Erbe officinali e proprietà benefiche: quale correlazione?
Le erbe e le piante officinali sono state utilizzate per secoli dalle popolazioni umane come fonte di cibo e medicina. Questa tradizione è stata tramandata fino ai nostri giorni, ma è importante saper distinguere tra le erbe benefiche e quelle velenose. Infatti, alcune piante possono essere estremamente tossiche e persino mortali se non trattate correttamente.
- Credenze popolari: le strane pratiche che ancora resistono
- Il veleno di vespa cela un nuovo potente antimicrobico
Le proprietà benefiche delle erbe officinali: una tradizione millenaria ancora viva oggi
Il primo consiglio, dettato dal buonsenso, è di non raccogliere e soprattutto non mangiare erbe e piante che non si riconoscono con assoluta certezza. Anche la differenza tra piante benefiche e velenose può essere minima, come nel caso del tarassaco. È importante quindi avere una buona conoscenza delle specie per evitare spiacevoli conseguenze.
Il consiglio di Maria Canzoneri
Maria Canzoneri, agronomo dipendente dell’Ente Sviluppo Agricolo della regione Sicilia, fornisce alcuni consigli su come raccogliere le erbe officinali. È importante conoscere il periodo vegetativo della pianta a seconda delle parti che si vogliono utilizzare. Inoltre, è consigliabile raccogliere solo le parti che interessano, lasciando la pianta in loco. Dopo la raccolta, le parti interessate dovrebbero essere strofinate con un panno umido e lasciate ad essiccare all’ombra in un luogo asciutto e ventilato. Quando sono completamente asciutte, possono essere conservate in barattoli di vetro o di terracotta ben chiusi e riposti al buio. È importante etichettare i barattoli con il nome della pianta e la data di inizio della conservazione.
Le radici possono essere raccolte quando la pianta è in riposo vegetativo, solitamente in autunno. Le foglie e gli steli possono essere raccolti prima della fioritura, mentre le gemme possono essere raccolte quando sono ancora chiuse. I fiori possono essere raccolti durante il periodo della fioritura, mentre gli uberi e i frutti possono essere raccolti quando sono in piena maturazione. I bulbi possono essere raccolti quando i fiori iniziano ad appassire, mentre i semi possono essere raccolti quando la pianta comincia a seccare.
Le 10 erbe officinali più conosciute
Di seguito, sono elencate le dieci erbe officinali più note: aloe, arnica, artiglio del diavolo, biancospino, calendula, camomilla, iperico, lavanda, salvia e tarassaco. Esistono anche alcune piante di campo commestibili, come il cappero, il cardo mariano, la malva, la melissa, la menta, l’ortica e la piantaggine.
Evitate queste piante velenose
Tuttavia, esistono anche alcune piante estremamente velenose in Italia, come l’oleandro, l’apocynaceae, la belladonna, il tasso comune, la ginestra, l’aconito, il napello, la panace di Mantegazza, la menta poleggio (menta romana) e la cicuta maggiore. È importante quindi evitare di confondere queste piante con quelle officinali, in quanto possono causare seri danni alla salute.
L’utilizzo di erbe e piante officinali è una scelta sana e naturale, ma è fondamentale avere una buona conoscenza delle specie e dei loro periodi vegetativi per evitare spiacevoli conseguenze. Inoltre, è importante prestare attenzione alla raccolta e alla conservazione delle parti interessate per garantirne la qualità. Infine, è necessario evitare di confondere le piante benefiche con quelle velenose, in quanto queste ultime possono causare seri danni alla salute.
