Colera, una minaccia in crescita: conseguenza dei cambiamenti climatici

Il cambiamento climatico è ormai riconosciuto come una delle sfide globali più urgenti. Infatti, non solo modifica l’ambiente e gli ecosistemi, ma ha anche impatti diretti sulla salute pubblica. Per esempio, l’aumento dei casi di malattie infettive come il colera, è una minaccia che deriva proprio dalle alterazioni climatiche. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riporta che tra il 1° gennaio e il 23 febbraio 2025, sono stati registrati complessivamente 70.488 casi di colera e 808 decessi in 23 Paesi. Solo nel mese di febbraio 2025, sono stati segnalati 32.613 nuovi casi di colera e/o diarrea acquosa acuta (AWD) in 21 Paesi. Durante questo periodo, sono stati almeno 459 i decessi legati al colera a livello globale, con un incremento del 32% rispetto al mese precedente. Questo articolo esplorerà le connessioni tra il cambiamento climatico e il colera.

colera minaccia
Figura 1 – Il colera è una minaccia in crescita a causa dei cambiamenti climatici. [Fonte: Pixabay.com]

Ambienti acquatici, malattie infettive e antropizzazione

Un litro di acqua di mare o di lago contiene tra 1 × 10⁸ e 1 × 10¹⁰ microrganismi endemici, ovvero che sono naturalmente presenti in quell’ecosistema. Tra questi, solo una piccolissima frazione è potenzialmente patogena per l’uomo, ed è rappresentata da batteri, virus e protozoi. Tuttavia, sebbene le infezioni siano relativamente rare, il loro impatto sulla salute umana può essere considerevolmente dannoso e rivelarsi anche letale.

Il rischio di contrarre infezioni da parte dei patogeni acquatici è aumentato come conseguenza dell’antropizzazione. Essa sta causando l’alterazione degli ecosistemi naturali attraverso diverse attività. Tra queste, di grande rilievo è l’inquinamento delle acque, causato dallo scarico di acque reflue non trattate, dai fertilizzanti agricoli e dai rifiuti industriali. La conseguenza è l’introduzione nelle risorse idriche di una vasta gamma di potenziali patogeni, tra cui Vibrio cholerae. Anche il riscaldamento globale, accelerato dalle attività umane, ha un impatto sulla proliferazione dei microrganismi e patogeni acquatici. Infatti, l’aumento della temperatura delle acque crea condizioni più favorevoli per la crescita di questi ultimi. Inoltre, le alterazioni climatiche aumentano la frequenza degli eventi meteorologici estremi, come alluvioni e tempeste, che favoriscono la diffusione degli agenti patogeni nelle riserve idriche. Infine, l’urbanizzazione conduce ad un aumento delle attività ricreative in ambienti acquatici esposti all’inquinamento, accrescendo il rischio di contatto diretto con questi microrganismi pericolosi.

Vibrio cholerae e salute umana

I vibrioni sono batteri gram-negativi di forma bastoncellare ricurva. Le condizioni ottimali per la loro crescita sono acque temperate o calde, con una salinità moderata. Per questo motivo il loro habitat corrisponde principalmente ad acque marine ed estuari.

Vibrio cholerae, l’agente eziologico del colera, è un vibrione ed è considerato tra i batteri più rilevanti dal punto di vista sanitario. Il colera è una grave malattia diarroica che può portare a disidratazione letale se non trattata tempestivamente. Questo batterio si trasmette principalmente attraverso l’ingestione di acqua o cibo contaminati da feci infette. Infatti, Vibrio cholerae è particolarmente diffuso in aree con scarse condizioni igienico-sanitarie. Non solo Vibrio cholerae, ma anche altri vibrioni meritano attenzione. Per esempio, un’altra specie di rilevanza medica è Vibrio parahaemolyticus, responsabile di gastroenteriti acute associate al consumo di frutti di mare crudi o poco cotti. Questo batterio produce tossine che causano diarrea, crampi addominali, nausea e febbre. Infine, Vibrio vulnificus rappresenta una delle specie più pericolose, poiché può causare infezioni gravi della pelle e setticemie fulminanti, soprattutto in individui immunocompromessi o con malattie epatiche preesistenti. L’infezione può derivare dal consumo di molluschi contaminati o dall’esposizione di ferite aperte ad acqua di mare contenente il batterio.

