Osteosarcoma (OS): tumore primario maligno dell’osso

L’osteosarcoma (OS) è un tumore primario maligno dell’osso che rappresenta il 56% dei casi di sarcoma. È il tipo di tumore più comune in bambini e adolescenti con un’incidenza di 8-11 milioni di casi l’anno, colpisce 1.4 volte più frequentemente gli individui di sesso maschile rispetto a quello femminile.

Fattori di rischio dell’Osteosarcoma

L’OS deriva dalle cellule staminali mesenchimali che possono differenziare in tessuto osseo, e si ipotizza che il rischio di insorgenza sia correlato con la rapida proliferazione ossea, vista la prevalenza di incidenza in età puberale e l’insorgenza nelle fisi di accrescimento delle ossa lunghe. Stature più alte sono correlate con un aumentato rischio di insorgenza di osteosarcoma e c’è un’incidenza leggermente più alta nei ragazzi (56%) rispetto alle ragazze (42%), nelle quali il tumore esordisce prima rispetto ai ragazzi. Esistono altri fattori di rischio come l’esposizione ad agenti alchilanti e alle radiazioni. Infatti, la maggior parte degli osteosarcoma secondari insorgono a seguito dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti, responsabili di circa il 3% di casi di osteosarcoma che possono insorgere anche 30 anni dopo l’esposizione. C’è una correlazione, dunque, tra esposizione alle radiazioni ionizzanti per il trattamento di tumori e l’insorgenza di osteosarcoma.

Diagnosi

I siti preferenzialmente colpiti sono la tibia, il femore e l’omero, meno frequentemente il cranio, la mandibola e la pelvi e la patologia si presenta con sintomi come dolore e gonfiore locale, con limitazione del movimento. La diagnosi consiste nell’analisi della storia clinica del paziente e una radiografia totale, che aiuta nella valutazione dei cambiamenti ossei, in quanto gli osteosarcomi si possono presentare come osteoblastici, osteolitici o un misto tra i due. La diagnosi di osteosarcoma deve sempre essere confermata dall’esame istologico: questo istologicamente può apparire in diversi modi; tuttavia, presenta dei segni distintivi quali la proliferazione di cellule staminali mesenchimali maligne e la produzione di matrice osteoide e osso.

La matrice osteoide è la porzione organica non mineralizzata della matrice ossea, composta da collagene di tipo I secreto dagli osteoblasti prima della completa maturazione del tessuto osseo. L’eventuale presenza di matrice condroide riflette l’origine mesenchimale delle cellule tumorali. In base a come appare istologicamente, può essere suddiviso nelle seguenti forme: convenzionale, centrale di basso grado, periostale, parosteale (tumore di basso grado che origina dalla membrana esterna del periostio) telangiectasico (si verifica nella porzione metafisale delle ossa lunghe), condroblastico (presenza predominante di matrice condroide con piccole porzioni di matrice ossea) e a piccole cellule (piccole cellule con vari gradi di produzione di matrice osteoide).

Biologia molecolare

L’osteosarcoma non è una malattia ereditaria, tuttavia i fattori di rischio possono avere una componente ereditaria. Esistono circa 900 geni associati all’osteosarcoma umano, ma solo due mutazioni somatiche sono state associate più frequentemente all’insorgenza della patologia44. Nella maggior parte degli osteosarcomi si ha inattivazione di p53 e Rb (oncosoppressori), associati a molteplici altre mutazioni.

Mutazioni a carico del gene oncosoppressore RB1 aumentano l’incidenza di osteosarcoma di più di cento volte, rivelando un meccanismo in comune con il retinoblastoma. La perdita di eterozigosi costituzionale dei loci del cromosoma 13 in osteosarcoma in seguito a retinoblastoma bilaterale. Studi di WGS (Whole Genome Sequencing) hanno verificato la presenza di mutazioni somatiche a carico di RB1, insieme a TP53, che sono quelle che ricorrono più frequentemente. Nell’80% dei tumori analizzati entrambi gli alleli di TP53 risultavano mutati e la maggior parte delle mutazioni interessava variazioni strutturali a carico dell’introne 1. Una conoscenza più approfondita dei meccanismi molecolari alla base dell’insorgenza dell’osteosarcoma può condurre al progresso nel trattamento dello stesso.

Trattamento dell’Osteosarcoma

Il trattamento ad oggi disponibile, infatti, non risulta efficace sull’osteosarcoma metastatico e sulle recidive. Ad oggi l’approccio terapeutico si avvale di un trattamento multidisciplinare. C’è l’associazione al trattamento chirurgico e di radioterapia, della terapia chemioterapica per una durata complessiva del trattamento di 6-8 mesi. L’osteosarcoma non è un tumore responsivo alla radioterapia, tuttavia questa viene utilizzata come terapia adiuvante a seguito di resezione chirurgica marginale o incompleta, oppure in casi in cui non si può intervenire chirurgicamente L’associazione di chemioterapia e chirurgia è ad oggi considerata la terapia di riferimento per l’osteosarcoma. L’associazione, infatti, ha aumentato il tasso di sopravvivenza del 60%, rispetto al tasso del 10% che si ottiene con la sola chirurgia. In Nord America ed Europa vengono seguite le linee guida per la radioterapia e la gestione della malattia stabilite congiuntamente dal COG (Children’s Oncology Group) e la Società Internazionale di Oncologia Pediatrica.

Il COG stabilisce, per quanto riguarda il regime terapeutico utilizzato nei trials clinici su osteosarcoma, l’utilizzo della combinazione di tre farmaci per il trattamento chemioterapico: metotrexato, adriamicina e cisplatino (MAP). La chirurgia, post chemioterapia, viene eseguita con lo scopo di operare una resezione totale della massa tumorale. E’ considerata lo standard per il trattamento locale di osteosarcoma. Prima di eseguire la chirurgia, viene effettuata una biopsia per confermare la diagnosi. La biopsia che deve essere effettuata in un centro che possiede l’expertise per la resezione chirurgica. Infatti è stato dimostrato che se è lo stesso chirurgo ad effettuare sia la biopsia che l’intervento chirurgico, si ottiene un miglior controllo locale della malattia a seguito dell’intervento. La resezione chirurgica è inoltre considerata una modalità di controllo dei siti metastatici.

Fonti:

  • Chen, C., Xie, L., Ren, T., Huang, Y., Xu, J., & Guo, W. (2021). Immunotherapy for osteosarcoma: Fundamental mechanism, rationale, and recent breakthroughs. Cancer letters, 500, 1–10. https://doi.org/10.1016/j.canlet.2020.12.024
  • Ritter, J., & Bielack, S. S. (2010). Osteosarcoma. Annals of oncology: official journal of the European Society for Medical Oncology, 21 Suppl 7, vii320–vii325. https://doi.org/10.1093/annonc/mdq276
  • Eaton, B. R., Schwarz, R., Vatner, R., Yeh, B., Claude, L., Indelicato, D. J., & Laack, N. (2021). Osteosarcoma. Pediatric blood & cancer, 68 Suppl 2, e28352. https://doi.org/10.1002/pbc.28352
  • Kansara, M., Teng, M. W., Smyth, M. J., & Thomas, D. M. (2014). Translational biology of osteosarcoma. Nature reviews. Cancer, 14(11), 722–735. https://doi.org/10.1038/nrc3838
  • https://www.ior.it/
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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