Bambini e influenza della pubblicità sull’obesità

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By Nazzareno Silvestri

Bambini e influenza della pubblicità sull’obesità: Negli ultimi decenni, l’obesità infantile è diventata una vera emergenza sanitaria globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero di bambini in sovrappeso o obesi è cresciuto in modo allarmante, anche nei Paesi a medio e basso reddito. Tra le tante cause in gioco, la pubblicità alimentare rivolta ai bambini è oggi considerata uno dei fattori più insidiosi.

Questo articolo analizza come la pubblicità possa influenzare le abitudini alimentari dei più piccoli, contribuendo al rischio di sovrappeso e obesità, e offre alcune strategie utili per genitori ed educatori.

L’obesità infantile in cifre

  • Oltre 39 milioni di bambini sotto i 5 anni erano in sovrappeso nel 2022 (OMS)
  • In Europa, 1 bambino su 3 tra i 6 e i 9 anni ha problemi di peso (Childhood Obesity Surveillance Initiative)
  • L’Italia è tra i Paesi europei con le più alte percentuali di bambini obesi o in sovrappeso

Conseguenze dell’obesità nei bambini:

  • Aumento del rischio di diabete di tipo 2
  • Ipertensione e problemi cardiovascolari
  • Disturbi dell’autostima e depressione
  • Alta probabilità di diventare adulti obesi

Come la pubblicità influisce sulle scelte alimentari dei bambini

I bambini sono particolarmente vulnerabili alla pubblicità, perché:

  • Non distinguono chiaramente tra contenuto editoriale e pubblicitario (soprattutto sotto i 8 anni)
  • Non hanno strumenti cognitivi per valutare criticamente i messaggi promozionali
  • Si lasciano influenzare da personaggi animati, premi e slogan attraenti

I principali meccanismi di influenza

  1. Ripetizione visiva e uditiva: la continua esposizione rinforza la familiarità e il desiderio
  2. Packaging accattivanti: colori, mascotte e giochi attirano l’attenzione dei più piccoli
  3. Influencer e video online: YouTube e TikTok promuovono spesso snack ipercalorici attraverso contenuti “nativi”
  4. Placement nei cartoni animati o videogiochi: i brand entrano nei contesti di intrattenimento più amati

Uno studio del 2021 pubblicato su Appetite ha dimostrato che i bambini esposti a pubblicità di cibi spazzatura tendono a consumare in media 60% di calorie in più nei minuti successivi rispetto a quelli che non hanno visto alcuna pubblicità.

Cibi più promossi e i loro rischi

I prodotti più pubblicizzati verso i minori sono:

  • Merendine e snack dolci
  • Bevande zuccherate
  • Cereali ricchi di zuccheri
  • Fast food
  • Patatine e snack salati

Questi alimenti sono spesso:

  • Ricchi di zuccheri aggiunti
  • Poveri di fibre
  • Ipercalorici
  • Ricchi di grassi saturi e sale

L’assunzione frequente contribuisce a uno squilibrio calorico, portando a sovrappeso e disturbi metabolici.

Strategie per contrastare l’impatto della pubblicità alimentare sui bambini

1. Educazione alimentare precoce

  • Insegnare a riconoscere il cibo sano e quello “di pubblicità”
  • Coinvolgere i bambini nella scelta e preparazione dei pasti
  • Spiegare cos’è uno spot pubblicitario e il suo scopo

2. Regole familiari sui media

  • Limitare il tempo davanti allo schermo
  • Utilizzare piattaforme senza pubblicità
  • Visionare contenuti insieme ai figli e commentarli criticamente

3. Controllo del marketing digitale

  • Utilizzare app e browser con filtri attivi per i contenuti sponsorizzati
  • Monitorare gli influencer seguiti dai bambini

4. Legislazione e politiche pubbliche

  • Vietare o limitare la pubblicità di junk food durante i programmi per bambini
  • Promuovere campagne pubblicitarie di alimenti sani
  • Incentivare le aziende a rispettare codici etici sulla comunicazione rivolta ai minori

Conclusione

La pubblicità alimentare ha un impatto diretto sulle abitudini nutrizionali dei bambini e può contribuire all’insorgere di obesità infantile. Per contrastarne gli effetti è fondamentale un impegno sinergico tra famiglia, scuola, aziende e istituzioni pubbliche. Educare i bambini al consumo critico e favorire ambienti protetti è il primo passo per garantire una crescita sana e consapevole.

Fonti

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