Il benessere umano come strategia evolutiva

Provate a rispondere a queste domande, poi leggete l’articolo per avere qualche risposta: 

Nei giorni scorsi quanto spesso vi siete sentiti felici e realizzati? Quanto spesso avete percepito che la vostra vita ha un senso, una direzione, un significato? Avete realizzato che le vostre esperienze rappresentano una sfida per crescere e diventare una persona migliore? Quanto avete contribuito con le vostre azioni per il benessere della società?. 

Domande esistenziali complesse, eppure sembra che il nostro corpo, a livello invisibile e molecolare, sia in grado di guidarci verso quelle risposte che possono assicurarci un certo benessere psico-fisico.

La ricerca

E’ quanto emerge da una ricerca condotta dalla Dott.ssa Barbara L. Fredrickson e pubblicata sulla rivista scientifica internazionale PNAS. 

Lo studio parte dall’evidenza che il benessere psicologico è in grado di “prevedere” lo stato di salute futuro di un individuo. I meccanismi molecolari alla base di questa correlazione però non sono stati ancora pienamente compresi. 

Il benessere

Il concetto di “benessere” è certamente multidimensionale ma se ne potrebbero individuare due forme di base. Un tipo di benessere basato sulla gratificazione personale e sulla soddisfazione del piacere come fine ultimo delle nostre azioni (benessere “edonistico”). Ed anche un benessere che deriva da un’aspirazione ad uno scopo alto e significativo per le nostre azioni, che va al di là della semplice autogratificazione (benessere “eudemonico”). 

La ricerca ha permesso di indagare in che misura i due concetti di benessere coinvolgano i processi biologici traducendo gli stati psicologici in una risposta somatica. 

Ottantaquattro individui, uomini e donne, sono stati raggruppati a seconda di quale concetto di benessere perseguissero più spesso nella loro vita, se quello edonistico o quello eudemonico.  

Le domande chiave per discriminare i due gruppi sono proprio quelle all’inizio di questo articolo. La prima per il benessere edonistico, le restanti per quello eudemonico. 

I risultati

I risultati emersi suggeriscono che gli individui che attribuiscono molta importanza all’autogratificazione, alla realizzazione personale e all’ottenimento di un piacere. Lo fanno perseguendo in maniera principale i propri interessi personali, mostrando nel circolo sanguigno livelli molto alti di sostanze che favoriscono uno stato infiammatorio e per contro livelli molto bassi di molecole che proteggono l’organismo dalle malattie (anticorpi). 

Il senso del benessere

Gli individui che hanno un’idea di benessere basata sulla ricerca di un significato più alto alla propria vita, che hanno come fine delle proprie azioni. Il tutto non solo il benessere personale ma anche intenzioni altruistiche e per il bene comune, mostrano invece livelli molto bassi di molecole pro-infiammatorie. Mantengono quindi una salute migliore in generale e una protezione più alta sia verso i microbi sia verso patologie più complesse come quelle tumorali, cardiovascolari o neurodegenerative. 

Entrambi gli aspetti del benessere sono radicati nell’evoluzione e nella biologia umana e sembrano avere un ruolo specifico. La pura soddisfazione del piacere sembra rappresentare un elemento essenziale per l’armonico sviluppo psichico di un individuo. Invece il benessere eudemonico sembra essere importante nello sviluppare e motivare capacità sociali e  morali complesse. 

Eppure, se intendiamo vivere una vita lunga e in salute, la nostra risposta cellulare ci consiglia di perseguire una felicità più autentica e meno autocentrata. Ma anche di inseguire un’idea di benessere che deriva dal contribuire con le nostre azioni anche al benessere della società.  

I geni della felicità e del benessere

Sembra che i nostri geni in qualche modo ci orientino verso quei comportamenti che sono a favore del bene comune permettendo agli individui che ricercano un certo tipo di benessere eudemonico di vivere più a lungo e più in salute. 

Una vera e propria strategia evolutiva che lavora per il bene di tutti e permette all’umanità di sopravvivere e prosperare  al meglio su questo pianeta.

Fonti

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.