Come la carenza di ferro porta stanchezza

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By Francesco Centorrino

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Scopri come la carenza di ferro porta stanchezza e quali segnali del corpo non ignorare per ripristinare i livelli di ferro.

Introduzione su Come la carenza di ferro porta stanchezza

Il ferro è un minerale essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Spesso ne sentiamo parlare in relazione alla dieta o agli integratori, ma qual è il suo ruolo biologico fondamentale e perché la sua carenza si manifesta in modo così prepotente con la stanchezza? Dal punto di vista di un biologo, il ferro non è un semplice nutriente, ma un componente cruciale in processi vitali che garantiscono l’apporto di energia a ogni singola cellula. Comprendere questo legame è fondamentale per riconoscere i segnali del nostro corpo e agire in modo efficace per ripristinare i livelli ottimali di questo prezioso elemento. La carenza di ferro, infatti, è una delle carenze nutrizionali più diffuse a livello globale e la principale causa di anemia nel mondo.

Il Ruolo Vitale del Ferro nel Nostro Organismo

Il ferro partecipa a numerose funzioni biologiche, ma il suo ruolo più noto e cruciale è quello legato al trasporto dell’ossigeno. All’interno dei nostri globuli rossi, le cellule responsabili del trasporto dei gas nel sangue, si trova una proteina chiamata emoglobina. L’emoglobina è composta da quattro subunità, ognuna delle quali contiene un atomo di ferro. È proprio questo atomo di ferro che ha la straordinaria capacità di legare l’ossigeno nei polmoni e rilasciarlo nei tessuti che ne hanno bisogno (muscoli, cervello, organi vitali).

Ma il ferro non si ferma qui. È anche un componente essenziale della mioglobina, una proteina presente nei muscoli che lega e immagazzina l’ossigeno per l’uso durante l’attività fisica. Inoltre, il ferro è coinvolto in numerosi enzimi che partecipano al metabolismo energetico cellulare, ovvero nei processi che trasformano il cibo che mangiamo in energia utilizzabile dal nostro corpo (sotto forma di ATP). Senza sufficiente ferro, questi processi rallentano.

La Connessione: Dalla Carenza di Ferro alla Stanchezza

Ora che abbiamo chiarito il ruolo del ferro, il legame con la stanchezza diventa chiaro. Quando l’organismo non ha abbastanza ferro a disposizione, non riesce a produrre una quantità sufficiente di emoglobina. Questa condizione è nota come anemia sideropenica (o anemia da carenza di ferro).

Cosa succede quando i livelli di emoglobina sono bassi? Succede che il sangue trasporta meno ossigeno dal polmone ai tessuti. Immagina i globuli rossi come camioncini che trasportano bombole d’ossigeno; in caso di carenza di ferro, ci sono meno camioncini o i camioncini non sono pieni. Di conseguenza, organi e tessuti, in particolare quelli con un elevato fabbisogno energetico come muscoli e cervello, ricevono una minore quantità di ossigeno.

Questo ridotto apporto di ossigeno compromette la capacità delle cellule di produrre energia attraverso la respirazione cellulare, il processo che avviene nei mitocondri e che richiede appunto ossigeno. Il risultato è un calo della produzione di ATP (l’energia utilizzata dalle cellule) e una sensazione generalizzata di stanchezza, debolezza e affaticamento, anche dopo sforzi minimi o addirittura a riposo. Questa è la stanchezza tipica della carenza di ferro. È una stanchezza che il semplice riposo non riesce a risolvere completamente, perché la causa del ridotto apporto energetico a livello cellulare persiste.

Riconoscere i Sintomi della Carenza di Ferro (e dell’Anemia Sideropenica)

La stanchezza e l’affaticamento sono i sintomi più comuni e spesso i primi a manifestarsi in caso di ferro basso. Tuttavia, la carenza di ferro, specialmente quando progredisce in anemia sideropenica, può presentare un quadro sintomatologico più ampio.

Segnali Comuni di Ferro Basso

È importante notare che l’intensità dei sintomi può variare a seconda del grado di carenza. Nei casi lievi, la stanchezza può essere l’unico sintomo percepito.

Ecco alcuni dei segnali più comuni a cui prestare attenzione:

  • Stanchezza persistente e affaticamento (il sintomo cardinale).
  • Pallore della pelle e delle mucose (soprattutto sotto le palpebre inferiori).
  • Debolezza generale.
  • Respiro corto o affannato, specialmente sotto sforzo.
  • Palpitazioni o battito cardiaco accelerato.
  • Unghie fragili e che si rompono facilmente, talvolta con una forma concava (koilonichia).
  • Capelli che cadono più del solito.
  • Mal di testa e vertigini.
  • Sindrome delle gambe senza riposo (una sensazione di disagio alle gambe che peggiora a riposo).
  • Pica (il desiderio insolito di mangiare sostanze non alimentari come ghiaccio, argilla o terra).
  • Lingua infiammata e dolente (glossite).
  • Angoli della bocca screpolati (cheilite angolare).
  • Difficoltà di concentrazione.
  • Maggiore suscettibilità alle infezioni.

