Intossicazione da piombo

Il piombo (simbolo chimico Pb) é un componente naturale della crosta terrestre ed é il più comune tra i metalli pesanti. In questo articolo valuteremo sia i rischi per l’ambiente (e dunque per la salute), che le possibilità di trattamento e prevenzione per quanto riguarda l’intossicazione da piombo.

piombo in forma solida
Figura 1 – Piombo in forma solida. [Fonte: https://cdn.britannica.com/ ]

Il piombo è diventato col tempo un dannoso contaminante, in quanto utilizzato ampiamente nell’industria, sia per esempio in vernici e smalti, che per la produzione di batterie e proiettili. Si trova inoltre nelle tubature metalliche dei sistemi di distribuzione dell’acqua e, come antidetonante, nella benzina per autoveicoli e nel carburante per gli aerei.

Molti degli utilizzi appena descritti sono regolamentati da norme per la sicurezza o proibiti nei paesi occidentali. Il piombo è comunque ancora largamente utilizzato nella produzione di giocattoli, ceramiche ed in alcuni coloranti dei cosmetici.

Cenni storici

La patologia da intossicazione da piombo é conosciuta sin dai tempi dell’antica Roma come saturnismo. Il vino, ampiamente consumato dalla popolazione dell’epoca, si conservava in otri di piombo ed era spesso aggiunto del diacetato di piombo per migliorarne il sapore. Questo sale era anche il componente del cosiddetto “zucchero di Saturno”, un dolcificante molto usato all’epoca ed ottenuto facendo macerare il mosto in pentoloni di piombo.

L’avvelenamento da piombo ai tempi dei Romani potrebbe essere stato causa della sterilità diffusa nella popolazione e della conseguente decadenza dell’Impero Romano. Si attribuiscono al saturnismo i problemi di salute di numerosi imperatori tra cui Tiberio, Caligola e Domiziano. Inoltre diverse personalità del mondo dell’arte più recenti, tra cui Van Gogh, probabilmente soffrivano di intossicazione da piombo per varie cause, tra cui ad esempio, l’uso di colori per dipingere a base di piombo (alcuni pittori avevano l’abitudine di inumidire i pennelli con la bocca).

Fonti di rischio

Ci si espone al rischio di intossicazione da piombo per cause ambientali o professionali, ad esempio tramite inalazione di particelle generate nei processi di fusione o di rimozione di rivestimenti e vernici al piombo, procedure di riciclaggio di batterie ed uso di carburanti che contengono questo metallo, oppure per l’ingestione di acque o cibi contaminati.

Come appena accennato, la popolazione può venire a contatto con il piombo tramite l’acqua distribuita tramite vecchie tubature contenenti piombo, il cui rilascio dipende inoltre dalla durezza, dall’acidità, dalla temperatura e dal tempo di ristagno nella stessa tubatura dell’acqua, che comunemente non dovrebbe contenere concentrazioni di piombo superiori a 5mg/L.

Impianto di lavorazione del piombo
Figura 2 – Immagine di un impianto di lavorazione del piombo. [Fonte: https://www.tampabay.com/]

Per quanto riguarda invece l’intossicazione a causa della contaminazione di cibi e bevande, residui di pesticidi contenenti piombo possono essere ritrovati nelle farine. Sali al piombo sono tuttora utilizzati per chiarificare alcolici di contrabbando, che possono inoltre essere conservati in contenitori di piombo, oltre ai terreni contaminati.

Altre curiosità sull’intossicazione da piombo

Il fumo di tabacco è un’ulteriore possibile causa di esposizione. La pianta del tabacco, infatti, assorbe il piombo sia dal terreno, attraverso le radici, che tramite le foglie, sulle quali può deporsi il particolato contenente piombo sospeso nell’aria, oltre al piombo che si genera nella combustione delle sigarette, concausa dell’attività cancerogena del fumo.

Il piombo è inoltre molto comunemente usato nella produzione di munizioni ed attrezzature da pesca. Si stima che vengano disperse ogni anno nell’ambiente dell’Unione Europea tra le 21000 e le 27000 tonnellate di piombo, che possono causare l’avvelenamento di acque e di specie selvatiche. Può essere fonte di esposizione per l’uomo anche il piombo contenuto nella selvaggina abbattuta utilizzando munizioni di piombo.

L’esposizione della popolazione al suolo ed alla polvere contaminati per via dell’attività mineraria ha causato gravi intossicazioni di massa in varie nazioni in cui si estrae il piombo.

Effetti dell’intossicazione da piombo sulla salute

Il piombo è estremamente dannoso per varie parti dell’organismo come cervello, reni, fegato, sangue, ossa, tubo digerente ed apparato riproduttivo. I danni maggiori dovuti all’intossicazione da piombo si verificano a carico del sistema nervoso e dipendono in larga parte dalla concentrazione del metallo nel sangue, con una variabilità di sintomi che spaziano dal lieve deficit intellettivo al danno cerebrale (encefalopatia).

manifestazioni cliniche intossicazione da piombo
Figura 3 – Manifestazioni cliniche dell’intossicazione da piombo. [Fonte: https://slideplayer.it/]

I bambini sono particolarmente suscettibili all’intossicazione da piombo, in quanto possono assorbirne fino a 4 -5 volte più rispetto ad un adulto esposto alla stessa dose. Non c’è una concentrazione di piombo nel sangue (piombemia) che si possa considerare sicura, e perfino valori bassi come 3.5 µg/dL potrebbero essere associate a diminuita intelligenza e problemi comportamentali e di apprendimento nei bambini.

