Sintomi, rischi e cura della scabbia

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By Nazzareno Silvestri

Sintomi, rischi e cura della scabbia: La scabbia è una malattia cutanea altamente contagiosa, causata da un parassita microscopico, l’acaro Sarcoptes scabiei. Colpisce ogni anno milioni di persone in tutto il mondo, indipendentemente da età, igiene o status socioeconomico.

Spesso sottovalutata, può diventare una condizione molto fastidiosa e talvolta a rischio di complicazioni se non trattata correttamente. In questo articolo esamineremo i sintomi caratteristici, i rischi potenziali e le principali terapie per curare la scabbia.

Cos’è la scabbia

La scabbia è causata da un acaro femmina che si annida nello strato più superficiale della pelle, scavando minuscoli tunnel dove depone le uova. La reazione allergica del corpo all’acaro e alle sue escrezioni è ciò che provoca i sintomi cutanei intensi.

La trasmissione avviene per contatto diretto prolungato (es. dormire nello stesso letto), ma anche attraverso biancheria, indumenti o asciugamani infetti.

Sintomi principali della scabbia

I sintomi non compaiono subito dopo il contagio: l’incubazione può durare 2-6 settimane se è il primo contatto, oppure 1-4 giorni in caso di reinfezione.

Segni clinici tipici:

  • Prurito intenso, soprattutto di notte
  • Lesioni cutanee simili a puntini rossi o vescicole
  • Tunnel sottocutanei sottili, grigi o biancastri
  • Croste e abrasioni dovute al grattamento
  • Localizzazione tipica: tra le dita, polsi, ascelle, glutei, genitali, ombelico, capezzoli, e gomiti

Nei neonati e nei bambini possono comparire lesioni anche sul volto, cuoio capelluto e palmi delle mani.

Rischi e complicazioni

Sebbene la scabbia non sia pericolosa di per sé, può portare a complicazioni se trascurata:

  • Infezioni secondarie (impetigine, foruncoli) da Staphylococcus aureus o Streptococcus pyogenes
  • Dermatite cronica o eczemi persistenti
  • Scabbia norvegese (forma grave e crostosa), tipica in soggetti immunodepressi
  • Contagio ricorrente in comunità (asili, RSA, caserme, famiglie)

Secondo l’OMS, la scabbia è tra le malattie della pelle più comuni al mondo, con oltre 200 milioni di casi stimati attivi in ogni momento.

Diagnosi della scabbia

Il medico può diagnosticare la scabbia attraverso:

  • Osservazione clinica diretta delle lesioni
  • Dermatoscopia per individuare i cunicoli dell’acaro
  • Esame al microscopio di un campione di pelle

Come si cura la scabbia

Il trattamento della scabbia è semplice ma richiede precisione e rigore per evitare recidive.

Terapia farmacologica topica

  • Permetrina 5%: crema da applicare su tutto il corpo (escluso viso negli adulti), da lasciare agire per 8–14 ore, poi risciacquare
  • Benzoato di benzile o crotamitone: alternative in caso di intolleranza
  • Ivermectina orale: per forme gravi o resistenti (uso off-label in Italia, valutazione medica necessaria)

Regole igieniche essenziali

  • Trattare tutti i conviventi contemporaneamente
  • Lavare a 60°C lenzuola, asciugamani e indumenti
  • Sigillare oggetti non lavabili (peluche, cuscini) in sacchetti ermetici per almeno 72 ore
  • Non grattarsi eccessivamente, per evitare sovrainfezioni

Dopo il trattamento, il prurito può persistere anche per 2-3 settimane: non significa fallimento terapeutico, ma è una reazione post-infiammazione.

Prevenzione della scabbia

  • Evitare contatti prolungati con persone infette
  • Non condividere asciugamani, lenzuola, vestiti
  • Controllare periodicamente bambini, anziani o persone in ambienti collettivi
  • Prestare attenzione ai viaggi in zone tropicali o sovraffollate

Conclusione

La scabbia è una malattia curabile ma richiede prontezza nella diagnosi e precisione nel trattamento. Non va sottovalutata, poiché la sua alta contagiosità può portare a focolai familiari o comunitari difficili da gestire.

Con l’intervento tempestivo, la corretta igiene ambientale e la terapia mirata, è possibile eliminare completamente l’infestazione e prevenire recidive.

Fonti

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