E’ allarme negli Stati Uniti per un caso di antibiotico-resistenza. Per la prima volta è stato scoperto un “super batterio” resistente a qualsiasi tipo di antibiotico, persino a quelli più potenti di ultima generazione. Secondo gli scienziati del Dipartimento della Difesa, il batterio è stato individuato nelle urine di una donna ricoverata in un ospedale militare della Pennsylvania. Il rapporto non rende nota la condizione della donna portatrice del batterio, ma gli esperti dei Centers for Disease Control and Prevention stanno indagando sulle modalità in cui la paziente avrebbe contratto il microrganismo antibiotico-resistente, probabilmente anche quella di una ospedalizzazione.
Si tratta di un ceppo di Escherichia coli portatore del gene mcr-1 per la resistenza all’antibiotico colistina, uno degli antibiotici di ultima scelta da utilizzare nei casi di infezioni da parte dei batteri multiresistenti, quali Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter, capaci di uccidere fino al 40% dei pazienti colpiti. Lo studio coordinato dal Walter Reed National Military Medical Center parla di primo caso di mcr-1 negli Stati Uniti.
Il gene mcr-1, responsabile della resistenza a una classe di antibiotici conosciuti come polimoxine, era stato già scoperto da alcuni scienziati cinesi a novembre del 2015. Nello studio pubblicato su The Lancet Infection Diseases, i ricercatori cinesi hanno trovato il gene mcr-1 in ceppi di Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae, esaminando campioni prelevati da maiale e pollo venduto in decine di mercati di cinque province della Cina. Inoltre, gli studiosi hanno analizzato i risultati di batteri isolati dalla carne animale e il 15% di essi aveva il gene mcr-1. Questo gene è stato trovato anche nel 21% degli animali tra il 2011 e il 2014. Il timore è che quanto scoperto rappresenti la fine di questa tipologia di farmaci che hanno salvato molte vite. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha già avvertito che questo fenomeno in crescente aumento potrebbe addirittura riportarci a un’epoca pre-antibiotici.
I “superbatteri” si nascondono negli ospedali e hanno imparato a sfuggire agli antibiotici. Rappresentano ormai un’emergenza globale, tanto che gli esperti parlano di “probabile pandemia”. La responsabile del sistema sanitario inglese, Dame Sally Davis ha usato di recente un esempio molto chiaro per dare il senso dell’emergenza: “Gli antibiotici perdono la loro efficacia a un ritmo che è insieme allarmante e irreversibile, un pericolo simile al riscaldamento globale”.
Maria Laura Luprano