Diagnosi: Esami del Sangue

Se sospetti una carenza di ferro basandoti sui sintomi, è fondamentale consultare un medico. La diagnosi viene confermata tramite semplici esami del sangue. Questi test misurano i livelli di ferro sierico, la ferritina (la proteina che immagazzina il ferro nel corpo, i cui livelli sono il miglior indicatore delle riserve di ferro), la transferrina (la proteina che trasporta il ferro) e l’emocromo completo (che valuta i globuli rossi, l’emoglobina e altri parametri del sangue).

Cause Comuni della Carenza di Ferro

La carenza di ferro può verificarsi per diversi motivi, spesso una combinazione di fattori:

  • Apporto dietetico insufficiente: Non assumere abbastanza ferro attraverso il cibo, comune nelle diete povere di carne rossa o non ben pianificate (come alcune diete vegetariane o vegane senza un’adeguata attenzione alle fonti di ferro non-eme e al loro assorbimento).
  • Malassorbimento: Condizioni mediche come la celiachia, le malattie infiammatorie intestinali (Morbo di Crohn, colite ulcerosa) o interventi chirurgici sullo stomaco o sull’intestino possono ridurre la capacità del corpo di assorbire il ferro dal cibo.
  • Perdite di sangue: Questa è una causa molto frequente, specialmente nelle donne in età fertile (a causa di mestruazioni abbondanti) e negli uomini e nelle donne anziane (a causa di sanguinamenti gastrointestinali, spesso non visibili, legati a ulcere, polipi, diverticoli o tumori). Anche le donazioni di sangue frequenti possono contribuire.
  • Aumentato fabbisogno: Durante periodi di rapida crescita (infanzia, adolescenza) o durante la gravidanza, il fabbisogno di ferro aumenta significativamente e, se non adeguatamente compensato, può portare a carenza.

Come Integrare il Ferro e Affrontare la Carenza

Il trattamento della carenza di ferro si basa su due pilastri: ripristinare le riserve di ferro e, cosa fondamentale, identificare e trattare la causa sottostante.

  • Dieta Ricca di Ferro: Includere nella dieta alimenti ricchi di ferro è un ottimo punto di partenza. Il ferro eme, presente nella carne rossa, nel pesce e nel pollame, è assorbito più facilmente dal corpo rispetto al ferro non-eme, presente nei vegetali (legumi, verdure a foglia verde scuro, frutta secca).
  • Vitamina C: Consumare alimenti ricchi di Vitamina C (agrumi, kiwi, peperoni, broccoli) insieme a cibi contenenti ferro non-eme può aumentarne significativamente l’assorbimento.
  • Evitare Inibitori dell’Assorbimento: Alcune sostanze possono ridurre l’assorbimento del ferro se consumate contemporaneamente ai pasti ricchi di ferro. Tra queste ci sono il calcio (presente in latte e latticini), i tannini (nel tè e nel caffè) e i fitati (presenti nei cereali integrali e nei legumi). È consigliabile limitare il consumo di queste sostanze vicino ai pasti principali se si ha una carenza di ferro.
  • Supplementi di Ferro: Nei casi di carenza moderata o severa, il medico prescriverà quasi certamente degli integratori di ferro per via orale. È fondamentale seguire le indicazioni mediche riguardo alla dose e alla durata del trattamento, poiché un eccesso di ferro può essere dannoso. L’assunzione a stomaco vuoto o con Vitamina C può migliorarne l’assorbimento, anche se a volte può causare disturbi gastrointestinali.
  • Trattare la Causa Sottostante: È essenziale che il medico indaghi la causa della carenza di ferro. Se è dovuta a perdite di sangue anomale, queste devono essere identificate e gestite. Se è legata al malassorbimento, la patologia sottostante deve essere trattata.

Conclusione su come la carenza di ferro porta stanchezza

La carenza di ferro non è una condizione da sottovalutare. La stanchezza che ne deriva non è una semplice pigrizia, ma un segnale biologico che indica un’inefficienza nel trasporto dell’ossigeno e nella produzione di energia a livello cellulare. Capire che il ferro è intrinsecamente legato alla nostra vitalità e alla nostra capacità di funzionare al meglio è il primo passo per prenderci cura di noi stessi. Se accusi stanchezza persistente o altri sintomi associati al ferro basso, non esitare a consultare il tuo medico. Una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato possono ripristinare i livelli di ferro, contrastare l’affaticamento e migliorare notevolmente la tua qualità della vita e il tuo benessere generale. Il tuo corpo ha bisogno di ferro per avere l’energia necessaria per vivere appieno.

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