La storia di Andrea contro la malattia di Legg-Calve-Perthes

La Malattia di Legg-Calve-Perthes: La Sfida di Andrea

Quasi un anno fa abbiamo narrato la storia del piccolo Andrea, soprannominato anche ‘Guerriero Perthes’. ‘Guerriero’ perché da ormai due anni combatte contro la malattia di Legg-Calve-Perthes (LCPD) che causa una necrosi avascolare mono o bilaterale della testa del femore nei bambini. In questo articolo, esploreremo la sua straordinaria battaglia contro questa rara condizione ortopedica e i successi e le sfide che ha affrontato lungo il percorso.

Andrea Legg-Calve-Perthes

L’Osteotomia Periacetabolare Bernese (PAO): Una Speranza per Andrea

Allora, abbiamo lasciato Andrea e la sua famiglia alle porte di un importante intervento, l’osteotomia periacetabolare bernese (PAO). L’intervento, effettuato a gennaio all’Ospedale Regina Margherita di Torino, è riuscito e ora mamma Simona ci racconta entusiasta i progressi di Andrea.

“Io e mio figlio siamo partiti da soli, per la prima volta in aereo, con la minaccia del COVID-19 ancora presente e tanta paura”, spiega Simona. “Questo tipo d’intervento non viene effettuato di routine a tutti, infatti sono pochissimi i chirurghi ortopedici che lo eseguono perché è molto particolare. Andrea, però, era un ottimo candidato perché la malattia lo aveva colpito troppo aggressivamente e nessun altro tipo d’intervento sarebbe stato efficace per la sua situazione. In pratica, i medici hanno cercato di correggere la sua displasia acetabolare, liberando completamente l’acetabolo, riorientandolo e fissandolo nella posizione ottimale. Questo intervento è servito per preservare la sua anca, altrimenti intorno ai 18 anni avrebbe dovuto mettere una protesi.”

Il Percorso di Guarigione dalla malattia di Legg-Calve-Perthes: Sfide e Speranze per Andrea

Tra 2-3 anni, speriamo senza intoppi, il femore ricrescerà e avrà lo spazio sufficiente per svilupparsi, anche se bisognerà monitorare la dismetria dell’arto. Speriamo che, durante lo sviluppo, la gamba destra non cresca troppo velocemente rispetto a quella sinistra, altrimenti dovremo prepararci per un altro intervento. La strada è lunga ma Andrea ora ha buona prospettiva di guarigione.

“L’intervento è stato complesso, Andrea è stato persino ingessato per precauzione e ha avuto un’infezione alle vie urinarie causata dall’uso del catetere durante l’operazione”, prosegue Simona. “Ora ha 4 cicatrici, tra la vescica, l’anca, e la coscia. In totale siamo rimasti nove giorni in ospedale. Finalmente, dopo tre mesi di immobilizzazione, tra letto e divano, abbiamo avuto il via libera per riprendere a camminare, dato che all’ultimo controllo la situazione post-operazione è stata valutata buona. Andrea adesso finalmente cammina, ma non benissimo, e perciò dovrà fare molta fisioterapia e piscina, oltre che alla rieducazione posturale. Inoltre, deve sempre riposarsi su una sedia a rotelle e non deve stare molto tempo in piedi per evitare che l’arto si infiammi.”

Vita Quotidiana e Restrizioni

“Ovviamente – continua Simona – Andrea dovrà in ogni caso condurre una vita tranquilla, cosa assai difficile per un bimbo di 6 anni: non può correre, saltare, giocare a pallone. Ha tre viti inserite nell’ala dell’anca e appena lui non rispetta queste regole mette a rischio la riuscita dell’intervento. Una caduta o uno sforzo eccessivo potrebbero danneggiare le placche interne che gli hanno fissato. È veramente dura dato che, ora che Andrea ha ripreso a camminare e a frequentare l’asilo, è ritornato ad essere molto attivo. Fargli capire che non può comportarsi come fanno i suoi compagni non è semplice.”

Sostegno e Solidarietà: Casa Giglio Onlus

“Durante il ricovero, abbiamo soggiornato presso Casa Giglio Onlus, un’associazione torinese che ospita le famiglie che devono fare visite o ricoveri in ospedale: ci hanno accolto per tre giorni gratuitamente, e vorrei davvero ringraziarli per questo bellissimo gesto, importantissimo per chi come noi, che abitiamo in Puglia, si deve spostare da una regione all’altra per le cure. Un ringraziamento doveroso va anche allo staff dell’ortopedia dell’Ospedale Regina Margherita, che ha fatto di tutto per supportare Andrea e per farci sentire a casa durante la degenza post-operatoria.”

Andrea: Le Sfide Burocratiche e la Necessità di un Riconoscimento Adeguato per la Legg-Calve-Perthes

Purtroppo, però, alcuni problemi permangono, soprattutto dal punto di vista burocratico. “Le istituzioni – spiega Simona – sono ancora dei ‘fantasmi’ nei nostri confronti. Ancora oggi, dopo più di un anno, il codice di esenzione che ci era stato promesso non è arrivato, così come non è arrivato nessun riconoscimento nei LEA, nonostante il Testo Unico Malattie Rare approvato di recente. Le promesse fatte non sono state mai mantenute e la nostra battaglia, dunque, è ancora in corso.”

La Necessità di un Cambiamento: Riconoscimento e Sostegno

“Insomma – conclude Simona – le istituzioni dovrebbero prendersi più carico di queste situazioni, le famiglie Perthes sono spaesate, non sanno cosa fare: ad oggi mi ritrovo a ricevere tante telefonate disperate da altri genitori che, visitando la nostra pagina Facebook e seguendo il nostro percorso, mi chiedono informazioni, soprattutto in merito a chi rivolgersi. Hanno paura di trovarsi in mani sbagliate, sono confusi e cercano conferme. Non c’è un percorso ad hoc per la patologia, ogni medico dice la sua, non c’è un’unica forma di pensiero. È ora che questa malattia venga riconosciuta affinché i pazienti godano dei diritti che spettano loro: ancora una volta chiediamo di non essere lasciati soli, tutti i bambini hanno il diritto di essere curati.”

Conclusioni sulla malattia di Legg-Calve-Perthes di Andrea

La storia di Andrea, il piccolo Guerriero Perthes, ci ricorda la forza dell’umanità di fronte alle sfide più difficili. La sua resilienza e la determinazione della sua famiglia sono ispirazioni per tutti noi. È importante riconoscere l’importanza del sostegno sia a livello individuale che istituzionale per affrontare malattie rare come la malattia di Perthes. Ogni bambino merita una possibilità di guarigione e una vita migliore.

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

Lascia un commento

MICROBIOLOGIAITALIA.IT

Marchio®: 302022000135597

CENTORRINO S.R.L.S.

Bernalda, via Montegrappa 34

Partita IVA 01431780772