Tanatologia e la decomposizione cadaverica

La Tanatologia

La tanatologia è la disciplina che studia le manifestazioni della morte nei loro aspetti medico-legali e deve cercare di stabilire con certezza il momento in cui essa è avvenuta. In particolare, l’accertamento dell’epoca della morte, conosciuta anche come Tanatocronologia e l’accertamento delle cause del decesso e dell’accertamento della rapidità del decesso. 

Figura 1 - Corpo umano in decomposizione
Figura 1 – Corpo umano in decomposizione. Fonte – https://peritojudicial.com

D’altronde, l’etimologia della parola tanatologia deriva dal greco, thànatos – “morte“, e lògos – “discorso” o “studio“. Quindi studia la morte e le successive modificazioni del corpo indicando con lo stesso termine però anche gli studi sulla morte di carattere antropologico, fisiologico. Per poter parlare di Tanatologia dobbiamo prima dare la definizione di morte, sia giuridica che clinica.

tanatologia - L'autopsia, Enrique Simonet, olio su tela, 1904.
Figura 2 – L’autopsia, Enrique Simonet, olio su tela, 1904. Fonte – https://it.wikipedia.org

Per definizione scientifica: “La morte è uno stato finale che coincide con la cessazione assoluta e irreversibile delle attività vitali“. Questo concetto, infatti, è legato alla perdita di funzioni vitali (funzioni cardiache, respiratorie e nervose) e all’irreversibilità di tale perdita. Corrisponde al momento in cui si constata oggettivamente l’interruzione di tutte le funzioni fisiologiche.

In Italia, la definizione di “morte giuridica” è trascritta dall’art. 1 della Legge 29 dicembre 1993, n. 578 riguardante le norme per l’accertamento e la certificazione di morte. «La morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo»

Si tratta di una definizione sintetica, assoluta e di immediata percezione, derivata dalle conclusioni del Comitato Nazionale di Bioetica (1991) che ha definito la morte come «La perdita totale ed irreversibile della capacità dell’organismo di mantenere autonomamente la propria unità funzionale». 

L’identificazione delle fasi della morte nella tanatologia

La morte in generale viene classificata in tre specifiche fasi che iniziano con la cessazione irreversibile di tre funzioni: 

  • Fase di morte relativa: cessa persistentemente l’attività cardiaca, respiratoria e nervosa. In determinati casi è però possibile la reversibilità del fenomeno.
  • Fase di morte intermedia: in presenza, ormai per un tempo indefinito, delle precedenti inattività, sono tuttavia presenti attività biologiche ristrette all’ambito delle funzioni elementari e prive di coordinazione sistemica, senza che sia più possibile alcuna reversibilità dei fenomeni negativi.
  • Fase di morte assoluta: fine delle attività biologiche residue del corpo. Compaiono fenomeni parassitari e fermentazione endogena.

In Medicina Legale la morte non è considerata una fine, ma bensì l’inizio di tutta una serie di fenomeni, denominati fenomeni di decomposizione cadaverica. Quest’ultimi sono stati descritti in modo diverso in letteratura scientifica nel corso del tempo, ma sostanzialmente possono trascrivere in due gruppi:

  • Fenomeni negativi (abiotici)
  •  Fenomeni positivi (trasformativi)

I fenomeni negativi sono a loro volta distinti in: Immediati, rappresentati da: Perdita di coscienza, perdita di sensibilità, perdita di mobilità, arresto della circolazione cardiaca e della respirazione. Quelli Consecutivi, invece sono il raffreddamento (Algor mortis), disidratazioneIpostasi (Livor mortis), rigidità (Rigor mortis), e acidificazione

tanatologia - Confronto di mani in fase di decomposizione.
Figura 3 – Confronto di mani in fase di decomposizione. Fonte – https://carlossalazarlermont.com

Sempre dal punto vista di Medico-Legale i fenomeni immediati non sono probatori della morte, poiché possono essere osservati in numerose patologie. 

I fenomeni positivi invece agiscono attivamente nella modificazione dell’organismo e sono a loro volta classificati in Distruttivi, rappresentati da: Autolisi, distruttivi, putrefazione, autodigestione. Quelli invece definiti, Conservativi, sono rappresentati da: Macerazione, mummificazione, saponificazione e corificazione.

Cronologia della putrefazione

La cronologia della putrefazione è molto varia poiché dipende dalla stagione e dal luogo dove avviene l’intero processo, va da sé che le fasi siano più brevi nei periodi più caldi. La difficoltà sta nel fatto che questa successione di processi hanno una modificazione continua; quindi, per il medico legale è difficile stabilire la fase precisa.

