Bassetti: Candida auris rappresenta una grave minaccia per i pazienti ospedalizzati

Candida auris rappresenta una minaccia significativa per la salute sia dei pazienti che dei medici che li curano. Questo fungo patogeno si diffonde facilmente negli ambienti ospedalieri, causando gravi infezioni sistemiche soprattutto in pazienti debilitati e vulnerabili. Purtroppo, Candida auris è spesso resistente alle prime linee di trattamento, come accade per i superbatteri.

Negli Stati Uniti, i casi di Candida auris sono triplicati durante la pandemia, ma come è la situazione in Italia?

Secondo il professor Matteo Bassetti, il caso di Candida auris annunciato a Pisa negli scorsi giorni non è né il primo in Italia, né il primo nel 2023. Negli anni passati, sono stati registrati numerosi casi di colonizzazioni e infezioni da Candida auris e la situazione continua ad essere critica. In uno studio recente condotto dal suo team, sono stati individuati 157 pazienti colonizzati da Candida auris. Di questi il 60% affetti anche da Covid-19, e 27 pazienti che hanno sviluppato una candidemia, cioè un’infezione sistemica grave. Questi numeri sono rappresentativi di quanto sta accadendo anche in altre parti del territorio italiano.

Candida auris in Italia

Il professore ha fatto notare che l’Italia è uno dei paesi in cui Candida auris è più diffusa a livello mondiale, come dimostrano le numerose pubblicazioni dei gruppi di ricerca italiani sul tema. Non si dovrebbe quindi attendere che altri Paesi segnalino la presenza del fungo patogeno in Italia., E’ comunque importante agire in modo proattivo adottando misure preventive e di controllo dell’ambiente per limitare la diffusione di Candida auris nei nostri ospedali.

Come Candida auris è diventata un problema per tutti?

Come ha fatto Candida auris a diventare così problematica in così poco tempo? Fino a pochi anni fa, questa specie di fungo patogeno era sconosciuta. Oggi rappresenta una minaccia significativa per la salute dei pazienti e dei medici.

Secondo Bassetti, i primi casi di Candida auris in Italia risalgono al 2019, ma la situazione è peggiorata rapidamente a causa della pandemia di Covid-19. Questo fungo patogeno si trova sulla pelle dei pazienti e ha la capacità di colonizzarli. Passa da un paziente all’altro attraverso le mani degli operatori, le superfici e i dispositivi medici contaminati. Inoltre, è un tipo di infezione ospedaliera, e la presenza di un gran numero di pazienti in terapia intensiva durante la pandemia ha reso difficile mantenere la separazione tra un malato e l’altro. Soprattutto nei primi mesi in cui gli operatori sanitari erano meno preparati e protetti.

Questo, unito alla presenza di personale giovane e inesperto, ha fatto sì che Candida auris si diffondesse rapidamente tra i pazienti ospedalizzati. Nel 2021, si è registrata una grande diffusione di Candida auris in Italia. Ora si sta cercando di contenere la situazione con l’adozione di protocolli più rigorosi e con l’impegno dei medici in tutta Italia. Si spera di riportare la situazione sotto controllo in tempi relativamente brevi.

Quali sono le ragioni per cui il fungo rappresenta una grave minaccia per i pazienti ospedalizzati?

Secondo l’esperto, questo fungo patogeno non rappresenta un pericolo per le persone sane o al di fuori degli ospedali, poiché normalmente è presente sulla pelle senza causare sintomi particolari. Tuttavia, Candida auris ha la capacità di colpire le persone più deboli e vulnerabili, come coloro che hanno bisogno di un tubo in gola o di un catetere.

Candida auris può trasformarsi in un’infezione sistemica, con una percentuale di circa il 15% dei casi che raggiungono il sangue e provocano setticemia, con una mortalità elevata che può arrivare fino al 40-50%. Come per i superbatteri, Candida auris è pericolosa a causa dell’alta percentuale di resistenza ai trattamenti standard. Il 100% di Candida auris riscontrate era resistente al fluconazolo, il farmaco standard con cui si cura Candida albicans.

Spesso, il fungo risulta anche resistente ad altre classi di farmaci antifungini come le echinocandine, rendendo necessario l’uso di farmaci più aggressivi, come l’amfotericina B, che può causare importanti tossicità e problemi di insufficienza renale.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.