Disturbi alimentari: chi può diagnosticarli

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By Francesco Centorrino

Scopri chi può diagnosticare i disturbi alimentari e come un percorso diagnostico può prevenire complicazioni gravi.

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie complesse che coinvolgono un rapporto alterato con il cibo, il peso e l’immagine corporea. Riconoscerli e diagnosticarli tempestivamente è fondamentale per prevenire gravi complicazioni fisiche e psicologiche. Ma chi può realmente diagnosticare un disturbo alimentare? Scopriamo insieme le figure professionali coinvolte e il percorso diagnostico.

Le figure sanitarie che intervengono nella diagnosi dei DCA

Affrontare un disturbo alimentare richiede l’intervento di diversi specialisti, ognuno con competenze specifiche che contribuiscono a una valutazione completa e accurata.

Medico di base: il primo punto di riferimento

Nella maggior parte dei casi, il medico di famiglia è il primo professionista a cui ci si rivolge. Può individuare i segnali iniziali di un disturbo alimentare, come calo ponderale sospetto, comportamenti alimentari insoliti o sintomi fisici correlati. Il suo ruolo principale è quello di riconoscere il problema e indirizzare il paziente verso specialisti adeguati per una valutazione approfondita.

Psichiatra: diagnosi clinica e gestione farmacologica

Lo psichiatra è il medico specializzato nella diagnosi e cura dei disturbi mentali, compresi i DCA. Attraverso criteri clinici standardizzati come quelli del DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), valuta la presenza e la gravità del disturbo. Quando necessario, può prescrivere farmaci per gestire sintomi associati come ansia o depressione, che spesso coesistono con i disturbi alimentari.

Psicologo clinico e psicoterapeuta: comprensione profonda dei meccanismi psicologici

Lo psicologo clinico, specializzato in psicoterapia, svolge un ruolo chiave nella valutazione dei pensieri, emozioni e comportamenti legati al cibo e all’immagine corporea. Attraverso colloqui clinici e test psicologici standardizzati, aiuta a delineare un quadro completo del disturbo. È fondamentale che questo professionista abbia una formazione specifica sui disturbi alimentari: rivolgersi a uno psicologo per disturbi alimentari garantisce un approccio terapeutico più mirato e consapevole.

Nutrizionista e dietista: ricostruire un rapporto sano con il cibo

Un nutrizionista o un dietista con esperienza nei disturbi alimentari valuta le abitudini alimentari e lo stato nutrizionale del paziente. Questi professionisti elaborano piani alimentari personalizzati che non si limitano alla ripresa del peso, ma mirano a ristabilire la connessione naturale con fame e sazietà, lavorando anche sulle convinzioni distorte legate al cibo.

L’importanza di un team multidisciplinare

Nei casi più complessi, il trattamento richiede un approccio integrato. Medici, psichiatri, psicologi e nutrizionisti collaborano in équipe per offrire una presa in carico globale che affronti sia gli aspetti medici sia quelli psicologici del disturbo. Lavorare in sinergia aumenta notevolmente le possibilità di recupero.

Come si arriva alla diagnosi di un disturbo alimentare

La diagnosi di un DCA si basa su una valutazione completa, che comprende sia l’aspetto fisico sia quello psicologico.

Valutazione fisica

  • Esame medico generale: controllo di peso, altezza, pressione sanguigna e frequenza cardiaca.
  • Analisi di laboratorio: esami del sangue e delle urine per valutare la funzione degli organi principali e gli eventuali squilibri elettrolitici.
  • Esami strumentali: elettrocardiogramma per il monitoraggio cardiaco e, in alcuni casi, densitometria ossea per valutare il rischio di osteoporosi.

Valutazione psicologica

  • Colloqui clinici: discussione approfondita su abitudini alimentari, percezione corporea, comportamenti a rischio e vissuti emotivi.
  • Questionari e test standardizzati: strumenti validati scientificamente per misurare la gravità e le caratteristiche specifiche del disturbo.

I principali disturbi alimentari secondo il DSM-5

Durante la valutazione, i professionisti sanitari utilizzano i criteri diagnostici ufficiali per identificare il tipo specifico di DCA:

  • Anoressia Nervosa: caratterizzata da restrizione alimentare severa, intensa paura di ingrassare e distorsione dell’immagine corporea.
  • Bulimia Nervosa: presenza di abbuffate seguite da comportamenti compensatori come vomito autoindotto o abuso di lassativi.
  • Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder): episodi ricorrenti di abbuffate senza pratiche compensatorie, accompagnati da sensi di colpa e vergogna.
  • Altri disturbi specifici: manifestazioni atipiche che, pur non rientrando pienamente nelle categorie principali, causano sofferenza clinicamente significativa.

Perché è fondamentale una diagnosi precoce

Una diagnosi tempestiva effettuata da professionisti esperti consente di:

  • Prevenire complicanze mediche: come disfunzioni cardiache, danni agli organi interni e problemi ossei.
  • Migliorare la prognosi: interventi precoci aumentano le probabilità di remissione completa.
  • Supportare la salute mentale: affrontare tempestivamente ansia, depressione e bassa autostima spesso associate ai DCA.

Affrontare un disturbo alimentare è possibile, ma è essenziale non perdere tempo. Se sospetti di avere un problema o temi per una persona cara, rivolgiti subito a un medico o a uno psicologo esperto in disturbi alimentari. L’intervento precoce può fare la differenza tra una lunga sofferenza e un reale percorso di guarigione.

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