Scabbia e come influenza il nostro corpo

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By Nazzareno Silvestri

Scabbia e come influenza il nostro corpo: La scabbia è un’infestazione cutanea altamente contagiosa causata da un parassita microscopico: l’acaro Sarcoptes scabiei var. hominis. Questa condizione, sebbene spesso sottovalutata, può provocare sintomi fastidiosi e duraturi che influiscono negativamente sul benessere fisico e psicologico. In questo articolo vedremo che cos’è la scabbia, come si trasmette, quali sono i sintomi e le conseguenze sull’organismo umano.

Cos’è la scabbia

La scabbia è una dermatopatia parassitaria provocata da un piccolo acaro femmina che scava cunicoli nello strato corneo della pelle, dove deposita le sue uova. Ogni femmina può deporre fino a 3 uova al giorno, che si schiudono in pochi giorni dando origine ad altri acari.

Meccanismo d’azione del parassita

L’acaro:

  • Penetra nell’epidermide, scavando cunicoli invisibili a occhio nudo.
  • Depone uova e feci, causando una reazione allergica da corpo estraneo.
  • Sopravvive da 1 a 2 mesi sul corpo umano, ma muore entro 48-72 ore fuori dal corpo.

Come si trasmette la scabbia

La trasmissione avviene principalmente attraverso:

  • Contatto diretto e prolungato con la pelle di una persona infestata (es. relazioni intime o familiari strette).
  • Condivisione di indumenti, biancheria o asciugamani infestati.
  • Più raramente, tramite superfici contaminate (mobili, letti).

La scabbia non è legata all’igiene personale: colpisce persone di qualsiasi età, classe sociale o livello igienico.

Sintomi della scabbia

I segni clinici principali includono:

  1. Prurito intenso, soprattutto di notte.
  2. Eruzioni cutanee con papule, vescicole o lesioni da grattamento.
  3. Cunicoli scabbiosi, visibili come linee sottili grigiastre, specialmente su:
    • Spazi tra le dita
    • Polsi
    • Ascelle
    • Peni e mammelle
    • Natiche
    • Caviglie

Manifestazioni secondarie possono includere:

  • Infezioni batteriche sovrapposte (impetigine, piodermiti)
  • Dermatite generalizzata
  • Insonnia e stress dovuti al prurito persistente

Come la scabbia influenza il nostro corpo

Effetti dermatologici

  • Infiammazione cronica della pelle
  • Ispessimento dell’epidermide nei casi avanzati
  • Cicatrici da grattamento nei bambini e negli anziani

Effetti sistemici indiretti

  • Disturbi del sonno causati dal prurito notturno
  • Stress psicologico e isolamento sociale
  • Riduzione della qualità della vita in caso di forme persistenti o recidivanti

Forme gravi: scabbia norvegese (crosta)

Una variante rara ma grave è la scabbia crostosa, che colpisce:

  • Immunodepressi
  • Anziani debilitati
  • Persone con disabilità neurologiche

Si presenta con:

  • Croste spesse, altamente contagiose
  • Migliaia di acari sulla pelle
  • Scarsa o assente sensazione di prurito, paradossalmente

Diagnosi della scabbia

Il medico dermatologo effettua la diagnosi clinica attraverso:

  • Osservazione diretta delle lesioni cutanee
  • Dermatoscopia per visualizzare i cunicoli
  • Esame microscopico dopo raschiamento della cute

Terapia e prevenzione

Trattamento farmacologico

I trattamenti più efficaci includono:

  • Permetrina al 5% (topico)
  • Ivermectina (orale, nei casi resistenti o severi)
  • Benzoato di benzile, crotamitone o zolfo precipiato

Tutte le terapie:

  • Devono essere ripetute dopo 7 giorni
  • Vanno estese anche ai conviventi e partner

Precauzioni igieniche da adottare

Per evitare reinfestazioni:

  • Lavare a 60°C tutta la biancheria, lenzuola e asciugamani.
  • Isolare oggetti non lavabili per almeno 72 ore.
  • Pulire accuratamente materassi e divani.

Conclusione

La scabbia, pur essendo una condizione benigna dal punto di vista clinico, può causare gravi disagi fisici e psicologici, specialmente nei soggetti più fragili. Riconoscerne tempestivamente i sintomi, applicare una terapia efficace e rispettare rigorose norme igieniche è fondamentale per prevenire la diffusione e ripristinare la salute cutanea. L’informazione e la prevenzione restano strumenti chiave nella lotta a questa parassitosi ancora oggi diffusa.

Fonti

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