I cambiamenti climatici stanno influenzando diversi aspetti della nostra vita, compresa la salute della pelle. Con l’aumento dell’inquinamento nelle città e le variazioni climatiche, la nostra pelle – la nostra prima linea di difesa – è esposta a maggiori rischi. Umidità elevata, tempeste di polline più prolungate e diversa esposizione ai raggi UV stanno contribuendo all’incremento dei problemi cutanei, in particolare della dermatite atopica. Questo fenomeno sta interessando sia gli adulti che i neonati nei primi sei mesi di vita. In questo articolo di Microbiologia Italia approfondiremo la relazione che sussiste tra cambiamenti climatici e dermatite atopica.
Cos’è la Dermatite Atopica
La dermatite atopica è una patologia cronica della pelle caratterizzata da prurito intenso e eczemi. Questa condizione rappresenta una disfunzione della barriera cutanea che altera la risposta immunitaria a sostanze irritanti e allergizzanti. Le aree colpite includono mani, piedi, gomiti, ginocchia, polsi, caviglie, viso, collo e torace. In casi gravi, possono manifestarsi anche asma o rinite allergica.
Inquinamento e Cute
L’inquinamento atmosferico, dovuto a ossido di azoto, ozono e idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), ha un impatto significativo sulla cute, specialmente nelle persone affette da dermatite atopica. L’esposizione delle future mamme a questi inquinanti può aumentare il rischio di dermatite nei neonati. Il trend crescente dell’inquinamento, in particolare da veicoli a motore e carbone, influisce sulla salute cutanea già dall’età prenatale. Anche gli incendi boschivi contribuiscono all’aumento dei casi di dermatite.
Stingeni: “L’inquinamento aumenta i radicali liberi”
Il dermatologo Luca Stingeni, presidente del Congresso SIDeMaST, evidenzia che variabili climatiche come temperatura, umidità e carico di pollini influenzano la dermatite atopica. Recentemente, l’inquinamento è stato identificato come un fattore aggravante, tramite meccanismi come la formazione di radicali liberi, stress ossidativo e compromissione della barriera cutanea.
Gli Effetti sui Neonati
I neonati, con una barriera cutanea immatura, sono particolarmente vulnerabili alla dermatite atopica in aree urbane inquinate. Studi condotti in Germania, Sud America e Corea dimostrano che l’esposizione agli inquinanti correlati al traffico è associata a una maggiore prevalenza di eczema nei bambini.
Cosa si può Fare
Per ridurre il rischio di dermatite atopica, sono necessarie strategie politiche ambientali. Queste dovrebbero limitare l’uso di combustibili fossili, promuovere pratiche sostenibili, ridurre l’inquinamento atmosferico e prevedere l’installazione di dispositivi di filtraggio dell’aria negli ambienti chiusi.
Conclusione
FAQ:
1. Come influiscono i cambiamenti climatici sulla dermatite atopica?
I cambiamenti climatici aumentano l’umidità, la durata delle tempeste di polline e l’esposizione ai raggi UV, peggiorando la dermatite atopica.
2. Quali inquinanti sono più dannosi per la cute?
Ossido di azoto, ozono e idrocarburi policiclici aromatici sono particolarmente dannosi.
3. Quali sono i sintomi principali della dermatite atopica?
Prurito intenso, eczemi, infiammazioni cutanee e, in casi gravi, asma e rinite allergica.
4. Cosa possiamo fare per prevenire la dermatite atopica?
Adottare politiche ambientali sostenibili, ridurre l’uso di combustibili fossili e utilizzare dispositivi di filtraggio dell’aria.
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