A gennaio 2022, Totò Schillaci, celebre calciatore delle Notti Magiche, riceve una diagnosi difficile: tumore del colon retto. Questo tumore, uno dei più diffusi in Italia, è in continuo aumento, specialmente tra i giovani. Nel 2023, sono state diagnosticate 50.500 nuove persone affette da questa malattia, un numero che evidenzia la gravità e l’importanza di diagnosi precoci e trattamenti adeguati. Schillaci, operato due volte nel giro di pochi mesi, racconta il suo percorso tra operazioni, radioterapia e controlli regolari, riuscendo comunque a mantenere uno stile di vita attivo, nonostante le difficoltà. Ma quali sono le prospettive attuali per i pazienti oncologici come Schillaci? Quali terapie sono disponibili e come può la prevenzione fare la differenza?
Table of contents
- La diagnosi e il percorso di Schillaci
- Le nuove terapie contro il tumore al colon retto
- Le diverse forme di cancro al colon
- La prevenzione: un test che salva la vita
- Sintomi da non trascurare
- Tabella riassuntiva: tumore al colon retto
- Totò Schillaci e il tumore: Conclusione
- Domande Frequenti – Totò Schillaci e il tumore
La diagnosi e il percorso di Schillaci
Totò Schillaci, all’età di 56 anni, ha affrontato una delle sfide più grandi della sua vita. «A febbraio 2022 mi hanno operato per la prima volta, due mesi dopo la seconda», ha dichiarato l’ex calciatore in una recente intervista al Corriere. Le sue parole raccontano di due importanti interventi chirurgici che hanno portato alla rimozione del retto e dello sfintere. «Tra morire e avere qualche problema, meglio qualche piccolo problema», ha aggiunto Schillaci, mostrando una grande forza d’animo e determinazione.
A distanza di sei mesi, un nuovo ostacolo si è presentato: una piccola macchia sulla cervicale che è stata trattata con radioterapia. Da quel momento, Schillaci, come molti altri pazienti oncologici, ha iniziato un percorso di controlli periodici, necessari per monitorare lo stato della malattia. Questo percorso non gli ha impedito di partecipare a un noto reality televisivo, dimostrando che, nonostante tutto, è possibile condurre una vita normale.
Le nuove terapie contro il tumore al colon retto
Esistono nuove terapie efficaci contro questo tumore? La risposta è sì, secondo Antonio Russo, professore ordinario di Oncologia medica all’Università di Palermo. «Grazie ai progressi della ricerca, abbiamo farmaci biologici in grado di bloccare la crescita del tumore», afferma l’oncologo. L’immunoterapia si è dimostrata particolarmente efficace nel prolungare la sopravvivenza dei pazienti con metastasi, mentre la chemioterapia, prima o dopo l’intervento, gioca un ruolo cruciale nel ridurre il rischio di ricaduta.
La diagnosi precoce, però, resta un fattore determinante: più il tumore viene scoperto in uno stadio iniziale, maggiori sono le probabilità di successo delle terapie. Le statistiche indicano che in Italia il 65% dei pazienti con cancro al colon è vivo cinque anni dopo la diagnosi, e molti di loro riescono a convivere con la malattia per diversi anni, mantenendo una buona qualità di vita.
Le diverse forme di cancro al colon
Uno degli aspetti più complessi del carcinoma colon rettale è la sua eterogeneità. «Il carcinoma colon rettale è una neoplasia estremamente eterogenea dal punto di vista genetico-molecolare», spiega il professor Russo. Ogni paziente presenta un quadro diverso, e questo rende fondamentale l’analisi delle mutazioni del DNA presenti nel tumore per individuare la terapia più adatta. Mutazioni come quelle dei geni KRAS, NRAS e BRAF, così come le alterazioni nei microsatelliti del DNA, possono dare indicazioni preziose sull’aggressività del tumore e sulla sua risposta alle terapie.
Grazie a questa conoscenza, è possibile personalizzare le cure, migliorando significativamente le possibilità di successo.
