Colesterolo e dipendenza dai farmaci

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By Nazzareno Silvestri

Colesterolo e dipendenza dai farmaci: Il colesterolo alto è uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiovascolari come infarto e ictus. Per tenerlo sotto controllo, milioni di persone al mondo assumono farmaci specifici, in particolare le statine. Ma quanto è corretto affidarsi solo ai farmaci? E quando si rischia di sviluppare una dipendenza farmacologica?

In questo articolo analizzeremo l’uso dei farmaci per il colesterolo, i rischi legati alla dipendenza o uso prolungato, e le possibili strategie complementari basate su dieta, stile di vita e fitoterapia.

Cos’è il colesterolo e quando diventa pericoloso

Il colesterolo è una sostanza grassa essenziale per la vita, poiché partecipa alla sintesi degli ormoni e delle membrane cellulari. Tuttavia, quando i suoi livelli sono alterati, può accumularsi nelle arterie, favorendo l’aterosclerosi.

I valori da tenere sotto controllo:

  • Colesterolo totale: < 200 mg/dL
  • LDL (colesterolo “cattivo”): < 100 mg/dL (ideale < 70 mg/dL in soggetti a rischio)
  • HDL (colesterolo “buono”): > 50 mg/dL per le donne, > 40 mg/dL per gli uomini
  • Trigliceridi: < 150 mg/dL

Quando i valori sono fuori norma e persistono nel tempo, il medico può decidere di prescrivere un trattamento farmacologico.

I farmaci per il colesterolo: efficacia e limiti

Le statine

Le statine (es. atorvastatina, simvastatina) sono i farmaci più prescritti per:

  • Ridurre la sintesi di colesterolo a livello epatico
  • Abbassare i livelli di LDL fino al 50%
  • Diminuire il rischio cardiovascolare fino al 30–40% nei soggetti a rischio

Tuttavia, l’uso cronico può comportare effetti collaterali:

  • Dolori muscolari e affaticamento
  • Aumento degli enzimi epatici
  • Possibile peggioramento della glicemia
  • Problemi cognitivi lievi (in alcuni casi)

Dipendenza dai farmaci: cosa significa davvero

Con “dipendenza” in ambito medico non si intende una dipendenza psicologica, ma la necessità prolungata di un trattamento per mantenere i valori nella norma.

Il problema emerge quando:

  • I farmaci vengono assunti per anni senza revisione del dosaggio
  • Il paziente trascura la dieta e lo stile di vita, delegando tutto alla pillola
  • Si verificano effetti collaterali non gestiti o politerapie rischiose (soprattutto negli anziani)

Il trattamento farmacologico deve essere accompagnato da un piano di prevenzione globale, non sostituirlo.

Strategie naturali per abbassare il colesterolo

Alimentazione intelligente

Una dieta mirata può ridurre l’LDL anche del 10–15%.

Cibi consigliati:

  • Avena, orzo, legumi (ricchi di beta-glucani)
  • Frutta secca e semi oleosi (ricchi di grassi insaturi)
  • Pesce azzurro (fonte di omega-3)
  • Frutta e verdura di stagione (antiossidanti naturali)
  • Olio extravergine d’oliva (al posto di burro e margarina)

Da evitare:

  • Carni lavorate, insaccati, fritti
  • Grassi trans e margarine industriali
  • Dolci confezionati e zuccheri raffinati
  • Bevande zuccherate

Attività fisica regolare

30–40 minuti di camminata veloce o attività aerobica 5 volte a settimana:

  • Aumenta l’HDL
  • Migliora la funzione endoteliale
  • Riduce la glicemia e i trigliceridi

Fitoterapia utile

  • Berberina: potente ipolipemizzante naturale
  • Riso rosso fermentato: contiene monacolina K (simile alle statine)
  • Omega-3 da olio di pesce o di lino
  • Policosanoli, tè verde, gugul
  • Steroli vegetali: inibiscono l’assorbimento del colesterolo intestinale

Sempre con supervisione medica, per evitare interazioni o sovradosaggi.

Quando i farmaci sono davvero necessari

Il trattamento con statine o altri ipolipemizzanti è indicato quando:

  • Si hanno valori LDL persistentemente alti (> 160 mg/dL)
  • Si è già sofferto di infarto, ictus o malattia cardiovascolare
  • Si soffre di diabete, ipertensione o obesità severa
  • Le strategie naturali non bastano dopo 3–6 mesi di intervento

Conclusione

Il colesterolo alto non deve essere gestito solo con i farmaci. Se da un lato le statine sono fondamentali nei casi a rischio elevato, dall’altro è importante evitare una dipendenza passiva, ignorando dieta, esercizio e approccio globale alla salute.

Un paziente informato può, con l’aiuto di professionisti, ridurre i farmaci nel tempo o evitare di iniziarli, se interviene in modo precoce e consapevole.

Fonti

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