Biancheria e microbi: siamo davvero al sicuro?

Pensate di poter dormire sonni tranquilli, lontani da agenti patogeni, o che lavandovi le mani possiate stare tranquilli? Forse dovreste leggere questo articolo: anche la biancheria, può, infatti nascondere microrganismi!

Biancheria da letto e microbi

Il letto è davvero un posto sicuro in cui poter godere del meritato riposo dopo una giornata a contatto con vari agenti patogeni? A quanto pare no! 

Vari studi hanno, infatti, dimostrato che le lenzuola e gli asciugamani sono un ricettacolo di patogeni. Secondo Philip Tierno, microbiologo presso l’Università di New York, per non ammalarsi bisognerebbe cambiare le lenzuola almeno una volta alla settimana. In caso contrario, il nostro letto potrebbe diventare l’habitat perfetto per funghi e batteri.

Come esseri umani trascorriamo circa un terzo della nostra vita a letto (Figura 1) e produciamo, in un anno, una media di 100 litri di sudore. Questo crea umidità, il terreno ideale per la proliferazione di funghi e microbi. Questi, poi, rischiano di annidarsi tra le pieghe delle nostre lenzuola.

Donna tra la biancheria da letto
Figura 1 – Donna a letto, il luogo dove trascorriamo un terzo della nostra vita [Credits: somersetlive.co.uk]

Un esempio sono i cuscini: uno studio ha dimostrato come, dopo un anno e mezzo, si possano trovare su questi anche 17 tipi diversi di funghi. Nel caso delle lenzuola, la situazione potrebbe essere, addirittura, peggiore.
Su queste, infatti, sono stati riscontrati differenti agenti patogeni prodotti dal nostro corpo. Tra questi ricordiamo i funghi, che crescono in seguito a sudorazione, agenti microbici, che espelliamo attraverso colpi di tosse e starnuti o ancora quelli derivanti da secrezioni vaginali e/o anali. A questi bisogna aggiungere quelli provenienti dall’esterno, portati dal pelo degli animali, dal polline o dagli acari della polvere.

Il rischio è ovviamente quello di ammalarsi o, anche, di sviluppare reazioni allergiche, soprattutto in soggetti già sensibili.

Lo stesso discorso vale anche per pigiami e camice da notte. Infatti, dovremmo cambiarli almeno una volta a settimana, nonostante gli uomini abbiano la tendenza ad indossarli per più tempo.

Asciugamani e microbi

Se laviamo frequentemente le mani, eliminiamo anche la maggior parte dei patogeni? Sì, ma solo se il nostro asciugamano è pulito! (Figura 2)

Questo è dovuto al fatto che anche i nostri asciugamani vengono in contatto con prodotti del nostro corpo, quali pelle morta, muco, secrezioni urinari, anali e salivari. Queste sono relativamente innocue in piccole quantità, ma se raggiungono livelli elevati divengono veicolo di malattie.

Biancheria da bagno
Figura 2 – Asciugatura delle mani con asciugamano [Credits: meteoweb.it]

Come spiega lo stesso microbiologo Tierno, se vengono lasciati asciugare completamente, possono essere cambiati dopo non più di tre volte.
Anche l’odore potrebbe essere un ottimo indicatore: quando si comincia a sentirne un odore sgradevole vuol dire che su quell’asciugamano stanno crescendo popolazioni di microbi e che, quindi, va cambiato.

La biancheria del bagno contiene tutti gli elementi indispensabili per la crescita microbica: residui cellulari come nutrimento, umidità, pH neutro e alte temperature. Ecco perché è importante innanzitutto eliminare l’umidità, facendo in modo che gli asciugamani si asciughino completamente e in fretta.

Emanuela Pasculli

Fonti

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

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