La prevenzione: un test che salva la vita
Un altro elemento cruciale nel trattamento del cancro al colon retto è la prevenzione. Purtroppo, circa il 20% dei casi viene diagnosticato in uno stadio avanzato, quando le metastasi sono già presenti e l’intervento chirurgico risolutivo diventa difficile. Tuttavia, esiste un test semplice e accessibile che può fare la differenza: il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof).
Questo esame, offerto gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale a tutti i cittadini di età compresa tra 50 e 69 anni, permette di individuare eventuali polipi intestinali prima che si trasformino in tumori maligni. Si stima che il test Sof potrebbe prevenire fino a nove casi su dieci di cancro al colon, se effettuato regolarmente. Purtroppo, solo la metà degli italiani aderisce a questo programma di screening, un dato preoccupante considerando l’importanza di una diagnosi precoce.
Sintomi da non trascurare
Quali sono i sintomi da tenere sotto controllo? Il tumore al colon, nelle fasi iniziali, può essere asintomatico, rendendo ancora più importante la prevenzione attraverso lo screening. Tuttavia, ci sono alcuni campanelli d’allarme che non devono essere ignorati, specialmente dopo i 50 anni. Tra questi troviamo:
- Presenza di sangue nelle feci, spesso misto a muco;
- Sensazione di incompleta evacuazione;
- Defecazione in più tempi ravvicinati;
- Perdita di peso inspiegabile;
- Sensazione di spossatezza costante;
- Febbricola, soprattutto nelle ore serali.
Riconoscere questi sintomi e riferirli tempestivamente al medico può fare la differenza tra una diagnosi precoce e una malattia scoperta in fase avanzata.
Tabella riassuntiva: tumore al colon retto
Fattori di rischio | Sintomi iniziali | Test di prevenzione |
---|---|---|
Familiarità con il cancro al colon | Sangue nelle feci | Test per il sangue occulto nelle feci (Sof) |
Dieta povera di fibre | Sensazione di incompleta evacuazione | Colonscopia |
Stile di vita sedentario | Defecazione frequente | |
Fumo e alcol | Perdita di peso senza causa | |
Obesità | Febbricola |
Totò Schillaci e il tumore: Conclusione
La storia di Totò Schillaci ci ricorda quanto sia fondamentale prevenire e curare tempestivamente il tumore al colon retto. Grazie ai progressi della medicina, oggi esistono numerose terapie che permettono ai pazienti di convivere con la malattia mantenendo una buona qualità di vita. Tuttavia, la prevenzione e la diagnosi precoce restano strumenti essenziali per migliorare le possibilità di guarigione. Non sottovalutare i sintomi e partecipa ai programmi di screening: è una decisione che può salvare la vita.
Domande Frequenti – Totò Schillaci e il tumore
Quali sono i fattori di rischio per il tumore al colon?
I fattori di rischio includono una dieta povera di fibre, vita sedentaria, fumo, consumo di alcol e obesità. Consiglio: adottare uno stile di vita sano può ridurre il rischio.
Come si può prevenire il tumore al colon retto?
Partecipare regolarmente ai programmi di screening come il test Sof e mantenere un’alimentazione sana sono misure preventive efficaci. Consiglio: esegui lo screening ogni due anni.
Quando dovrei fare il test Sof?
Il test è raccomandato a tutti coloro che hanno tra i 50 e i 69 anni. Consiglio: non trascurare questo esame, può prevenire lo sviluppo del tumore.
Come si riconosce il tumore al colon in fase iniziale?
Il tumore al colon spesso non presenta sintomi nelle fasi iniziali, ma la presenza di sangue nelle feci e altri segnali intestinali devono destare sospetti. Consiglio: non esitare a consultare un medico se noti sintomi anomali.
Dove posso fare il test Sof?
Il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è disponibile gratuitamente presso le strutture del Sistema Sanitario Nazionale. Consiglio: chiedi informazioni al tuo medico di base.
Perché il test Sof è così importante?
Questo test permette di individuare precocemente eventuali polipi intestinali, prevenendo lo sviluppo del cancro. Consiglio: approfitta del test gratuito, è un’opportunità da non perdere.