5 consigli per portare in tavola cibo sicuro

Porta il cibo sicuro nella tua tavola

Le malattie causate dall’ingestione di alimenti contaminati sono un serio problema di salute pubblica a livello globale, nonostante le precise norme igieniche alle quali gli operatori del settore alimentare devono attenersi per garantire la  sicurezza dei propri prodotti. 

In questo articolo troverai consigli e comportamenti che potrai mettere in pratica fin da subito per limitare il rischio di incorrere in intossicazioni alimentari e per portare il cibo sicuro nella tua tavola.

Contaminazione negli ambienti domestici 

Secondo quanto stimato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno 600 milioni di persone in tutto il mondo contraggono malattie attribuibili all’assunzione di alimenti contaminati. 

E soprattutto, il 30-40% dei casi di intossicazione alimentare si verifica nell’ambiente domestico. 

Spesso infatti il consumatore stesso sottovaluta l’impatto che le sue azioni possono avere sulla sicurezza del cibo che viene portato in tavola; l’impropria conservazione degli alimenti, la cottura non adeguata ed una scarsa igiene sono solo alcune delle abitudini scorrette che favoriscono la contaminazione da parte dei patogeni. 

Il consumatore finale è quindi attore protagonista, ed ultima barriera di difesa nella filiera alimentare, per la prevenzione delle malattie trasmesse dagli alimenti. 

Cosa possiamo fare noi, in quanto consumatori, per aumentare la sicurezza degli alimenti che portiamo in tavola? cosa possiamo davvero fare per avere i cibo sicuro nelle nostre case?

Cinque punti chiave per la sicurezza alimentare a tavola 

Ci viene incontro ancora l’OMS, che ha divulgato cinque punti chiave da seguire durante la preparazione dei pasti:

1. Lavarsi bene le mani

Ce lo sentiamo ripetere da sempre, ma è meglio non darlo mai per scontato. Prima di maneggiare alimenti è bene lavarsi bene le mani, con il sapone, ed utilizzare utensili e stoviglie accuratamente puliti. 

2. Separare gli alimenti crudi da quelli cotti

La spiegazione dietro questo consiglio sta nel limitare l’eventuale trasferimento di patogeni, e vale specialmente per carne, pollame e prodotti della pesca. Meglio ancora: conservare sempre gli alimenti in contenitori chiusi. 

3. Cuocere le carni a temperature superiori ai 70°C

Utilizzare temperature inferiori, infatti, non assicura l’arresto della crescita di microrganismi. Per assicurarci che la temperatura sia corretta può essere utile utilizzare un termometro da cucina e posizionarlo al cuore della carne, o in alternativa cuocerla fino a quando la porzione centrale ha perso il colore rosso/rosato (va detto, tuttavia, che il centro di un pezzo di carne può essere in genere considerato sterile; la maggior parte dei batteri è infatti presente in superficie). 

4. Conservare gli alimenti alla giusta temperatura

I microrganismi si moltiplicano molto più rapidamente nell’intervallo di temperatura compreso tra i 5 ed i  60 °C, è bene quindi non lasciare i cibi cotti a temperatura ambiente per più di due ore, e riporli correttamente in frigo (a temperature inferiori a 5°C) per rallentare o limitare la crescita microbica. 

5. Controllare che gli alimenti siano sicuri

Con questo si intende verificare sempre la fonte, controllare la data di scadenza (se disponibile), preferire i cibi freschi ed evitare quelli in confezioni danneggiate. 

In conclusione, l’impatto che la manipolazione degli alimenti ha sul cibo che portiamo in tavola non è da  sottovalutare, ma seguendo i 5 punti chiave consigliati dall’OMS possiamo limitare il rischio di incorrere in fastidi o malattie causati dall’ingestione di alimenti contaminati. 

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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