Eccesso di vitamina D: sintomi, rischi e cosa fare

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By Nazzareno Silvestri

Eccesso di vitamina D: La vitamina D è fondamentale per la salute di ossa, muscoli, sistema immunitario e cervello. Tuttavia, come per ogni micronutriente, anche questa vitamina liposolubile può diventare tossica se assunta in quantità eccessive, soprattutto tramite integratori. L’eccesso di vitamina D è una condizione da non sottovalutare perché può provocare ipercalcemia, con conseguenze anche gravi per la salute.

A cosa serve la vitamina D?

La vitamina D, nota anche come “vitamina del sole”, svolge diverse funzioni essenziali:

  • Regola l’assorbimento di calcio e fosforo
  • Mantiene ossa forti e mineralizzate
  • Supporta il sistema immunitario
  • Contribuisce al benessere neurologico e muscolare

Il fabbisogno giornaliero per un adulto varia tra 600 e 800 UI (Unità Internazionali), ma in alcune situazioni mediche si può arrivare fino a 2000 UI/die, sempre sotto controllo medico.

Cos’è l’ipervitaminosi D?

L’ipervitaminosi D è una condizione patologica dovuta all’assunzione eccessiva e prolungata di vitamina D, quasi sempre per uso scorretto di integratori ad alto dosaggio.

Non si può andare in overdose di vitamina D solo tramite l’esposizione solare o l’alimentazione naturale.

Sintomi di eccesso di vitamina D

I sintomi sono principalmente legati a un aumento dei livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia):

Segni più comuni:

  • Nausea e vomito
  • Perdita di appetito
  • Debolezza muscolare
  • Sete eccessiva
  • Minzione frequente
  • Mal di testa
  • Confusione mentale o letargia

Nei casi più gravi:

  • Calcificazioni nei reni (nefrocalcinosi)
  • Calcoli renali
  • Danni renali irreversibili
  • Disturbi del ritmo cardiaco

Valori di riferimento

StatoLivello ematico 25(OH)D
Carenza< 20 ng/mL
Sufficienza30–50 ng/mL
Eccesso / Tossicità> 100–150 ng/mL

Il dosaggio ematico si effettua con l’esame del sangue 25(OH)D.

Cause principali dell’eccesso

  • Auto-prescrizione di integratori ad alto dosaggio
  • Errori di formulazione o sovradosaggi involontari
  • Uso prolungato senza monitoraggio
  • Terapie croniche non supervisionate con dosi > 4000 UI/die

Cosa fare in caso di eccesso

  1. Sospendere immediatamente l’integrazione
  2. Consultare il medico o il nutrizionista
  3. Monitorare i livelli di:
    • 25(OH)D
    • Calcemia
    • Creatinina renale
  4. Nei casi gravi: idratazione endovenosa, diuretici o cortisonici

Come evitare l’ipervitaminosi D

  • Assumere vitamina D solo dopo test specifico
  • Evitare il “fai da te” con integratori ad alte dosi
  • Controllare le etichette: alcune gocce o capsule contengono dosi molto concentrate
  • Farsi seguire da un medico, soprattutto se si assumono anche calcio, magnesio o farmaci cronici

Conclusione

La vitamina D è un micronutriente prezioso, ma l’eccesso può provocare effetti dannosi, spesso sottovalutati. Prima di iniziare qualsiasi integrazione, è essenziale valutare i livelli ematici e seguire le indicazioni di un professionista. Come sempre in nutrizione, l’equilibrio è la chiave per il benessere.

Fonti

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