L’orticaria alimentare è una reazione cutanea caratterizzata da prurito, arrossamento e la comparsa di pomfi (rigonfiamenti sulla pelle) dopo aver consumato determinati alimenti. Questa condizione può presentarsi in maniera acuta o cronica e rappresenta una risposta del sistema immunitario, che rilascia istamina e altre sostanze chimiche quando riconosce un alimento come potenzialmente dannoso.
Gli alimenti responsabili di scatenare questa reazione variano da persona a persona, ma i più comuni includono noci, frutti di mare, uova, latte e alcuni additivi alimentari. Sebbene l’orticaria possa sembrare simile ad altre forme di allergie alimentari, si distingue per la manifestazione sulla pelle, che è l’elemento principale.
Consiglio: Se sospetti di soffrire di orticaria alimentare, è fondamentale consultare un allergologo per identificare gli alimenti responsabili e gestire la condizione in modo sicuro.

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Sintomi principali dell’orticaria alimentare
I sintomi dell’orticaria alimentare possono variare da lievi a gravi e possono comparire immediatamente dopo il consumo di un determinato alimento o entro poche ore. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Pomfi: Piccoli rigonfiamenti della pelle di colore rosso o biancastro, simili a punture di insetti. Questi pomfi possono comparire su qualsiasi parte del corpo e variare in grandezza.
- Prurito intenso: Uno dei sintomi principali dell’orticaria alimentare è il prurito, che può essere molto fastidioso e persistere per ore.
- Arrossamento: Le zone colpite dai pomfi tendono a diventare rosse e infiammate, causando disagio.
- Gonfiore (angioedema): In alcuni casi, l’orticaria può essere accompagnata da gonfiore più profondo, noto come angioedema, che colpisce soprattutto le palpebre, le labbra, la gola e le mani.
- Difficoltà respiratorie: In casi gravi, l’orticaria alimentare può coinvolgere le vie respiratorie, causando difficoltà respiratorie e, in rare occasioni, anafilassi.
Consiglio: Se noti difficoltà respiratorie o gonfiore della gola dopo aver mangiato, è essenziale cercare immediatamente assistenza medica, in quanto potrebbe trattarsi di una reazione allergica grave.
Cause dell’orticaria alimentare
L’orticaria alimentare è solitamente scatenata da una risposta immunitaria all’ingestione di determinati alimenti. Questa reazione è mediata da anticorpi chiamati immunoglobuline E (IgE), che riconoscono alcune proteine presenti negli alimenti come minacce. Quando il corpo rileva queste sostanze, rilascia istamina e altri composti chimici che causano i sintomi dell’orticaria.
Tra i principali alimenti associati all’orticaria alimentare troviamo:
- Frutti di mare: Gamberi, granchi e altri crostacei sono noti per scatenare reazioni allergiche in molte persone.
- Latte: Il latte di mucca è uno degli allergeni più comuni, specialmente nei bambini.
- Uova: Alcune persone sviluppano orticaria dopo aver consumato uova, in particolare l’albume.
- Noci e semi: Noci come le arachidi e le noci di macadamia sono tra i trigger alimentari più noti.
- Frutta: Alcuni frutti, come fragole e banane, possono scatenare orticaria in persone sensibili.
- Additivi alimentari: Alcuni conservanti, coloranti artificiali e aromi presenti nei cibi trasformati possono provocare reazioni di orticaria.
Consiglio: Tenere un diario alimentare può aiutarti a identificare gli alimenti che provocano orticaria e discuterne con un medico per una diagnosi accurata.
Orticaria alimentare acuta vs cronica
L’orticaria alimentare può manifestarsi in due forme principali: acuta e cronica.
- Orticaria acuta: Questa forma si verifica improvvisamente e dura meno di sei settimane. Generalmente, è scatenata dall’ingestione di un determinato alimento e tende a risolversi da sola una volta eliminato il cibo responsabile. L’orticaria acuta è più comune nei bambini, ma può colpire persone di tutte le età.
