La celiachia è una malattia cronica di tipo autoimmune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Chi soffre di questa patologia è costretto a seguire una dieta priva di glutine per tutta la vita. Tuttavia, una recente ricerca pubblicata sulla rivista Gastroenterology ha rivelato nuove informazioni sul meccanismo immunitario che scatena la reazione al glutine e pertanto alla celiachia in generale. Questa scoperta apre le porte a possibili nuove terapie che potrebbero cambiare il modo in cui viene gestita la celiachia. Il team di ricercatori che ha condotto lo studio ha utilizzato un modello dell’epitelio intestinale ricostruito in laboratorio, scoprendo dove e come inizia la risposta immunitaria al glutine.
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Celiachia: Cos’è e Quanti Ne Soffrono in Italia
La celiachia è una malattia autoimmune cronica che si manifesta in individui geneticamente predisposti all’ingestione di glutine, una proteina presente in alcuni cereali come frumento, orzo, segale, e farro. Nei soggetti celiaci, l’assunzione di glutine provoca una risposta immunitaria anomala che danneggia l’epitelio intestinale, causando sintomi che variano da disturbi gastrointestinali a sintomi extra-intestinali come anemia e stanchezza cronica.
Secondo i dati del Ministero della Salute relativi al 2022, in Italia soffrono di celiachia quasi 252 mila persone. Tuttavia, si stima che vi siano almeno 350 mila individui che, pur essendo celiaci, non sono ancora stati diagnosticati. L’unica cura attualmente riconosciuta è una dieta rigorosamente priva di glutine, che prevede l’eliminazione di alimenti contenenti cereali come frumento, orzo e segale.
Lo Studio: Un Nuovo Modello per Comprendere la Celiachia
Fino a poco tempo fa, si riteneva che la risposta infiammatoria al glutine avvenisse principalmente all’interno della parete intestinale, coinvolgendo solo le cellule del sistema immunitario. Il nuovo studio, condotto da un team interdisciplinare di ricercatori presso la McMaster University in Canada, in collaborazione con esperti di Stati Uniti, Australia e Argentina, ha permesso di approfondire il ruolo dell’epitelio intestinale.
Grazie a un modello ricostruito in laboratorio, basato su cellule prelevate da pazienti celiaci e da topi geneticamente modificati, i ricercatori hanno scoperto che l’epitelio intestinale non è semplicemente un filtro passivo, ma gioca un ruolo attivo nell’attivazione del sistema immunitario. Le cellule epiteliali agiscono come sensori, allertando le cellule immunitarie sulla presenza di glutine, dando così inizio alla risposta infiammatoria.
Nuove Prospettive per Cure e Prevenzione
Questa scoperta potrebbe avere implicazioni significative per lo sviluppo di nuove terapie per la celiachia. «Localizzare con precisione la scintilla della risposta immunitaria potrebbe stimolare la ricerca sulla somministrazione di farmaci per inibire questo ruolo appena scoperto dell’epitelio», ha spiegato la coordinatrice dello studio, Elena Verdu, professoressa di gastroenterologia e direttrice del Farncombe Family Digestive Health Research Institute di McMaster.
Uno degli aspetti più interessanti della ricerca è la scoperta che, dopo aver rilevato il glutine, l’epitelio invia segnali più forti alle cellule immunitarie se sono presenti anche agenti patogeni. Ciò suggerisce che la presenza di infezioni o batteri potrebbe amplificare la risposta immunitaria al glutine nei soggetti predisposti.
Secondo l’autrice principale dello studio, Sara Rahmani, in futuro potrebbe essere possibile rilevare l’agente patogeno in una persona a rischio di sviluppare la celiachia e inibire l’interazione tra glutine e epitelio intestinale, prevenendo così l’insorgenza della malattia.
Conclusione sul meccanismo immunitario della Celiachia: Prospettive di Nuove Terapie
In sintesi, la recente scoperta sul ruolo dell’epitelio intestinale nella celiachia rappresenta un passo avanti fondamentale nella comprensione dei meccanismi alla base della malattia. Grazie a questa ricerca, non solo si è aperta una nuova finestra di conoscenza su come la risposta immunitaria al glutine viene attivata, ma si sono anche create le premesse per lo sviluppo di nuove terapie preventive e curative. In un futuro non troppo lontano, potrebbe essere possibile individuare i soggetti a rischio e intervenire precocemente, evitando l’insorgenza della malattia o attenuandone gli effetti.
Domande Frequenti sul meccanismo immunitario della Celiachia
Chi soffre di celiachia?
La celiachia colpisce persone geneticamente predisposte, che sviluppano una reazione autoimmune al glutine.
Consiglio: Se hai parenti con celiachia, eseguire test diagnostici è una buona prevenzione.
Cosa causa la celiachia?
La celiachia è scatenata dall’ingestione di glutine presente in cereali come frumento e orzo.
Consiglio: Segui una dieta rigorosa priva di glutine per evitare complicazioni.
Quando può essere diagnosticata la celiachia?
La celiachia può essere diagnosticata a qualsiasi età, ma spesso si manifesta durante l’infanzia o in età adulta.
Consiglio: Se sospetti sintomi di celiachia, consulta il medico per un test del sangue e una biopsia intestinale.
Come si cura la celiachia?
Attualmente, l’unico trattamento è una dieta senza glutine per tutta la vita.
Consiglio: Evita contaminazioni accidentali da glutine, leggendo attentamente le etichette alimentari.
Dove viene colpito l’organismo dalla celiachia?
La celiachia danneggia principalmente l’intestino tenue, interferendo con l’assorbimento dei nutrienti.
Consiglio: Integra la tua dieta con vitamine e minerali per compensare eventuali carenze.
Perché è importante una diagnosi precoce della celiachia?
Una diagnosi precoce evita complicazioni come anemia, osteoporosi e infertilità.
Consiglio: Non trascurare i sintomi; diagnosticare la celiachia in tempo è fondamentale per la tua salute a lungo termine.