Chi è più a rischio di depressione

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By Nazzareno Silvestri

Chi è più a rischio di depressione: La depressione è una delle condizioni psicologiche più diffuse e complesse al mondo. Colpisce oltre 280 milioni di persone, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e può manifestarsi con tristezza persistente, perdita di interesse, senso di colpa, stanchezza, insonnia o pensieri negativi.

Non tutti hanno lo stesso rischio di svilupparla: ci sono gruppi di popolazione più vulnerabili, a causa di fattori genetici, ambientali, ormonali, sociali e psicologici. Comprendere chi è più a rischio di depressione è fondamentale per intervenire precocemente e prevenire complicazioni.

Chi è più a rischio di depressione

Fattori di rischio principali per la depressione

La depressione non ha una causa unica, ma deriva da un’interazione tra fattori predisponenti e eventi scatenanti.

1. Fattori biologici

  • Familiarità con disturbi depressivi
  • Squilibri neurochimici (serotonina, dopamina, noradrenalina)
  • Alterazioni ormonali (es. tiroide, cortisolo)

2. Fattori psicologici

  • Bassa autostima
  • Tendenza al perfezionismo o al pensiero negativo
  • Esperienze traumatiche precoci

3. Fattori sociali e ambientali

  • Isolamento sociale
  • Disoccupazione o stress lavorativo
  • Povertà o instabilità economica
  • Discriminazione o esclusione sociale

Categorie più a rischio di depressione

1. Donne (soprattutto in età fertile)

Le donne hanno un rischio quasi doppio rispetto agli uomini. Le fluttuazioni ormonali durante:

  • Ciclo mestruale
  • Gravidanza
  • Post-partum
  • Menopausa

possono influenzare l’umore. Inoltre, le donne spesso vivono carichi familiari, lavorativi e relazionali maggiori.

2. Adolescenti e giovani adulti

In questa fascia di età, l’identità è in formazione e l’equilibrio emotivo è instabile. Aumenta il rischio a causa di:

  • Pressioni scolastiche e sociali
  • Bullismo (anche online)
  • Isolamento o iperconnessione digitale
  • Sensibilità all’aspetto fisico e all’autostima

Secondo l’OMS, la depressione è la prima causa di disabilità negli adolescenti tra i 15 e i 19 anni.

3. Anziani

Negli over 65 la depressione è spesso sottodiagnosticata, ma molto diffusa. Le cause principali sono:

  • Solitudine
  • Lutto per la perdita del partner o amici
  • Patologie croniche
  • Dipendenza fisica o perdita di autonomia

L’associazione tra depressione e declino cognitivo è significativa.

4. Persone con malattie croniche

Chi convive con patologie fisiche a lungo termine ha un rischio maggiore di sviluppare disturbi depressivi.

Malattie correlate:

  • Diabete
  • Sclerosi multipla
  • Artrite reumatoide
  • Cancro
  • Cardiopatie

Questi soggetti vivono spesso dolore fisico, limitazioni e preoccupazioni per il futuro.

5. Persone LGBTQIA+

Le persone appartenenti a minoranze di genere e orientamento sessuale sono esposte a stress cronico da discriminazione, esclusione familiare e bullismo. Tutto questo aumenta il rischio di ansia, depressione e autolesionismo, soprattutto in assenza di un adeguato supporto sociale.

6. Disoccupati e lavoratori precari

Il lavoro instabile, lo stress economico, il rischio di burnout e la mancanza di riconoscimento professionale possono contribuire allo sviluppo della depressione, specialmente in un contesto di insicurezza continua.

7. Persone con dipendenze

L’abuso di:

  • Alcol
  • Droghe
  • Psicofarmaci
  • Gioco d’azzardo

è strettamente legato alla depressione. Spesso si tratta di un circolo vizioso: la dipendenza nasce per gestire sintomi depressivi, ma li aggrava nel tempo.

Segnali da monitorare nei soggetti a rischio

  • Tristezza persistente o apatia
  • Difficoltà a concentrarsi
  • Irritabilità o isolamento sociale
  • Disturbi del sonno e dell’appetito
  • Perdita di interesse anche per attività amate
  • Sensazione di inutilità o colpa

In presenza di questi segnali, è importante non sottovalutare il disagio e rivolgersi a un professionista della salute mentale.

Prevenzione: cosa si può fare

  • Favorire una rete sociale di supporto
  • Promuovere il dialogo e ridurre lo stigma
  • Fare attività fisica regolare (almeno 3 volte a settimana)
  • Curare la qualità del sonno
  • Seguire un’alimentazione equilibrata (ricca di omega-3, triptofano, magnesio)
  • Utilizzare tecniche di rilassamento e gestione dello stress

Conclusione

La depressione può colpire chiunque, ma alcune persone sono più vulnerabili per motivi biologici, ambientali o sociali. Identificare i gruppi a rischio e intervenire precocemente è la chiave per prevenire forme gravi e promuovere il benessere psicologico. Nessuno dovrebbe sentirsi solo di fronte al disagio emotivo: la salute mentale è un diritto di tutti, da proteggere con informazione, empatia e supporto professionale.


Fonti

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