Il riflesso della tosse: meccanismi e implicazioni terapeutiche

A chi non è mai capitato di prendere un sorso d’acqua e iniziare a tossire incontrollabilmente? Questo comune riflesso della tosse è in realtà un meccanismo di difesa del nostro corpo. Un recente studio pubblicato sulla rivista Science ha rivelato i meccanismi che scatenano la tosse quando un liquido, come l’acqua, la saliva o i succhi gastrici, entra accidentalmente nelle vie aeree. Questo evento può potenzialmente causare danni gravi ai tessuti polmonari. Un team di ricercatori dell’University of California San Francisco (UCSF) ha scoperto che particolari cellule presenti nella laringe e nella trachea percepiscono la presenza di liquido nelle vie aeree superiori e, comunicando con i nervi periferici, istruiscono il cervello a innescare la tosse, proteggendo così l’apparato respiratorio da possibili danni.

Le cellule neuroendocrine e il riflesso della tosse

L’esistenza delle cellule neuroendocrine (NE) non è una novità. È noto che queste cellule siano presenti nell’apparato respiratorio e digerente e che siano capaci di rilasciare ormoni e di inviare e ricevere messaggi elettrici come i neuroni. Tuttavia, lo studio dell’UCSF ha rivelato come le cellule NE possano specificamente attivare il riflesso della tosse.

Scoperte chiave dello studio

  1. Reazione specifica a liquidi e acidi: A differenza delle cellule NE dei polmoni, quelle trovate nella trachea e nella laringe rilasciano segnali in risposta all’interazione molecolare con acqua e acido, non ai cambiamenti di pressione.
  2. Comunicazione diretta con i neuroni sensoriali: Nei tessuti isolati dai topi, i ricercatori hanno osservato che le cellule NE, dopo aver percepito il liquido, trasmettono questa informazione direttamente ai neuroni sensoriali che comunicano con il cervello.
  3. Induzione di riflessi protettivi: L’attivazione delle cellule NE nei topi induceva gli animali a inghiottire e tossire, riflessi essenziali per proteggere i polmoni da danni o infezioni.
  4. Assenza di risposta senza cellule NE: Quando i topi erano privi di cellule NE, non rispondevano alla presenza di liquido nelle vie respiratorie, dimostrando l’importanza di queste cellule nel riflesso della tosse.

Implicazioni cliniche e terapeutiche

Lo studio pubblicato su Science è significativo perché contribuisce a una migliore comprensione del riflesso della tosse, una risposta protettiva contro potenziali danni alle vie aeree e sintomo associato a condizioni patologiche come la polmonite da aspirazione o la tosse cronica associata al reflusso.

Nuove strade per la ricerca

  • Prevenzione e trattamento delle malattie respiratorie: La scoperta delle specifiche funzioni delle cellule NE apre nuove possibilità per identificare bersagli terapeutici per prevenire e trattare malattie respiratorie.
  • Sviluppo di farmaci: Conoscendo meglio i meccanismi alla base del riflesso della tosse, è possibile sviluppare farmaci più efficaci per gestire condizioni come la tosse cronica e la polmonite da aspirazione.

Conclusione sul riflesso della tosse

Lo studio dell’UCSF ha portato alla luce importanti informazioni sul riflesso della tosse e sul ruolo delle cellule neuroendocrine nel proteggere le vie respiratorie. Questa scoperta non solo migliora la nostra comprensione dei meccanismi di difesa del corpo, ma apre anche nuove strade per lo sviluppo di trattamenti per le malattie respiratorie.

FAQ – Il riflesso della tosse

1. Che cosa sono le cellule neuroendocrine (NE)? Le cellule NE sono cellule presenti nell’apparato respiratorio e digerente che possono rilasciare ormoni e inviare e ricevere messaggi elettrici, simili ai neuroni.

2. Come le cellule NE attivano il riflesso della tosse? Le cellule NE nella trachea e nella laringe percepiscono la presenza di liquidi e acidi e trasmettono segnali ai neuroni sensoriali che istruiscono il cervello a innescare la tosse.

3. Qual è l’importanza dello studio dell’UCSF sul riflesso della tosse? Lo studio migliora la comprensione del riflesso della tosse e apre nuove possibilità per sviluppare trattamenti per malattie respiratorie come la tosse cronica e la polmonite da aspirazione.

4. Quali sono le potenziali applicazioni cliniche di questa scoperta? La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di farmaci mirati a prevenire e trattare le malattie respiratorie, migliorando la qualità della vita dei pazienti affetti da queste condizioni.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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