; per questo motivo, finora, ne è vietato l’uso in spazi pubblici.

Spettro elettromagnetico completo della radiazione ultravioletta (UVR)

Le evidenze presenti nel nuovo studio pubblicato su Scientific Reports, invece, suggeriscono che restringendo lo spettro UV e sfruttando solo la radiazione compresa nel ristretto range di 207-222 nm, ci consente di sfruttare specifiche lampade UVC in ospedali, sale ricevimento, scuole, aeroporti, aerei, ed altri spazi pubblici, garantendo, ad esempio, un miglior controllo delle epidemie stagionali di influenza. Ciò è possibile perché, a causa del suo forte potere assorbente dei materiali biologici, lo spettro far-UVC non può penetrare negli strati esterni della pelle o degli occhi; tuttavia, poiché i batteri e virus hanno dimensioni dell’ordine di μm, o inferiori, i raggi UVC possono penetrare al loro interno e danneggiarli irreversibilmente.

In questo studio, il ceppo influenzale H1N1 – uno dei ceppi influenzali più comuni e diffusi – è stato rilasciato in una camera di prova ed esposto a dosi molto basse di luce UVC a 222 nm. Un gruppo di controllo costitutito da virus aerosolizzato non è stato invece esposto a luce UVC. La luce far-UVC ha inattivato in modo efficace il ceppo virale, con la stessa efficienza delle comuni lampade germicide ad UV. Ad un prezzo stimato inferiore a $1000 per lampada, un costo che sicuramente diminuirà se le lampade fossero prodotte in serie, le luci far-UVC sono relativamente economiche. Ciò potrebbe consentire un utilizzo in molti più luoghi rispetto alle lampade UV attualmente in uso, portando a impatti potenzialmente ampi verso la diminuzione della diffusione di molte malattie infettive.

Se i nostri risultati verrano confermati anche in altri contesti, l’uso della luce ultravioletta a basso livello in luoghi pubblici potrà diventare un metodo sicuro ed efficace per limitare la trasmissione e la diffusione di malattie microbiche mediate dall’aria, come influenza o tubercolosi“.

PER APPROFONDIMENTI:

Far-UVC light: A new tool to control the spread of airborne-mediated microbial diseases. Welch D, Buonanno M, Grilj V, Shuryak I, Crickmore C, Bigelow AW, Randers-Pehrson G, Johnson GW & Brenner DJ. Scientific Reports. 2018

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

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