Le terapie complesse ed avanzate rappresentano un approccio cruciale nella gestione della fase avanzata della malattia di Parkinson. Queste terapie, definite anche invasive secondo le ultime linee guida della Accademia Europea di Neurologia, offrono soluzioni efficaci per i pazienti che presentano fluttuazioni motorie non controllate dalla terapia orale, migliorando sia i sintomi motori che non motori, e di conseguenza la qualità della vita. Esaminiamo da vicino due delle principali opzioni terapeutiche avanzate: terapie infusionali e stimolazione cerebrale profonda (DBS).
Terapie Infusionali: Apomorfina e Levodopa
L’apomorfina, dopaminoagonista, e la levodopa rappresentano fondamentali alternative terapeutiche. L’infusione sottocutanea di apomorfina permette un miglior controllo dei sintomi, mentre la levodopa in gel, infusa nel duodeno, riduce i dosaggi necessari e migliora i blocchi motori e le discinesie. Tuttavia, entrambe possono presentare effetti collaterali comportamentali e cognitivi, richiedendo una valutazione attenta del paziente.
Innovazioni nelle Terapie Infusionali: Fosfolevodopa/Foscarbidopa
Recentemente, l’introduzione della fosfolevodopa/foscarbidopa per infusione sottocutanea continua ha rappresentato un significativo passo avanti. Questa opzione terapeutica ha dimostrato sicurezza ed efficacia nel migliorare le complicanze motorie nei pazienti con malattia di Parkinson avanzata, offrendo nuove prospettive di trattamento.
Stimolazione Cerebrale Profonda (DBS)
La stimolazione cerebrale profonda rimane una terapia chirurgica ampiamente impiegata per il trattamento della malattia di Parkinson avanzata. Questa procedura prevede l’impianto di elettrodi intracerebrali e di un generatore di impulsi sottocute, solitamente posizionato a livello della clavicola. Gli elettrodi sono posizionati nel nucleo subtalamico o nel globo pallido interno, aree cerebrali coinvolte nella regolazione dei movimenti volontari e nella gestione dei sintomi parkinsoniani.
Progressi Tecnologici e Prospettive Futuro
L’evoluzione tecnologica ha portato a elettrodi segmentati per una stimolazione più mirata, dispositivi con batterie ricaricabili e programmi di stimolazione adattativa. Quest’ultima modalità, ancora in fase di ricerca in Europa, offre una stimolazione personalizzata in base ai segnali cerebrali del paziente, migliorando l’efficacia del trattamento.
Conclusioni sulle Terapie avanzate per la Malattia di Parkinson
Le terapie avanzate per la malattia di Parkinson rappresentano una fondamentale risorsa nella gestione dei sintomi motori e non motori. L’evoluzione tecnologica continua a migliorare queste opzioni terapeutiche, offrendo nuove prospettive di trattamento e contribuendo alla comprensione delle cause sottostanti della malattia. Milano si conferma un importante centro per l’implementazione di queste innovazioni, offrendo ai pazienti nuove speranze e possibilità di migliorare la loro qualità di vita.
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