Protezione solare: come proteggerci in estate

In vista dell’estate è sempre bene ricordare alcune accortezze per poterci esporre al sole in sicurezza. Molti infatti non usano la protezione solare correttamente, sia in relazione al loro fototipo, ma anche in termini di applicazione e quantità.

Prima di tutto, quando si sceglie un prodotto solare è importante valutarne l’spf, ossia il fattore di protezione solare. Esso è definito come il rapporto fra la dose minima eritemica (quantità di energia necessaria per la produzione di una reazione eritemica) sulla pelle protetta da un prodotto per la protezione solare e la dose minima eritemica sulla stessa pelle non protetta. Esso è quindi il grado di protezione che un prodotto solare può garantire contro i raggi UV.

Il fattore di protezione è indicato tramite un numero sulle confezioni delle creme solari, e più questo numero è alto, più la protezione garantita è elevata. Nonostante l’applicazione della protezione solare, però, è importante ricordare di non esporsi al sole nelle ore più calde o in maniera prolungata, e di indossare indumenti adeguatamente protettivi.

Perché utilizzare una crema solare?

Il sole emette radiazioni elettromagnetiche caratterizzate da diverse lunghezze d’onda. Focalizzandoci sulle radiazioni ultraviolette, ossia UVB e UVA, sappiamo che i primi hanno una lunghezza d’onda che va dai 280 ai 300 nm, mentre gli UVA una lunghezza d’onda maggiore che va dai 320 ai 400 nm.

Agli UVB sono da attribuire le scottature, eritemi e quindi fenomeni di arrossamento della pelle, in quanto agiscono più in superficie nello strato corneo, non penetrando in profondità. Ad essi è associato il rischio di melanoma, nel caso non ci si dovesse proteggere adeguatamente dai raggi solari. Al contrario, i raggi UVA penetrano più in profondità nell’epidermide causando fotoinvecchiamento, fotosesibilizzazione e possibili carcinomi.

Differenze nel livello di penetrazione tra i raggi UVA e UVB
Figura 1 – Differenze nel livello di penetrazione tra i raggi UVA e UVB. [Fonte: https://www.vichy.it/]

Nonostante i prodotti solari non garantiscano una protezione totale ai raggi solari, il loro corretto utilizzo in base al proprio fototipo insieme all’adozione di altri accorgimenti quali l’evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde e un abbigliamento adeguato, può garantire comunque un’ottima protezione nei confronti delle scottature e un’ottima arma di prevenzione nei confronti dei tumori della pelle.

Valori dell’spf e raggi UVA

Secondo la Raccomandazione del 22 settembre 2006, i valori dell’spf sono così schematizzati:

  • 6 e 10: protezione bassa;
  • spf 15, 20 e 25: protezione media;
  • 30 e 50: protezione alta;
  • spf >= 50: protezione molto alta.

Nessun solare può garantire una protezione totale dai raggi UV, per questo non possono più comparire le diciture “schermo totale” o “protezione totale” sulle confezioni. Infatti, anche una protezione 50, la più alta, blocca il 98% dei raggi UV, facendone passare il 2% (ossia 1/50). Più è alto l’spf, più raggi UV verranno filtrati, ma più aumenta il valore dell’spf, più le differenze si affievoliscono. Notiamo infatti che, se un spf 50 blocca il 98% dei raggi solari, un spf 30 ne bloccherà il 97% (di poco inferiore).

Protezione garantita in base al valore dell'spf
Figura 2 – Protezione garantita in base al valore dell’spf. [Fonte: https://magazine.x115.it/]

Per quanto riguarda la protezione garantita dai raggi UVA, la normativa vigente prevede che deve essere uguale o superiore a 1/3 della protezione indicata contro i raggi UVB. Sulla confezione dovrà quindi essere indicato il simbolo che attesta che il prodotto può garantire anche una protezione contro i raggi UVA.

Protezione solare: istruzioni per l’uso

Per garantire una buona protezione dai raggi solari, non basta essere informati su come funziona il valore dell’spf. Non è da sottovalutare infatti la quantità di protezione applicata e la frequenza. La quantità raccomandata è di 2 mg/cm2 , corrispondente a circa 30 grammi di crema per il corpo. Qualora non si dovesse applicare la crema a sufficienza, l’spf tenderebbe a diminuire. Se per esempio si dovesse applicare metà della quantità consigliata, la diminuzione del fattore di protezione corrisponderebbe alla radice quadrata dell’spf stesso.

Per quanto riguarda la frequenza di applicazione, è raccomandato di applicare la protezione solare prima dell’esposizione, per poi ripetere l’applicazione ogni due ore, soprattutto dopo aver sudato o dopo aver fatto il bagno.

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Roberta Maria Serra

Futura biologa, nutro un forte interesse per temi quali la salute e la prevenzione, di cui scrivo e curo una rubrica social per Microbiologia Italia. Altre mie passioni riguardano l’astronomia, la bioinformatica, la biostatistica e la ricerca clinica. Ritengo che saper comunicare argomenti di carattere scientifico con chiarezza e rigore sia importantissimo, soprattutto nel periodo in cui viviamo.