Utile però è l’ausilio di tecniche di Entomologia forense per poter stabilire con certezza il mio cadavere in che fase si trova. Abbiamo quindi:

  • Fase cromatica = da 1 – 3 ≃ giorni in estate; 2 giorni a 20 giorni ≃(inverno); si basa sul fatto che all’interno dell’organismo ci sono dei germi anaerobi che provvedono alla degradazione delle proteine. L’emoglobina verrà trasformata in solfato emoglobina, vista la presenza di zolfo, si avrà una diffusione emolitica formando una macchia verdastra inizialmente nella fossa iliaca destra dell’addome, spargendosi poi tutto il corpo. 

In questa fase inizia anche la manifestazione del reticolo venoso, definito come evento: Reticolo venoso putrefattivo o Fanerizzazione, si notano la presenza di striature che corrispondono al decorso superficiale dei vasi venosi, il cui colore – dapprima violaceo – diventa rapidamente verdastro. 

tanatologia - Reticolo venoso o Fenerizzazione in decomposizione.
Figura 4 – Reticolo venoso o Fenerizzazione in decomposizione. Fonte – www.pinterest.it
  • Fase enfisematosa = il range è dai 3 giorni a/ 2 settimane ≃ (estate); 20 gg -2-3 mesi ≃ (inverno); si chiama così perché si ha un rigonfiamento del cadavere che assume dimensione enormi, dovute ai germi anaerobi che in tutte le cavità corporee liberano gas e danno via al rigonfiamento. Di passa ad un colore verde bottiglia al nero. Si ha la formazione di vesciche (flittene) piene di liquido bruno frammisto a gas. Si ha anche fuoriuscita di liquame ematico dagli orifici respiratori. Influsso della temperatura ambientale sullo sviluppo dei fenomeni putrefattivi.
  • Fase colliquativa = che va da “mesi – fino a un anno” ≃; Il cadavere perde l’aspetto rigonfio, l’addome si affloscia “a barca”, i liquami cadaverici si diffondono all’esterno. Nei cadaveri esposti all’ambiente esterno, l’azione delle larve può portare a parziale scheletrizzazione. Nell’avanzata fase colliquativa i piani cutanei sono di colore nero o brunastro legnoso (ematina).
  • Fase pre-scheletrica, dove è possibile osservare durante il processo di decomposizione cadaverica ancora parti molli adese alle ossa. 
  • Fase riduzione scheletrica = 3-4 anni ≃; Tutto il corpo si riduce a terriccio grasso, nerastro untuoso. Rimane l’impalcatura ossea conservabile anche per millenni. 

Prospettive future

Proprio in considerazione dell’acquisizione “di sempre maggiori conoscenze scientifiche e dello sviluppo tecnologico e strumentale intervenuti nel tempo”, è stata proposta diversi anni fa e supportata dal Centro nazionale trapianticreato presso l’Istituto Superiore di Sanità, ai sensi dall’articolo 8 della Legge n. 91 del 1° aprile 99, sottoposto ad aggiornamento del decreto ministeriale 22 agosto 1994 n. 582. Infine, D.M.S. 11 aprile 2008 (GU n. 136 del 12-6-2008), che richiede tutta una serie di indagini da attuare prima di procedere allo step successivo.

Si definisce “donatore NHB (NHBD) – Non Heart-Beating Donor (Donatore a cuore fermo)” un soggetto per il quale sia stata accertata la morte per ACC (Arresto Cardio-Circolatorio) irreversibile e che risulti idoneo alla donazione di organi e tessuti e di cui risulti – la volontà favorevole alla donazione oppure sia stata verificata la non opposizione dei parenti e familiari prossimi o del rappresentante legale (ex art. 23 L. 91/1999).

Figura 5 - Sala operatoria per trapianti e donazioni NHB.
Figura 5 – Sala operatoria per trapianti e donazioni NHB. Fonte – https://www.chirurgiadelfegato.it

Condizione operativamente necessaria per definire un soggetto NHBD è la disponibilità̀ di informazioni sulla sua identità e la consapevolezza di poter contattare i suoi parenti e familiari prossimi (o il rappresentante legale) in tempi brevi.

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Francesca Maisto

Salve a tutti, sono Francesca Maisto e attualmente ricopro una posizione di studente Ph.D. in Biologia Molecolare Applicata alle Scienze Forensi presso la Slovak Academy of Sciences a Bratislava, in Slovacchia. Laureata Magistrale in Biologia Molecolare e un Master di II livello in Antropologia forense. Super appassionata di scienza, natura, arte, musica, sport e animali. Per saperne di più di su me visita il mio profilo Linkendin: https://www.linkedin.com/in/francesca-maisto-a6797a10a/