Lo sviluppo di cervelli più grandi è stato a lungo considerato un segno distintivo di intelligenza. Tuttavia, recenti studi suggeriscono che le dimensioni del cervello umano si sono ridotte nel corso degli ultimi 100.000 anni. Questo fenomeno solleva domande interessanti e controverse su cosa significhi veramente l’evoluzione del cervello per l’intelligenza umana e le capacità cognitive. In questo articolo divulgativo di Microbiologia Italia parleremo del fenomeno della riduzione delle dimensioni del cervello umano.
La Diminuzione delle Dimensioni del Cervello nel Tempo
Ian Tattersall, paleoantropologo e curatore del Museo Americano di Storia Naturale di New York, ha esaminato l’evoluzione dei volumi della scatola cranica. Egli sostiene che i crani degli uomini e delle donne moderni sono in media più piccoli del 12,7% rispetto a quelli dell’Homo sapiens vissuto durante l’ultima era glaciale. Questa riduzione delle dimensioni del cervello è iniziata circa 100.000 anni fa.
Tattersall ipotizza che il fattore scatenante sia stato l’invenzione spontanea del linguaggio, che ha permesso una riorganizzazione più efficiente dei percorsi neurali del cervello. Questo ha portato a un miglior rapporto qualità-prezzo per l’energia consumata dal cervello. Il nostro modo di pensare oggi è diverso rispetto a quello dei nostri antenati, deconstruiamo il mondo che ci circonda attraverso un vocabolario di simboli astratti.
La Teoria del Cambiamento Climatico
Non tutti gli studiosi concordano con l’ipotesi di Tattersall. Jeff Morgan Stibel, scienziato cognitivo del Museo di Storia Naturale della California, suggerisce che la riduzione del cervello potrebbe dipendere dal cambiamento climatico. In uno studio del 2023, Stibel ha analizzato i crani di 298 esemplari di Homo sapiens degli ultimi 50.000 anni, scoprendo che il cervello ha cominciato a diventare più piccolo negli ultimi 17.000 anni, coincidente con la fine dell’ultima era glaciale.
Secondo Stibel, più caldo è il clima, più piccola è la dimensione del cervello negli esseri umani. Questo perché i cervelli più piccoli dissipano meglio il calore e hanno una produzione di calore ridotta. La teoria di Stibel suggerisce che il riscaldamento globale potrebbe portare a un’ulteriore riduzione delle dimensioni del nostro cervello.
L’Impatto delle Civiltà Complesse e delle Società Sedentarie
Jeremy DeSilva, antropologo del Dartmouth College negli Stati Uniti, ha esaminato i fossili cranici e suggerisce che il nostro cervello ha iniziato a ridursi circa 3.000 anni fa. Questo periodo coincide con l’emergere delle civiltà complesse. Secondo DeSilva, la nascita degli imperi e delle società sedentarie ha portato alla suddivisione dei compiti, riducendo la necessità per gli individui di sapere tutto per sopravvivere.
Tuttavia, questa teoria è contestata da studiosi come Eva Jablonka, che sostiene che non tutte le società di cacciatori-raccoglitori sono diventate complesse allo stesso modo o nello stesso momento.
La Teoria della Malnutrizione
Secondo Eva Jablonka, la riduzione del cervello potrebbe essere correlata alla malnutrizione. L’emergere delle società complesse è stato spesso associato alla creazione di classi sociali, dove la maggior parte delle persone viveva in povertà e con uno stile di vita meno sano. Marta Lahr del Leverhulme Centre for Human Evolutionary Studies sostiene che la dipendenza dall’agricoltura potrebbe aver creato carenze di vitamine e minerali, compromettendo lo sviluppo del cervello.
Difficoltà nell’Individuare le Cause
Al di là delle teorie, è difficile comprendere le cause esatte della riduzione delle dimensioni del cervello umano. La documentazione fossile è insufficiente per stabilire un periodo preciso in cui è iniziato questo processo. I dati non sono così buoni, tutto quello che sappiamo è che i cervelli allora erano grandi, mentre oggi sono circa il 13% più piccoli, ha spiegato Tattersall.
Conclusione sulla Riduzione delle Dimensioni del Cervello Umano
L’evoluzione delle dimensioni del cervello umano è un fenomeno complesso e multifattoriale. Mentre alcune teorie suggeriscono che la riduzione delle dimensioni del cervello sia legata a cambiamenti climatici, altre ipotizzano che sia dovuta alla nascita delle società complesse o alla malnutrizione. La verità è probabilmente una combinazione di questi fattori e la mancanza di dati fossili concreti rende difficile determinare con precisione le cause di questo cambiamento evolutivo.
FAQ – La Riduzione delle Dimensioni del Cervello Umano
1. Qual è la teoria di Ian Tattersall sulla riduzione delle dimensioni del cervello? Secondo Tattersall, la riduzione delle dimensioni del cervello è iniziata circa 100.000 anni fa a causa dell’invenzione del linguaggio, che ha permesso una riorganizzazione più efficiente dei percorsi neurali.
2. Come il cambiamento climatico potrebbe aver influenzato le dimensioni del cervello umano? Jeff Morgan Stibel suggerisce che i cervelli più piccoli dissipano meglio il calore, quindi il cambiamento climatico e il riscaldamento globale potrebbero aver contribuito alla riduzione delle dimensioni del cervello.
3. In che modo le società sedentarie e complesse hanno influenzato le dimensioni del cervello umano? Jeremy DeSilva propone che l’emergere di civiltà complesse ha portato a una suddivisione dei compiti, riducendo la necessità per gli individui di sapere tutto per sopravvivere, il che potrebbe aver portato a una riduzione delle dimensioni del cervello.
4. Qual è la teoria di Eva Jablonka sulla riduzione delle dimensioni del cervello? Jablonka ritiene che la riduzione delle dimensioni del cervello possa essere correlata alla malnutrizione, poiché l’emergere delle società complesse ha creato disuguaglianze sociali e povertà, compromettendo lo sviluppo cerebrale.