Erysipelothrix rhusiopathiae

Caratteristiche di Erysipelothrix rhusiopathiae

Erysipelothrix rhusiopathiae è un bacillo a forma di bastoncino, gram positivo, immobile, acapsulato, asporigeno. Inoltre è aerobio-anaerobio facoltativo, non produce catalasi e non idrolizza esculina.

Figura 1 - Colonie di E.rhusiopathiae [google.com]
Figura 1 – Colonie di E.rhusiopathiae [google.com]

Filogenesi

DominioProkaryota
RegnoBacteria
PhylumFirmicutes
OrdineErysipelotrichales
FamigliaErysipelotrichidae
GenereErysipelothrix
SpecieE. rhusiopathiae

Morfologie delle colonie di Erysipelothrix rhusiopathiae

La morfologia delle colonie è descritta come chiara, circolare e molto piccola, con un 0,1-0,5 mm dopo 24 ore di incubazione, oppure 0,5-1,5 mm dopo 48 ore. In particolare, due forme morfologiche distinte crescono su terreni solidi di agar. Le colonie lisce (S) sono bluastre, trasparenti e convesse. Al microscopio appaiono come piccoli bastoncini leggermente curvi e sottili con estremità arrotondate, lunghe circa 0,8-2,0 mm e larghe 0,2-0,4 mm. Viceversa, le colonie Ruvide (R) sono più grandi e hanno una superficie piatta e ruvida con bordi irregolari.
E’ stato notato che un pH di 7,6-8,2 favorisce la forma S, mentre la forma R predomina a un pH inferiore a 7,2.
Attualmente il ruolo svolto dalle diverse forme coloniali nelle malattie non è stato determinato.

Figura 2 - Piastra di agar sangue con crescita di colonie [flickr.com]
Figura 2 – Piastra di agar sangue con crescita di colonie [flickr.com]

La maggior parte dei ceppi presenta una zona stretta di alfa-emolisi su agar sangue e infatti la beta-emolisi non viene mai osservata, i membri del genere Erysipelothrix sono relativamente biochimicamente inattivi. Infatti E. rhusiopathiae è negativo per catalasi, ossidasi, rosso di metile, indolo, esculina, nitrato, ecc.

Figura 3 - Agar sangue con colonie [google.com]
Figura 3 – Agar sangue con colonie [google.com]

Patologie associate a Erysipelothrix rhusiopathiae

L’erisipelotricosi è il nome della malattia attribuita all’infezione causata dal bacillo gram-positivo Erysipelothrix rhusiopathiae.

In modo generale, questo batterio infetta prevalentemente animali come: tacchini, maiali e in minor parte polli, anatre, pecore, pesci e rettili; ma anche: canguri, renne, topi, roditori, foche, leoni marini, cetacei, crostacei, pesci d’acqua dolce e salata, coccodrilli, caimani, mosche delle stalle, mosche, zecche, acari, pidocchi dei topi. L’infezione di Erysipelothrix rhusiopathiae nei maiali è piuttosto grave (Figura 4).

Figura 4 - Suino affetto da E. rhusiopathiae[quotestypede.blogspot.com]
Figura 4 – Suino affetto da E. rhusiopathiae[quotestypede.blogspot.com]

Di conseguenza, l’infezione è pericolosa soprattutto per chi lavora strettamente a contatto con questi animali contaminati. Le persone con il più alto rischio sono i macellai, i veterinari, gli allevatori, i pescatori, gli agricoltori, pescatori, chi lavora le carni.

Gli animali possono trasmettere in modo indiretto il patogeno all’uomo mediante i loro secreti: feci, urina, saliva e secrezioni nasali, anche il suolo, le lettiere, il cibo e l’acqua
possono essere contaminati da animali infetti, con conseguente trasmissione indiretta dell’organismo.

L’infezione avviene quando il batterio ha modo di insinuarsi all’intero di una ferita aperta, tramite un graffio.

Manifestazione dell’infezione

Di conseguenza, esistono tre manifestazioni nell’uomo principali dell’infezione:

  1. Una forma cutanea localizzata, erisipeloide;
  2. una forma cutanea generalizzata
  3. una forma setticemica, spesso associata a endocardite
  1. In particolare, nella prima settimana dalla ferita, compare una caratteristica eruzione cutanea localizzata, dura, di colore violaceo (erisipeloide) localizzata sulla mano o dita, accompagnata da prurito, pulsazione, bruciore. Il gonfiore locale, può talvolta impedire l’uso della mano. In letteratura, pare che il bordo della lesione si può estendere lentamente verso l’esterno, causando malessere e invalidità che possono persistere per 3 settimane, ma che si risolve da sola. L’assenza di suppurazione, l’assenza di edema e il dolore sproporzionato aiutano a distinguere l’erisipelo dall’infezione stafilococcica o streptococcica.
  2. In modo generale, l’erisipelotricosi raramente diventa una malattia cutanea generalizzata, caratterizzata da lesioni cutanee purpuree, che si espandono dalla sede della prima ferita nel resto del corpo sotto forma spesso di bolle, può manifestarsi la febbre, e dolori articolari.
  3. La batteriemia è rara. Anche se può provocare un’artrite settica o un’endocardite infettiva, anche nei soggetti senza una cardiopatia valvolare nota.
Figura 5 - Manifestazione di Erysipelothrix rhusiopathiae nell'uomo - [quizlet.com]
Figura 5 – Manifestazione di Erysipelothrix rhusiopathiae nell’uomo – [quizlet.com]

Identificazione

Per l’isolamento di Erysipelothrix rhusiopathiae si usano terreni selettivi, tipicamente l’ESB, un brodo nutritivo contenente siero, triptosi, kanamicina, neomicina e vancomicina; ma si può usare anche un terreno di coltura modificato con azoturo di sangue (MBA), che è un agar selettivo contenente azoturo di sodio e agar contenente sodio azide e sangue o siero di cavallo. Oppure il terreno di Packer è un terreno selettivo per campioni grossolanamente contaminati, che contiene sodio azide e cristalvioletto.

Può essere eseguita anche l’amplificazione con PCR (Polymerase Chain Reaction) che può contribuire a velocizzare la diagnosi di erisipelotricosi.

Trattamento

Per malattia cutanea localizzata, il trattamento usuale è uno dei seguenti, somministrato per 7 giorni:

  • Penicillina V o ampicillina
  • Ciprofloxacina
  • Clindamicina

Sono efficaci anche le cefalosporine. Le tetracicline e i macrolidi potrebbero non essere più affidabili.

L’E. rhusiopathiae è resistente a sulfamidici, aminoglicosidi, e vancomicina.

Fonti

Crediti immagini

immagine di copertina: Diamond Skin Disease In Pigs – Quotes Type (quotestypede.blogspot.com)

Foto dell'autore

Francesca Bergamaschi

Mi chiamo Francesca, sono neo laureata magistrale in Biotecnologie industriali presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.

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