La divulgazione scientifica microbiologica spiegata dal dott. Alessandro Mustazzolu

Ciao Alessandro! Ti ringrazio per aver accettato questa intervista. Puoi raccontarmi in breve chi sei, qual’è stato il tuo percorso lavorativo e dove lavori attualmente?”

Sono un biologo specializzato in microbiologia e virologia con tanti interessi legati insieme da un sottile fil rouge, quello del creare contenuti. Il mio percorso lavorativo inizia in discoteca, si proprio in discoteca, da ragazzo ho fatto per anni il dj, mettevo i dischi davanti a centinaia di persone e credo che quell’esperienza mi abbia insegnato molto riguardo la comunicazione e le sue mille sfaccettature.

La biologia è arrivata di pari passo così come l’interesse per la microbiologia che si è concretizzato nei laboratori del San Camillo-Forlanini, ospedale romano, dove per molti anni sono stato un tirocinante. Scappavo dalle noiose lezioni universitarie e mi rifugiavo nei suggestivi laboratori diretti all’epoca dalla Dott.ssa Mirella Tronci.

Quell’esperienza è stata formativa sia dal punto di vista tecnico-lavorativo che dal punto di vista umano; mentre i miei compagni di università studiavano sui libri, io facevo identificazioni, antibiogrammi e colorazioni. Dopo il Forlanini fu un susseguirsi di lavori in tanti laboratori privati romani, ho anche insegnato in una scuola per un anno, un’esperienza formidabile che consiglio a tutti di fare. Insegnare a dei ragazzi del liceo ti fa capire la potenza della trasmissione dell’informazione. Le numerose esperienze lavorative mi hanno portato nei laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità.

Di che cosa ti occupi nello specifico presso l’Istituto Superiore di Sanità?”

Dopo molti anni passati tra microscopi, provette e colture tubercolari ho deciso di mettere alla prova le mie conoscenze trasferendomi presso il Servizio di Comunicazione Scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità diretto dalla Dott.ssa Paola De Castro dove scienza e comunicazione necessariamente si incontrano per dar vita a prodotti fruibili agli addetti ai lavori e non.

Nel Servizio di Comunicazione Scientifica mi occupo di raccontare la scienza lavorando insieme a colleghi dalle più svariate competenze. Uno dei tanti modi in cui questo racconto prende vita è tra le mura del museo dell’Istituto Superiore di Sanità, frequentatissimo da persone di ogni età, in particolare da studenti.

So che hai lavorato per diverso tempo con i micobatteri. Trovi che ci siano delle pericolosità sottostimate verso questi microrganismi e in particolare verso Mycobacterium tuberculosis?”

Proprio così, ho lavorato con il Mycobacterium tuberculosis prima nei laboratori del Forlanini, ora San Camillo-Forlanini, e poi nei laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità.

Una grande problematica risiede nel fatto che di tubercolosi non se ne parla mai abbastanza, così molte persone sono portate a credere che questo microrganismo faccia ormai parte del passato quando, al contrario, rappresenta ancora una delle dieci principali cause di morte nel mondo. Certamente parlando di pericolosità sottostimate nei confronti della tubercolosi non si può non parlare del fenomeno della resistenza ai farmaci da parte di questo batterio, ma ne riparleremo, magari insieme, in altre occasioni.

Alessandro Mustazzolu alle prese con un microscopio ottico
Figura 1 – Alessandro Mustazzolu alle prese con un microscopio ottico

Un motivo che ci ha spinto anche per fare questa intervista è perché sei anche tu un divulgatore scientifico. Parlaci un po’ del tuo progetto”

Da qualche mese cerco di spiegare in maniera semplice e diretta argomenti riguardanti il mondo della microbiologia attraverso i social, in particolare attraverso il mio canale youtube “Microbiologo Digitale”.

Quello che cerco di fare è coinvolgere il più possibile chi mi segue tenendo conto dei loro dubbi e delle loro incertezze, dando per scontato che se riesco a capire bene il perché la gente si pone determinate domande o giunge a credere ad alcune fandonie loro capiranno bene le mie spiegazioni. Il progetto del canale è giovanissimo ed in questa avventura sono aiutato principalmente da due amici che conosco fin dal liceo, Daniele e Raffaele, a cui spetta l’ingrato compito di consigliarmi nelle scelte difficili e gestionali e poi da tutta una serie di persone che inevitabilmente è coinvolta nella routine del canale suo malgrado come ad esempio la mia compagna Giorgia che non smette mai di supportarmi.

Come reputi l’informazione scientifica in Italia? Ci sono secondo te margini di miglioramento?”

Attualmente la scena dell’informazione scientifica sui social è piuttosto ricca ed esaustiva, siamo fortunati ad avere una ricca scelta di pagine, blog, account da seguire per essere informati in maniera semplice e gratuita su tematiche che fino a poco tempo fa erano destinate ad un pubblico più selezionato.

Purtroppo nel mare magnum dei professionisti che si occupano della divulgazione c’è sempre chi cerca la strada facile del clickbait fornendo alla gente, sempre più stanca di leggere interi articoli, titoloni eclatanti che in pochi secondi fanno sentire le persone piene di una conoscenza veloce e appagante. Ecco perché ho scelto la strada del video, secondo me è ora di metterci la faccia nel vero senso della parola, magari non prendendosi troppo sul serio perché il panorama scientifico è saturo di personaggi seri, arroganti e spocchiosi.

Il web nell’informazione scientifica moderna: quali sono i punti di forza e le criticità delle nuove tecnologie?”

Un punto di forza dell’informazione scientifica moderna è l’immediatezza e la facilità di fruizione così come l’informazione passiva che può ricevere chiunque sfogli il feed del proprio social preferito. Le criticità d’altro canto risiedono tutte nella qualità dell’informazione che le persone ricevono. L’informazione può infatti essere sbagliata, travisata, dirottata verso particolari interessi e a questo punto le persone vengono “avvelenate” da un’informazione inquinata.

Sta a tutti noi “addetti ai lavori” filtrare il più possibile questo inquinamento culturale tenendo sempre a mente che tutti hanno il desiderio di conoscere, ma pochi hanno la capacità o gli strumenti per saper scegliere in maniera corretta il giusto luogo dal quale apprendere determinate nozioni.

L’intervista è quasi terminata. Vorremmo chiederti cosa ne pensi di quello che facciamo e come sei venuto a conoscenza del nostro portale di divulgazione”

Quello che sta facendo Microbiologia Italia è lodevole, creare degli spazi multimediali pieni di contenuti raccontati in vari modi e da tanti professionisti non può che essere di utilità per tutti, addetti ai lavori e non.

Ho conosciuto Microbiologia Italia sui social a seguito di una condivisione di un vostro vecchio articolo da parte di un mio collega. Da quel momento in poi ho iniziato a seguirvi tuttavia non con frequenza come vorrei.

Grazie mille del tempo dedicatoci. Vuoi salutare o dire qualcos’altro ai lettori di microbiologia Italia?”

Grazie a voi, saluto tutti i lettori di Microbiologia Italia invitandoli ovviamente ad iscriversi al mio canale “Microbiologo Digitale”.

A presto.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

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