Patatine a base di insetti: un prodotto “made in Italy”

No, non è un titolo per attrarre lettori e curiosi. Nonostante l’opinione pubblica del nostro paese sia ancora restia, sul fronte della ricerca e dello sviluppo tira buon vento. Quella che fino a qualche anno fa era considerata una realtà lontana è più vicina di quanto pensiamo. Le patatine a base di insetti sono, infatti, un prodotto “made in Italy” certificato da Entotrust, il primo ente certificatore in Europa specializzato in prodotti a base di insetti. L’ente, fondato da ambientalisti e sostenitori della trasparenza alimentare, si basa sugli standard internazionali di cibo e sostenibilità.

Le patatine a base di insetti approdano nei supermercati bresciani

A fare da apripista a questa nuova era è la Fucibo, una ditta italiana con sede a Vicenza, nonché la prima – si legge sul sito ufficiale – ad aver ricevuto l’autorizzazione dalla Comunità Europea a introdurre farina di insetti in un prodotto alimentare. Gli italiani potrebbero spaventarsi leggendo una notizia del genere, ma bisogna sottolineare che le patatine “a base di insetti“, in realtà, ne contengono solo il 10%. Il prodotto è stato sottoposto a sperimentazione e numerosi test (microbiologici, batteriologici, igienici), i cui risultati devono rispettare rigidi standard nazionali e internazionali. Tuttavia, siamo indietro per fare ipotesi, perché da qualche settimana il prodotto è apparso nei supermercati Tosano di Castiglione delle Stiviere e di Orzinuovi. Infine, la Fucibo ha iniziato a produrre anche biscotti a base di farina di insetti.

I benefici degli insetti “commestibili”

Se da sempre siamo stati abituati a un certo regime alimentare, che include determinati cibi piuttosto che altri, perché d’improvviso le regole cambiano? Sono sempre più sotto gli occhi di tutti i potenziali ambientali e nutrizionali dei cosiddetti “cibi nuovi/futuri” (NFF): alimenti prodotti da nuove tecnologie di produzione, derivati da tecnologie di coltura cellulare (carne coltivata, uova, latte, piante, alghe come la Chlorella vulgaris, batteri e funghi), insetti o spirulina.

Gli insetti a tavola diventano realtà [Fonte: Fondazione Veronesi].
Figura 1 – Gli insetti a tavola diventano realtà [Fonte: Fondazione Veronesi].

Uno studio, pubblicato su Nature, ha dimostrato che, rispetto alle opzioni conosciute più ricche di proteine vegetali (legumi, legumi e cereali), i cibi nuovi o futuri (NFF) sono più ricchi di proteine, calcio, vitamina B12 e grassi polinsaturi a catena lunga omega-3 acidi. Sono anche più efficienti in termini di sfruttamento del suolo e spreco di acqua. È in quest’ottica che devono essere viste le patatine a base di insetti (larve di Tenebrio molitor, conosciuto come la tarma della farina). Lo stesso studio ha analizzato le diete alternative (vegetariane, vegane o flessibili) e quelle consumate nei vari paesi (mediterranee o nuove diete nordiche) osservando che, man mano che ci si avvicinava a uno stile alimentare più “green”, migliorava il proprio stato di salute e anche l’impronta ambientale. L’aggiunta di cibi nuovi o futuri (NFF) nelle medesime diete compensa, inoltre, la scarsità di alcuni nutrienti in legumi e cereali.

Le potenzialità dell’introduzione di cibi nuovi o futuri (NFF) nelle diete

I cibi NFF selezionati nell’ottimizzazione delle diete europee – in relazione alle diete alternative – per il potenziale di riscaldamento globale (GWP), l’uso ponderato per la scarsità dell’acqua (WU) e l’uso del suolo (LU) sono stati: farina di insetti, latte di coltura, carne coltivata, proteine microbiche e le micoproteine. Rispetto a quelle europee, le diete onnivore e vegane ottimizzate hanno ridotto GWP (83%), WU (85%) e LU (87%). Un risultato simile è stato riscontrato nella dieta vegana che ha avuto un impatto inferiore dell’8% rispetto alla dieta NFF, entrambe ridotte al minimo per il GWP. È scontato dire che le carni hanno costituito la maggior parte del GWP, del LU e, insieme a zuccheri e snack, del WU. In ogni caso tutte le diete NFF hanno avuto oltre l’82% in meno di impatti rispetto alle diete mediterranee.

Benefici delle larve di Tenebrio molitor, protagoniste delle patatine a base di insetti

Le larve di Tenebrio Molitor hanno un valore nutritivo simile alle fonti di carne convenzionali, in quanto sono costituite dal 13,7% di proteine e dal 10,4% di grassi, di cui il 37,8% oleico e il 33,2% linoleico. Questi microrganismi soddisfano anche i requisiti per gli aminoacidi essenziali, ognuno di questi risultato superiore al 100% del contributo giornaliero (ad eccezione della lisina). Sorprendenti sono i valori di fosforo, magnesio e zinco (114%, 109-128% e 117%). L’assenza di batteri patogeni e lo scarso contenuto di sodio rendono le larve di T. Molitor degli ottimi alleati della salute umana.

Le patatine a base di insetti sono fatte di farina di larve di Tenebrio Molitor [Fonte: Nature].
Figura 2 – Le patatine a base di insetti sono fatte di farina di larve di Tenebrio Molitor [Fonte: Nature].

Conclusioni: A che punto siamo in Italia?

La transizione culturale potrebbe costituire una – o la sola? – alternativa possibile in un futuro caratterizzato da un pianeta sempre più devastato dai cambiamenti climatici. Una strada che non può non passare attraverso un taglio delle emissioni di CO2, che coinvolge numerosi settori tra cui quello automobilistico, quello zootecnico e anche quello alimentare. Ma gli italiani, da sempre tradizionalisti, sono pronti ad accogliere il cambiamento?

Fonti

  • Mazac, R., Meinilä, J., Korkalo, L. et al. Incorporation of novel foods in European diets can reduce global warming potential, water use and land use by over 80%Nat Food 3, 286–293 (2022). https://doi.org/10.1038/s43016-022-00489-9
  • Sara Costa, Sónia Pedro, Helena Lourenço, Irineu Batista, Bárbara Teixeira, Narcisa M. Bandarra, Daniel Murta, Rui Nunes, Carla Pires, Evaluation of Tenebrio molitor larvae as an alternative food source, NFS Journal, Volume 21, 2020, Pages 57-64, ISSN 2352-3646, https://doi.org/10.1016/j.nfs.2020.10.001
  • https://www.google.com/amp/s/amp.bresciatoday.it/attualita/patatine-farina-insetti-fucibo.html

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Alessandra Romano

Alessandra Romano è nata a Napoli il 29 marzo 1999. Ha studiato Comunicazione Scientifica Biomedica e frequentato un master in Giornalismo scientifico presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Scrive articoli per diverse riviste scientifiche e romanzi di genere fantasy e fantascientifico. Nel 2020 ha conseguito la laurea triennale in Culture Digitali e della Comunicazione presso l’Università degli studi di Napoli Federico II.