Ipertensione arteriosa secondaria: Cause, diagnosi e trattamento

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata da una pressione sanguigna persistentemente elevata nelle arterie. Mentre nella maggior parte dei casi l’ipertensione è primaria (o essenziale), ovvero non è attribuibile a una causa identificabile, in alcuni casi può essere secondaria a un’altra condizione medica sottostante. L’ipertensione arteriosa secondaria è meno comune, ma poiché può essere trattata direttamente intervenendo sulla causa, è importante riconoscerla e diagnosticarla correttamente.

Ipertensione arteriosa secondaria

Cause dell’ipertensione arteriosa secondaria

L’ipertensione secondaria può derivare da una varietà di condizioni mediche. Alcune delle cause più comuni includono:

1. Malattie renali

Le malattie renali sono tra le cause più comuni di ipertensione secondaria. Le condizioni che possono influenzare la funzione renale e aumentare la pressione sanguigna includono:

  • Malattia renale cronica: Il danno ai reni riduce la capacità del corpo di regolare la pressione sanguigna.
  • Stenosi dell’arteria renale: Un restringimento delle arterie che forniscono sangue ai reni, che può attivare meccanismi di aumento della pressione arteriosa.
  • Glomerulonefrite: Infiammazione dei glomeruli, le strutture all’interno dei reni che filtrano il sangue.

2. Disturbi endocrini

Alcuni disturbi endocrini possono causare un’eccessiva produzione di ormoni che influenzano la pressione sanguigna:

  • Iperaldosteronismo primario: Il corpo produce troppo aldosterone, un ormone che fa aumentare la ritenzione di sodio e acqua, aumentando la pressione arteriosa.
  • Sindrome di Cushing: L’eccesso di cortisolo, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, può portare a ipertensione.
  • Feocromocitoma: Un raro tumore delle ghiandole surrenali che produce in eccesso adrenalina e noradrenalina, ormoni che aumentano la pressione sanguigna.
  • Ipotiroidismo o ipertiroidismo: Le disfunzioni della tiroide possono influenzare il sistema cardiovascolare e la pressione sanguigna.

3. Disturbi vascolari

Le condizioni che interessano i vasi sanguigni possono anche causare ipertensione secondaria:

  • Coartazione dell’aorta: Un restringimento dell’aorta, l’arteria principale del corpo, che causa un aumento della pressione arteriosa a monte della stenosi.
  • Vasculiti: Infiammazioni dei vasi sanguigni che possono compromettere il flusso sanguigno e influenzare la pressione.

4. Disturbi del sonno

L’apnea ostruttiva del sonno è una condizione in cui le vie aeree superiori si bloccano ripetutamente durante il sonno, causando brevi periodi di apnea. Questo disturbo può portare a un aumento della pressione sanguigna.

5. Farmaci e sostanze

Alcuni farmaci e sostanze possono causare un aumento della pressione arteriosa come effetto collaterale:

  • Anticoncezionali orali: Alcuni tipi di pillole anticoncezionali possono aumentare la pressione arteriosa.
  • Decongestionanti nasali: Possono restringere i vasi sanguigni, aumentando la pressione sanguigna.
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): Possono influenzare la funzione renale e aumentare la pressione arteriosa.
  • Sostanze stimolanti: Droghe come cocaina e anfetamine possono causare ipertensione acuta.

6. Gravidanza

L’ipertensione durante la gravidanza, come la preeclampsia, è un esempio di ipertensione secondaria che richiede un’attenta gestione medica.

Diagnosi dell’ipertensione arteriosa secondaria

Diagnosticare l’ipertensione secondaria richiede un’accurata valutazione medica, che include:

1. Anamnesi e esame fisico

Il medico raccoglierà informazioni sulla storia medica del paziente, inclusi sintomi, uso di farmaci, stile di vita e fattori di rischio. Un esame fisico approfondito può rilevare segni indicativi di condizioni sottostanti.

2. Esami del sangue e delle urine

Questi test possono rilevare anomalie che suggeriscono malattie renali, disturbi endocrini o altre cause di ipertensione secondaria, come livelli elevati di cortisolo, aldosterone o creatinina.

3. Esami di imaging

L’imaging, come ecografie renali, tomografie computerizzate (TC) o risonanze magnetiche (RM), può essere utilizzato per rilevare anomalie strutturali nei reni, nelle ghiandole surrenali o nei vasi sanguigni.

4. Monitoraggio della pressione arteriosa

Il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa per 24 ore può aiutare a distinguere l’ipertensione essenziale dall’ipertensione secondaria, identificando variazioni anomale della pressione sanguigna.

