Lanzarote: Isola vulcanica popolata dai licheni

Lanzarote, la seconda Luna

Lanzarote è una piccola isola dell’Atlantico con clima sub-sahariano, la sua dimensione è di circa 50 km per 20 km e appartiene alle Isole Canarie, in Spagna. È l’isola più nord-orientale dell’arcipelago spagnolo ed è popolata da licheni colorati.

Lanzarote è stata nominata riserva della biosfera dall’UNESCO nel 1993, grazie ai suoi paesaggi lunari e vulcanici, grotte e grazie all’impegno dell’architetto locale César Manrique. Il colore che ben rappresenta quest’isola è il nero: le spiagge, i sassi, gli argini, le dighe, i muri intorno a piante e vigneti e soprattutto il terreno molto fertile.

Contiene oltre 300 vulcani, con enormi coni con crateri visibili per tutta l’isola. I coni sono circondati da caratteristiche molto ruvide e spoglie che non possono essere ritenute un terreno fertile. Circa 1/5 della superficie totale dell’isola è ricoperta da lava fresca e cruda che scorreva 250 anni fa ed è stato il risultato di un’ attività vulcanica durata 6 anni.

Lanzarote, terra vulcanica, licheni
Figura 1: Lanzarote, la seconda Luna

I Licheni: Caratteristiche generali

I licheni sono organismi simbionti composti da due organismi distinti: funghi filamentosi che hanno capacità assorbente e alghe che portano la clorofilla e sono in grado di foto-sintetizzare. Sono estremamente diffusi e si trovano in tutto il mondo; presente dall’Artico, all’equatore e all’Antartico. Tuttavia, nelle zone aride e tundre possono costituire la maggior parte della biomassa dello strato terreno. In quanto tali, i licheni dominano circa l’8% della superficie terrestre.

I licheni hanno un tasso di crescita regolare ma lento, inferiore a un millimetro. Diverse specie di licheni crescono lentamente fino a 0,5 mm e fino a 0,5 metri all’anno. La lava e la roccia recentemente raffreddate sono un ambiente ideale per la sua crescita e vita vegetale. Sono presenti lì dove l’umidità è maggiore e per questo motivo la maggior parte di queste piccole piante è orientata verso nordest, la direzione da cui provengono i venti Alisei. Venti che sono responsabili dell’apporto di umidità e acqua a Lanzarote, caratterizzato dall’assenza di precipitazioni durante tutto l’anno.

Tali piante sono responsabili dell’avvio del processo di colonizzazione vegetativa nelle aree rocciose, in quanto sono le uniche in grado di resistere alle condizioni avverse del suolo.

La flora dei licheni dell’isola di Lanzarote

Sulla superficie delle rocce si trova una forma piatta di vari tipi di licheni rappresentati con colori diversi. Questa forma fogliare di lichene si trova sulla maggior parte delle rocce dalla superficie ruvida. Differiscono per colore e dimensioni ma sono immensamente abbondanti all’interno del Parco Nazionale Timanfaya.

Le piccole fessure e cavità dei substrati vulcanici facilitano l’ancoraggio dei licheni, soprattutto nei luoghi ventosi esposti all’umidità degli alisei e alla brezza marina. Assorbono l’acqua e le sostanze nutritive direttamente attraverso il loro tallo. Finora sono state segnalate circa 170 specie di licheni. I licheni si dividono in: crostosi, fogliosi e fruticosi.

A Lanzarote sono stati analizzati campioni di superfici laviche ricoperte di licheni e non. È stato visto che i licheni sulle colate laviche causano un tasso di erosione 16 volte superiore a quelli riscontrati sulle superfici nude. Sono in grado di degradare fisicamente il loro substrato. In particolare, le rizine penetrano nel substrato e riducono i frammenti. Il tallo, invece, a seconda della disponibilità di umidità, può espandersi e contrarsi strappando così i frammenti di roccia dalla superficie.

Alcuni studi dimostrano che i licheni possono avere un effetto biofisico e biochimico, possono accelerare l’erosione del substrato nonché avere un ruolo protettivo contro gli agenti atmosferici.

L’erosione biochimica, può avvenire attraverso la produzione di anidride carbonica, secrezione di acidi organici come l’acido ossalico o la produzione di acidi fenolici deboli, noti come acidi lichenici, che reagiscono con il substrato. Nella specie crostose, prevale questo tipo di erosione. Invece, le specie fruticose producono un’erosione più profonda e hanno rizine più profonde e spesse, suggerendo l’importanza dell’erosione biofisica.

Parco Nazionale di Timanfaya

Il Parco Nazionale di Timanfaya, chiamato anche Las Montañas del Fuego (Montagne di fuoco), è costituito da una serie di colate laviche avvenute dal 1730 al 1736 e 1824. Il paesaggio prodotto dall’attività vulcanica copre un totale di 174 kmq e rappresenta strutture geomorfologiche di elevato interesse vulcanologico, nella regione della Macaronesia.

L’assenza di piogge e di una copertura vegetale, dato il poco tempo trascorso dalle eruzioni, rallenta il processo di erosione delle rocce vulcaniche. Diverse specie di licheni contribuiscono a colorare il paesaggio con varie tinte: rossi sfolgoranti, marroni profondi, ocra afose, neri pece , arancioni vibranti e giallo-verde come la zona in prossimità del Volcàn de los Cuervos.

Le colate laviche di Lanzarote sono state colonizzate da oltre 71 specie di licheni. Le specie principali che riscontriamo sono Stereocaulon vesuvianum (una specie bianca), Ramalina bourgeana (specie fruticosa verde chiaro), Lecanora e Rhizocarpon (un mosaico di quattro specie crostose bianche).

Nelle fascia costiera, come quelle di Famara, si sviluppano invece, i Roccella canariensis. Questi licheni, conosciuti in loco come “orchilla“, erano utilizzati per ricavare una tintura viola che costituivano una delle fonti di reddito più importanti per l’economia isolana.

Parco Nazionale di Timanfaya
Flora lichenica
Figura 2: Parco Nazionale di Timanfaya

“Essere nati in questa geologia di cenere, nel mezzo dell’Atlantico, condiziona qualsiasi essere moderatamente sensibile“


César Manrique

Fonti:

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