La Sessualità nei Pazienti Oncologici: Aspetto Spesso Trascurato

La sessualità rappresenta un aspetto estremamente importante, ma spesso trascurato, nella cura dei pazienti oncologici. Diversi studi stimano che dal 40% al 100% dei pazienti oncologici vadano incontro a problemi sessuali durante il loro percorso di diagnosi e cura. Questo articolo esplorerà l’importanza della sessualità nei pazienti oncologici, i suoi impatti emotivi e fisici, le barriere nell’assistenza medica e i servizi disponibili per affrontare tali sfide.

L’Impatto della Malattia sulla Sessualità

Quando viene diagnosticato un tumore, si sperimentano profondi cambiamenti che possono influenzare negativamente il desiderio e la salute sessuale. La malattia può distorcere l’immagine di sé, generando angoscia, stress e insoddisfazione, sia a causa della diagnosi che delle terapie. Queste esperienze emotive possono influenzare direttamente il desiderio sessuale, la frequenza dei rapporti sessuali e la capacità di raggiungere l’orgasmo, generando bassa autostima e diminuzione della soddisfazione sessuale.

Le terapie oncologiche, come la chemioterapia e la terapia endocrina, possono influenzare la salute sessuale femminile attraverso la cessazione temporanea della funzione ovarica e la menopausa precoce, causando sintomi come vampate di calore, cambiamenti d’umore e secchezza vaginale. Inoltre, interventi chirurgici come la mastectomia totale possono avere un forte impatto sull’immagine corporea e sull’autostima delle donne.

Disparità di Genere nell’Assistenza Sanitaria

Le disparità di genere emergono chiaramente anche nell’approccio alla sessualità nei pazienti oncologici. Gli uomini affetti da tumore della prostata ricevono spesso informazioni e supporto per affrontare la disfunzione erettile dopo il trattamento, mentre le donne con tumore al seno possono ricevere meno attenzione e supporto per affrontare le sfide sessuali legate al loro tipo di cancro e alle relative terapie.

Sessualità e Tumori nella Comunità LGBTQIAP+

Gli individui appartenenti alle minoranze di genere, come la comunità LGBTQIAP+, affrontano sfide uniche legate alla loro sessualità e alla salute sessuale durante il percorso oncologico. La mancanza di conoscenza e il pregiudizio possono ostacolare l’accesso a cure di qualità e ritardare la diagnosi precoce. È essenziale fornire cure specializzate che tengano conto delle specifiche esigenze della comunità LGBTQIAP+ e superare le barriere di discriminazione e stigma.

Barriere nell’Assistenza Sanitaria

Il personale sanitario spesso non pone domande sulla sessualità durante le visite cliniche e i controlli dei pazienti oncologici, contribuendo così a una mancanza di informazioni e supporto per affrontare i problemi sessuali. Le barriere possono includere la mancanza di formazione, il tempo limitato, preoccupazioni sulla privacy e il timore di mettere a disagio i pazienti. È fondamentale che il personale sanitario sia adeguatamente formato per affrontare la sfera sessuale dei pazienti oncologici e creare un ambiente aperto e accogliente per discutere di tali temi.

Servizi a Supporto dei Pazienti

Gli ospedali dovrebbero fornire servizi dedicati ai pazienti oncologici, inclusi psicologi e sessuologi che possano affrontare i problemi sessuali in modo integrato e multidisciplinare. Un approccio completo che tenga conto sia dell’impatto delle cure sulla sessualità che dell’impatto psicologico è fondamentale per il benessere complessivo dei pazienti.

Il Ruolo dei Caregiver e il Percorso di Coppia

I caregiver e i partner giocano un ruolo cruciale nel supportare i pazienti oncologici nella gestione dei problemi sessuali e emotivi legati alla malattia e alle terapie. La comunicazione aperta e il supporto reciproco possono contribuire a migliorare la qualità della vita e il benessere psicologico dei pazienti.

In conclusione, affrontare la sessualità nei pazienti oncologici richiede un approccio olistico e integrato che tenga conto delle specifiche esigenze e sfide di ciascun individuo. È essenziale superare le barriere nell’assistenza sanitaria, fornire servizi specializzati e coinvolgere attivamente i pazienti e i loro caregiver nel percorso di cura. La sessualità non dovrebbe essere un tabù nelle visite mediche e nel rapporto col personale sanitario, ma piuttosto un tema aperto e discusso per migliorare il benessere complessivo dei pazienti oncologici.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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