5. Test specifici

Test specifici, come la misurazione della renina plasmatica e dell’aldosterone, il test di soppressione con desametasone o il test di stimolazione con ACTH, possono essere eseguiti per confermare la diagnosi di alcune cause endocrine di ipertensione secondaria.

Trattamento dell’ipertensione arteriosa secondaria

Il trattamento dell’ipertensione arteriosa secondaria si concentra sulla gestione della condizione sottostante che causa l’aumento della pressione arteriosa. Le opzioni terapeutiche possono includere:

1. Farmaci

  • Trattamento della malattia sottostante: Ad esempio, gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) o i bloccanti del recettore dell’angiotensina (ARB) possono essere utilizzati per trattare l’ipertensione renale.
  • Antipertensivi: Anche dopo il trattamento della causa sottostante, potrebbe essere necessario continuare l’uso di farmaci antipertensivi per mantenere la pressione sanguigna sotto controllo.

2. Intervento chirurgico o procedure minimamente invasive

In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per correggere la causa sottostante dell’ipertensione secondaria, come:

  • Angioplastica o stenting: Per la stenosi dell’arteria renale.
  • Rimozione del tumore surrenale: Nel caso di un feocromocitoma.
  • Correzione della coartazione dell’aorta: Per ripristinare il normale flusso sanguigno.

3. Modifiche dello stile di vita

Indipendentemente dalla causa dell’ipertensione secondaria, le modifiche dello stile di vita sono spesso raccomandate per migliorare la gestione della pressione arteriosa:

  • Dieta sana: Ridurre il consumo di sale, aumentare l’assunzione di frutta e verdura, limitare gli alimenti ricchi di grassi saturi.
  • Esercizio fisico regolare: Attività fisica moderata può aiutare a ridurre la pressione arteriosa.
  • Riduzione dello stress: Tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o il biofeedback possono essere utili.
  • Smettere di fumare: Il fumo contribuisce all’aumento della pressione arteriosa e aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.

Quando consultare un medico

È importante consultare un medico se:

  • La pressione arteriosa è elevata nonostante l’uso di farmaci.
  • Ci sono sintomi insoliti come mal di testa persistente, affaticamento, palpitazioni o cambiamenti nella vista.
  • Si ha una storia familiare di ipertensione secondaria o di condizioni correlate.
  • La pressione arteriosa aumenta improvvisamente o drasticamente.

Conclusione

L’ipertensione arteriosa secondaria è una forma di ipertensione causata da un’altra condizione medica. Identificare e trattare la causa sottostante è essenziale per gestire efficacemente la pressione sanguigna e prevenire complicazioni a lungo termine. Se sospetti di avere ipertensione secondaria o se l’ipertensione non è controllata con i trattamenti standard, è importante consultare un medico per una valutazione approfondita e un piano di trattamento personalizzato.

FAQ

1. Qual è la differenza tra ipertensione primaria e secondaria?

L’ipertensione primaria (essenziale) non ha una causa identificabile ed è più comune, mentre l’ipertensione secondaria è causata da un’altra condizione medica sottostante, come malattie renali o disturbi endocrini.

2. L’ipertensione secondaria può essere curata?

Se la causa sottostante viene trattata con successo, l’ipertensione secondaria può migliorare o risolversi completamente. Tuttavia, potrebbe essere ancora necessario un trattamento per mantenere la pressione arteriosa sotto controllo.

3. Quali sono i sintomi dell’ipertensione secondaria?

I sintomi possono variare a seconda della causa sottostante, ma possono includere mal di testa, affaticamento, palpitazioni, sudorazione eccessiva o sintomi legati alla condizione primaria, come dolore addominale (nel caso di un feocromocitoma) o difficoltà respiratorie (nell’apnea del sonno).

4. È possibile prevenire l’ipertensione secondaria?

La prevenzione dell’ipertensione secondaria dipende dalla prevenzione o dal controllo della condizione sottostante. Ad esempio, gestire correttamente il diabete o mantenere un peso sano può aiutare a prevenire malattie renali o altre cause di ipertensione secondaria.

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Nazzareno Silvestri

Sono Nazzareno, scrivo da Messina. Il mio amore per la divulgazione scientifica nasce tanti anni fa, e si concretizza nel pieno delle sue energie oggi, per Microbiologia Italia. Ho diverse passioni: dalla scienza al fitness. Spero che il mio contributo possa essere significativo per ogni lettore e lettrice, tra una pausa e l'altra.

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