Divulgare la scienza può non essere sempre semplice. Come fare ad ottenere una comunicazione originale ed efficace? Ecco l’idea innovativa di alcuni scienziati
Per avvicinare il grande pubblico ad un campo di ricerca ostico, gli studiosi hanno associato dei suoni ai microrganismi oggetto dei loro studi. La soluzione è in un linguaggio universale e amato, la musica!
Biota Beats è un progetto interdisciplinare sviluppato dal team di biologi dell’East Meets West (EMW) Street Bio Lab (Stati Uniti), e pensato per aiutare a tradurre la complessa informazione relativa al microbiota su un livello insolito: la musica. I motivi alla base di questa idea sono relativi ai concetti di comunità, trasferimento e scambio: la combinazione di arte e scienza cattura l’immaginazione, unendo iniziativa e innovazione.
L’ambizioso programma, a cui si sono aggiunti nel tempo studenti e professionisti di varie discipline, dalla biologia al campo musicale, è stato premiato con una medaglia di bronzo al concorso IGEM (competizione studentesca nel campo della Biologia Sintetica) lo scorso 31 ottobre.
In cosa consiste Biota Beats?
L’équipe ha costruito un giradischi in grado di contenere una capsula di Petri con colture batteriche provenienti dal microbioma umano. Le immagini prese da ciascuna di queste queste colonie sono state associate a un suono grazie ad un programma codificato dagli stessi membri della squadra. “La musica, in quanto linguaggio universale, suggerisce una certa interezza e la ‘traduzione in suono’ del microbioma è un tentativo per coinvolgere il pubblico, fornire una migliore comprensione dell’espressione genica, dei cambiamenti cellulari e delle evoluzioni batteriche” — scrivono gli stessi ricercatori.
La melodia è stata ottenuta “facendo suonare” i microbi che vivono sul nostro organismo e che sono responsabili, di solito, degli odori indesiderati. I biologi hanno prelevato campioni di batteri da piedi, genitali, ombelico, ascelle e bocca (figure 1 e 2).
A partire dai campioni di ognuna di queste parti del corpo sono state prodotte colonie batteriche e a ciascuna di esse è stato associato un suono (figure 3 e 4).
Si tratta di un modo accattivante per avvicinare al mondo della microbiologia, ma è bene sottolineare che il prodotto finale non è una registrazione audio: la sinfonia ottenuta è comunque un artefatto.
Per i più curiosi, dal link di seguito, è possibile ascoltare il risultato sulla “melodia” del nostro microbioma: http://biotabeats.org/visualization.html .
Angela Chimienti
Fonti (contenuti e immagini):
- http://biotabeats.org/concept.html
- http://igem.org/Main_Page
- http://biotabeats.org/ (immagine in evidenza)