Con l’aumentare dell’esposizione, aumentano la varietà e la severità dei sintomi ed effetti sull’organismo dell’intossicazione da piombo. Questi includono alterazioni della personalità, debolezza, sapore metallico in bocca, deambulazione scoordinata, scarso appetito, vomito, stipsi, dolore addominale crampiforme, dolori ossei o articolari, ipertensione arteriosa ed anemia. Col progredire del tempo ed in base all’esposizione, i danni possono aggravarsi e cronicizzare specialmente a livello dei reni e del sistema nervoso, con conseguenze relativamente gravi sulla salute.

Trattamento dell’intossicazione da piombo

In caso di avvelenamento, è necessario interrompere l’esposizione e rimuovere il piombo accumulatosi nell’organismo.

Come già specificato in precedenza, non esistono valori sicuri delle concentrazioni di piombo nel sangue. In casi di forte intossicazione con encefalopatia, si può procedere con una terapia chelante per via endovenosa a base di edetato disodico calcico, fino al raggiungimento di un valore di piombemia inferiore o uguale a 10 µg/dL. La chelazione elimina piccole quantità di piombo, può dunque prevedere cicli ripetuti, intervallati da cicli di sospensione.

Se risultano pezzetti di piombo nelle radiografie addominali, può rendersi necessario effettuare una irrigazione completa, per la rimozione del contenuto gastrico ed intestinale.

In casi meno gravi, il farmaco indicato dalle linee guida del CDC é il succimero. Per i pazienti con sintomi ma che non presentano encefalopatia si consiglia il dimercaprolo con o senza CaNa2EDTA.

Questi farmaci contro l’intossicazione da piombo hanno molti effetti avversi, tra cui vomito, tromboflebite, nefrotossicità dose/dipendente, eruzioni cutanee, sintomi gastrointestinali ed aumento degli enzimi epatici.

Maggiori informazioni sui trattamenti disponibili in caso di avvelenamento da piombo possono essere consultate all’indirizzo https://www.cdc.gov/nceh/lead/default.htm.

Possibile prevenzione

L’intossicazione da piombo dovuta all’inquinamento protratto dell’aria, alla contaminazione di acqua e cibo, oltre al possibile uso non corretto delle protezioni individuali da parte dei professionisti che vengono a contatto con questo metallo ha causato una larga serie di problemi per la salute pubblica globale tanto da rendere necessarie misure legislative ed in alcuni casi la proibizione dell’uso, per il contenimento dei danni.

I danni da intossicazione da piombo nei bambini possono avere gravi conseguenze sullo sviluppo
Figura 4 – L’intossicazione da piombo può causare gravi danni nello sviluppo dei bambini, i quali risultano particolarmente suscettibili a questo contaminante. [Fonte: http://www.greenme.it/]

Esistono kit appositi per la verifica del contenuto di piombo nelle vernici per edifici, nelle ceramiche e nelle condutture. Lavare spesso le mani, gli oggetti di uso quotidiano (come ad esempio i giocattoli) e le superfici, riparare le vernici screpolate e, quando possibile, rimuoverle (in accordo con la legge e per opera di personale esperto), riduce il rischio di avvelenamento. Sono inoltre disponibili dei filtri da applicare direttamente al rubinetto, per la rimozione dei metalli pesanti dall’acqua potabile.

Coloro che si espongono al piombo per motivi occupazionali, oltre ad indossare gli adeguati dispositivi di protezione individuale, dovrebbero cambiarsi abiti e scarpe prima di tornare a casa e farsi la doccia prima di coricarsi.

Legislazione ed obiettivi futuri

Oltre ai rimedi che il singolo individuo può mettere in atto, sono state prese misure globali per la protezione dai danni dovuti all’esposizione. Tra questi ad esempio, la rimozione totale dal commercio dei carburanti per auto contenenti piombo, provvedimento che ha migliorato significativamente la qualità dell’aria.

Tutto ciò ha avuto sia effetti diretti, in quanto si è limitata l’esposizione per via inalatoria della popolazione, che indiretti, come ad esempio attraverso la riduzione della quantità del piombo presente nel suolo (e che dunque può contaminare i vegetali).

La piombemia ha subito una decisa diminuzione nella popolazione generale negli ultimi decenni. Sono stati infatti messi in atto dei provvedimenti legislativi per limitare l’esposizione, come ad esempio il d. lgs. n. 31 del 2001 che fissa il limite della concentrazione del piombo a 10 µg/L, come indicato anche dalle linee guida dell’OMS.

In Italia la benzina contenente piombo non è più utilizzata dal 2002. Grazie a questo provvedimento, l’esposizione della popolazione a questo contaminante per inalazione del particolato atmosferico a cui aderisce é fortemente diminuita.

L’EFSA (European Food Safety Authority), ha calcolato che valori di piombemia negli adulti pari a 0,36 e 0,15 µg corrispondono a 1,50 e 0,63 µg di piombo per chilo di peso corporeo che possono essere ingeriti senza effetti significativi sulla pressione arteriosa e sulla funzionalità renale. Per i bambini la dose ingeribile diminuisce a 0.50 µg di piombo per chilo di peso corporeo e comunque non è stato possibile identificare alcun limite al di sotto del quale non si osservino effetti avversi sulle capacità intellettive.

L’obiettivo è ridurre quanto più possibile l’esposizione a questo metallo pesante. Esistono proposte per limitare il contatto con questo metallo in tutti i settori, in modo da evitare i gravi danni causati dalla contaminazione da piombo.

Fonti

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