Il colera è una minaccia in crescita a causa del cambiamento climatico

Vibrioni come indicatori del cambiamento climatico

Alcuni vibrioni patogeni sono stati definiti un “barometro microbico del cambiamento climatico”. Infatti, numerose evidenze scientifiche dimostrano che la loro presenza nell’ambiente e il loro impatto sulla salute umana stanno aumentando parallelamente ai processi di cambiamento climatico. L’aumento delle temperature marine è considerato il principale fattore scatenante di questa tendenza.

L’aumento della temperatura favorisce la proliferazione di Vibrio cholerae

Diverse specie di Vibrio mostrano una crescita accelerata e una maggiore virulenza in acque calde, con temperature comprese tra 18°C e 25°C. Ricerche recenti indicano che sia l’incremento graduale della temperatura degli oceani sia le improvvise ondate di calore stanno determinando una proliferazione maggiore di Vibrio cholerae, ma anche di Vibrio vulnificus e parahaemolyticus. Inoltre, questi batteri stanno colonizzando aree geografiche sempre più vaste. Poiché gli eventi di calore estremo stanno diventando sempre più frequenti e intensi, si prevede un’espansione significativa dell’area di diffusione stagionale e geografica di questi patogeni, con conseguente crescita del numero di casi di vibriosi a livello globale.

Precipitazioni intense e cicloni: la connessione tra eventi climatici estremi e le infezioni da Vibrio

I sempre più frequenti eventi di precipitazioni intense sono una conseguenza dell’innalzamento della temperatura. Diversi studi hanno dimostrato una correlazione tra questi eventi e le infezioni da parte dei batteri appartenenti al genere Vibrio. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori. Da un lato, le piogge abbondanti favoriscono il dilavamento di sostanze provenienti da contaminazioni fognarie, sostanze capaci di stimolare la proliferazione batterica. Dall’altro, il deflusso di acque dolci riduce la salinità costiera, creando condizioni ambientali più favorevoli alla crescita di questo batterio. Inoltre, gli eventi climatici di grande intensità, come uragani e cicloni, amplificano ulteriormente l’impatto sanitario dei vibrioni patogeni. I ricercatori hanno dimostrato che, dopo eventi meteorologici estremi, si verifica un incremento significativo della presenza di questi batteri nelle acque colpite. Un caso emblematico si è verificato dopo l’uragano Katrina nel 2005 negli Stati Uniti, quando furono registrati 22 casi di infezione umana da Vibrio, di cui alcuni letali. L’aumento delle infezioni è stato attribuito all’inondazione delle aree urbane con acque marine contaminate.

Conclusione

Il colera è una minaccia sempre più tangibile. Il rischio per l’uomo di contrarre infezioni da parte di microrganismi patogeni acquatici, come Vibrio cholerae, è in continuo aumento a causa dell’antropizzazione e dei cambiamenti climatici. L’esposizione umana a questo patogeno avviene attraverso il consumo di acqua o prodotti ittici contaminati, e il contatto con acque infette in generale. Per contrastare questa minaccia, è fondamentale migliorare il monitoraggio delle acque e implementare strategie di prevenzione, come il trattamento adeguato delle acque reflue e il controllo della qualità dei prodotti ittici. Inoltre è importante sensibilizzare la popolazione sui rischi legati alla balneazione in acque contaminate e soprattutto su come il cambiamento climatico ha ripercussioni anche sulla salute umana. Senza interventi mirati, la minaccia del colera continuerà a crescere, diventando una sfida sanitaria sempre più rilevante.

Fonti

Crediti immagini

Lascia un commento