Microbioma della polvere indoor e luce solare, una relazione da scoprire

Un’indagine recente, pubblicata sulla rivista scientifica Microbiome, riporta i risultati di un esperimento sugli effetti dell’esposizione alla luce solare sulla struttura del microbioma della polvere indoor

Noi esseri umani, si sa, trascorriamo spesso la maggior parte del tempo in ambienti indoor, potenzialmente esposti a comunità microbiche associate con la polvere interna.

Questo particolare microbioma include, in parte, microrganismi commensali e patogeni collegati all’uomo e sembra essere influenzato dalle caratteristiche architettoniche degli edifici che “occupa”. Di conseguenza, una comprensione predittiva dei drivers delle comunità microbiche annesse alla polvere interna è rilevante sia per la salute umana sia per le possibili conseguenze nell’ambito della progettazione e costruzione degli stabili.

Luce del sole e microrganismi

La luce solare è una componente centrale della pianificazione architettonica e, a causa del suo effetto battericida, è stata a lungo considerata un possibile “tampone” contro la diffusione di agenti patogeni negli edifici.

Indagini condotte su colture di un piccolo numero di taxa batterici hanno indicato che l’esposizione alla luce, e in particolare alle lunghezze d’onda dell’ultravioletto (UV), sono in grado di inattivare molti microrganismi e quindi ridurre potenzialmente la vitalità della comunità microbica nella polvere.

Ciò nonostante — affermano gli scienziati — è stato difficile estendere questi risultati agli edifici reali poiché le finestre ordinarie trasmettono luce visibile e bloccano la maggior parte delle lunghezze d’onda dell’ultravioletto”. Sostanzialmente, quindi, gli effetti dell’esposizione alla luce solare sulle comunità microbiche della polvere indoor rimangono attualmente ancora poco chiari.

Figura 1 Spettro della luce visibile espresso in nanometri (Wikimedia Commons).

Un nuovo studio

Il dottor Fahimipour e colleghi hanno inserito polvere domestica in “stanze” modello replicate, rispettivamente con finestre che trasmettevano luce visibile, ultravioletta e non illuminate, e hanno misurato le composizioni tassonomiche, le abbondanze assolute e la vitalità delle comunità batteriche risultanti.

I risvolti della ricerca

L’esposizione alla luce di per sé ha portato a una minore abbondanza di batteri vitali e a comunità composizionalmente distinte da quelle di stanze buie, suggerendo l’inattivazione preferenziale di alcuni microbi rispetto ad altri in condizioni di illuminazione diurna“— dichiarano gli autori.

Le differenze tra le comunità esposte a lunghezze d’onda di luce visibile e ultravioletta sono apparse relativamente minori, manifestandosi principalmente nella morte abbondante di taxa derivati ​​dall’uomo. La luce diurna è risultata associata alla perdita di alcuni gruppi numericamente dominanti di microrganismi fotosensibili correlati e ad aumenti apparenti delle abbondanze di altri più rari.

Alcuni taxa batterici viventi presenti nella polvere, dunque, possono essere inattivati in seguito a cambiamenti nelle condizioni abiotiche locali. Le evidenze, inoltre, suggeriscono che il potenziale battericida della luce solare ordinaria filtrata dalla finestra sia simile a quello delle lunghezze d’onda dell’ultravioletto nei dosaggi pertinenti agli edifici reali.

Tuttavia, gli impatti dell’esposizione della luce del giorno sulle comunità microbiche, relativi ad altri fattori (occupazione degli edifici, geografia, ventilazione e umidità), rimangono non chiari, sottolineando l’esigenza di esperimenti controllati per districare le relazioni tra i drivers abiotici e il microbioma della polvere.

In aggiunta — concludono gli studiosi — “sono necessarie ulteriori indagini per determinare il potenziale battericida delle esposizioni alla luce in congiunzione con l’aumento dei tassi di crescita microbica indoor in situazioni di elevata disponibilità idrica e con un focus esplicito sui microrganismi patogeni noti“.

Angela Chimienti

Fonte:

  • Ashkaan K. Fahimipour, Erica M. Hartmann, Andrew Siemens, Jeff Kline, David A. Levin, Hannah Wilson, Clarisse M. Betancourt-Román, GZ Brown, Mark Fretz, Dale Northcutt, Kyla N. Siemens, Curtis Huttenhower, Jessica L. Green, and Kevin Van Den Wymelenberg, Daylight exposure modulates bacterial communities associated with household dust, Microbiome (2018) 6:175 https://doi.org/10.1186/s40168-018-0559-4  (Creative Commons Attribution 4.0 International License).

Crediti immagini:

  • Immagine in evidenza: https://www.informarexresistere.fr/analizzati-14-campioni-di-polvere-in-casa-ecco-cosa-contiene-e-perche-bisogna-eliminarla/
  • Figura 1  “Light spectrum (precise colors)” Opera propria – Fulvio314 [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], from Wikimedia Commons. Page URL: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Light_spectrum_(precise_colors).svg
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

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