Redazione Microbiologia Italia

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Pistillo e stami di Rhododendron sp.

Il fiore: androceo e gineceo

Il fiore è costituito da componenti sterili (i sepali e i petali) e da componenti fertili. Queste ultime sono rappresentate dagli stami, ovvero la componente maschile, e dal pistillo, la componente femminile del fiore. Questi elementi possono essere portati sullo stesso fiore o su fiori diversi, o ancora sulla stessa pianta o su piante diverse.

Rappresentazione di Clathrus ruber e Clathrus archeri (photo: Cecilia Panzetti).

Funghi fantastici e dove trovarli: Clathrus spp.

In questo articolo parliamo di funghi. No, non intendiamo i funghi che si trovano comunemente al supermercato, nei prati e nei boschi. Parliamo di due specie del genere Clathrus: i “funghi tentacolo” e i “funghi lanterna”. Scopriamo il perché di questi nomi tanto bizzarri.

Il fiore è la struttura delle piante che ne permette la riproduzione. Costituisce, infatti, la sede degli organi riproduttivi femminili (pistilli) e maschili (stami). Possono avere diverse conformazioni e costituire infiorescenze.

Il fiore: morfologia

Il fiore costituisce una struttura importante per le piante poiché ne permette la riproduzione; è la sede degli organi riproduttivi femminili (femminili) e maschili (stami) e svolge un’importante funzione di attrazione degli impollinatori.

L'acaro Varroa destructor parassitizza un'ape adulta.

Varroa destructor

Varroa destructor, acaro parassita agente della varroasi, è la causa di ingenti perdite di colonie di api.

Apice radicale in cui si notano differenti tessuti. Scopriamo insieme cosa sono!

L’apparato radicale (seconda parte)

Come anticipato nell’articolo precedente “La radice (prima parte)” ecco che descriviamo la radice nella sua organizzazione. Andiamo ora a scoprire l’apice radicale e la zona di differenziazione.

Apparato radicale sviluppato in superficie in un pioppo cipressino (Populus nigra 'Italica') [photo: Vanessa Vitali].

La radice (prima parte)

La radice: un “organo” vegetale tanto affascinante quanto complesso, che svolge molte funzioni importanti per lo sviluppo morfo-fisiologico della pianta. Scopriamole insieme!

Cavità con carie del legno al castello di un albero di gelso (Morus nigra), rilevate nel corso di analisi di stabilità. Alcune cavità e ferite sono state cementate, pratica errata che usava alcuni anni orsono (photo: Vanessa Vitali).

Carie del legno (seconda parte)

Esistono tre tipologie di carie del legno: bianca, bruna e soffice. Il continuo avanzamento in campo tecnologico consente oggi di svolgere una serie di approfondimenti, verificare la presenza di alterazione e di identificare la specie fungina che ne è la causa. Vediamo insieme i principali metodi di prevenzione, controllo e lotta.