Il caso dell’infezione
Circa una decina di giorni fa, una donna ricoverata nel reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli è risultata positiva al bacillo Mycobacterium avium complex.
Il micobatterio dà origine a una rara patologia a interessamento polmonare e non va confuso con il più conosciuto Mycobacterium tubercolosis.
I micobatteri sono un genere di bacilli appartenenti alla famiglia delle Mycobacteriaceae, suddivisibili in due gruppi principali:
Micobatteri tubercolari e non tubercolari
- il primo è formato dai micobatteri tubercolari, così chiamati perché responsabili della tubercolosi (rappresentati principalmente da Mycobacterium tubercolosis, Mycobacterium africanum e Mycobacterium bovis);
- il secondo, invece, è costituito dai micobatteri cosiddetti non tubercolari, formato da batteri che causano patologia soltanto in soggetti le cui difese immunitarie sono compromesse quali gli immunodepressi.
Di questo gruppo fanno parte i più comuni Mycobacterium avium e Mycobacterium intracellulare (appartenenti al complesso MAC-Mycobacterium avium complex) e altre specie come M. kansasii, M. xenopi, M. marinum, M. ulcerans, M. fortuitum, M. abscessus e M. chelonae.
I micobatteri non tubercolari sono riscontrabili in particolar modo nell’ambiente naturale a livello del suolo e dell’acqua e vengono spesso considerati specie opportunistiche di alcuni animali.
Mycobacterium avium complex
La principale sede di danno da Mycobacterium avium complex risiede nei polmoni. Segni e sintomi sono generalmente tosse persistente, difficoltà respiratoria, astenia, perdita di peso e febbricola.
La patologia interessa, in particolar modo, le donne di mezza età o età avanzata, motivo per il quale viene spesso soprannominata “sindrome di Lady Windermere“, dalla protagonista di una commedia di Oscar Wilde, “Lady Windermere’s Fan”.
Come suddetto, l’infezione da MAC riguarda principalmente pazienti immunodepressi, con AIDS avanzata o che hanno in precedenza subito trapianto di organi.
All’RX l’infezione appare simile alla tubercolosi, tranne che per gli infiltrati ad albero in fiore tipici del Mycobacterium avium complex. Per la diagnosi e la differenziazione si sfrutta il fenomeno dell’acido-resistenza tipico dei micobatteri e si procede con l’esame e la coltura dell’espettorato.
La terapia, che può durare fino a qualche mese, consiste nella somministrazione di claritromicina, azitromicina, rifampicina ed etambutolo.
Mycobacterium avium complex può anche essere responsabile di linfadenite cronica cervicale sottomascellare e sottomandibolare attraverso ingestione di microrganismi dal terreno.
La segnalazione da parte del dott. Caiazzo
Ritornando al caso di cronica avvenuto il 19 dicembre, il primario di Neurochirurgia del Cardarelli, dr. Pasquale Caiazzo, ha immediatamente inviato, come da protocollo perché infezione sottoposta obbligatoriamente a denuncia, la segnalazione alla ASL e al CC-ICA (Comitato per il Controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza) nonostante il bassissimo pericolo infettivo del micobatterio sopra descritto per il personale sanitario e per la popolazione non immunodeficiente.
Si ringrazia The Medical Alphabet per la gentile concessione del contenuto.
Elena Panariello
Elena, grazie per l´impeccabile articolo, sucesso!!!
Grazie mille per questo commento, sono contenta che le sia piaciuto!