- Orticaria cronica: Quando l’orticaria persiste per più di sei settimane, viene considerata cronica. L’orticaria cronica può essere difficile da gestire, poiché potrebbe non essere sempre causata da allergeni alimentari. Fattori come lo stress, le infezioni o condizioni autoimmuni possono contribuire a questa forma di orticaria. In alcuni casi, la causa scatenante rimane sconosciuta.
Consiglio: Se soffri di orticaria cronica, è importante consultare un medico per escludere altre cause sottostanti e determinare il trattamento più adeguato.
Diagnosi dell’orticaria alimentare
Diagnosticare l’orticaria alimentare richiede un’attenta valutazione da parte di un medico, spesso con l’aiuto di un allergologo. Il processo diagnostico può includere:
- Storia clinica: Il medico esaminerà la tua storia medica e alimentare, chiedendo dettagli sui sintomi e sugli alimenti sospetti.
- Test cutanei (prick test): Questo test prevede l’introduzione di piccole quantità di allergeni sospetti sotto la pelle per osservare eventuali reazioni.
- Esami del sangue: Gli esami del sangue possono misurare i livelli di anticorpi IgE specifici per determinati alimenti, aiutando a confermare l’allergia.
- Diario alimentare: Potresti essere invitato a tenere un diario alimentare per registrare gli alimenti consumati e i sintomi correlati, facilitando l’identificazione degli alimenti scatenanti.
- Dieta di eliminazione: In alcuni casi, il medico potrebbe suggerire di eliminare dalla dieta determinati alimenti per un periodo di tempo e poi reintrodurli gradualmente, osservando le reazioni cutanee.
Consiglio: Segui sempre le indicazioni del medico e non eliminare alimenti importanti dalla dieta senza supervisione, poiché potrebbero verificarsi carenze nutrizionali.
Trattamenti per l’orticaria alimentare
Il trattamento dell’orticaria alimentare dipende dalla gravità della reazione e dalla frequenza con cui si manifesta. Ecco alcune opzioni di trattamento comunemente utilizzate:
- Antistaminici: Gli antistaminici sono spesso prescritti per alleviare i sintomi dell’orticaria, in quanto bloccano il rilascio di istamina, riducendo prurito e pomfi.
- Corticosteroidi: Nei casi più gravi, soprattutto quando l’orticaria è accompagnata da angioedema o difficoltà respiratorie, possono essere necessari corticosteroidi per controllare l’infiammazione.
- Epinefrina: In caso di reazioni allergiche gravi (anafilassi), l’uso di epinefrina (adrenalina) è essenziale per evitare complicazioni potenzialmente fatali.
- Dieta di eliminazione: Una volta identificati gli alimenti responsabili, eliminarli dalla dieta è il metodo principale per prevenire episodi futuri di orticaria.
- Terapia immunologica: In alcuni casi, il medico può suggerire una immunoterapia (desensibilizzazione) per ridurre la sensibilità a determinati allergeni alimentari.
Consiglio: Utilizza questa tabella come riferimento per identificare i cibi che potrebbero essere problematici se soffri di orticaria alimentare.
Domande frequenti
Chi è a rischio di sviluppare orticaria alimentare?
Le persone con una predisposizione genetica alle allergie o con una storia familiare di allergie alimentari sono più a rischio di sviluppare orticaria alimentare.
Cosa causa l’orticaria alimentare?
L’orticaria alimentare è causata da una reazione immunitaria agli alimenti, mediata dagli anticorpi IgE, che innescano il rilascio di istamina nella pelle.
Quando compare l’orticaria alimentare?
I sintomi dell’orticaria possono comparire entro pochi minuti o ore dopo aver consumato l’alimento responsabile.
Come viene diagnosticata l’orticaria alimentare?
La diagnosi avviene attraverso test cutanei, esami del sangue e l’osservazione della risposta a diete di eliminazione sotto supervisione medica.
Dove posso trovare supporto per l’orticaria alimentare?
Rivolgiti a un allergologo o un dermatologo per diagnosi e trattamento. Ci sono anche associazioni e gruppi di supporto per allergie alimentari.
Perché è importante trattare l’orticaria alimentare?
Trattare l’orticaria alimentare è essenziale per prevenire sintomi gravi, come l’anafilassi, e per migliorare la qualità della vita quotidiana.