Leonardo da vinci: un curioso genio poliedrico

Biografia di Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci nacque a Vinci, paese toscano nei pressi di Firenze il 15 aprile 1452; e morì a 67 anni. Fu uomo d’ingegno, pittore, scultore, architetto; inoltre s’interesso di anatomia, astronomia e botanica.

La pittura di Leonardo da Vinci

Fino all’età di 12 anni visse a Vinci, insieme a suo nonno Antonio; trascorrendo un’infanzia a contatto con la natura. Dopo la morte del nonno Antonio, si trasferì a Firenze iniziando a frequentare la bottega di Andrea del Verrocchio, dove seguì il rigoroso programma di insegnamento di pittura, scultura e disegno. Qui a Firenze dipinse molti quadri, i più famosi furono: il Battesimo di Cristo (che dipinse insieme a Verrocchio e altri artisti della bottega tra il  1475 ed il 1478), L’Adorazione dei magi (1481 e il 1482).

A trent’anni, si trasferì a Milano, dove dipinse la Dama con l’ermellino (1488-1490) e la Vergine delle Rocce (1483-1486) e l’Ultima Cena (1493-1498).

Figura 1 - Leonardo da Vinci, Ultima Cena (1493-1498).
Figura 1 – Leonardo da Vinci, Ultima Cena (1493-1498).
Figura 2 - Leonardo da Vinci - Vergine delle Rocce(1483-1486).
Figura 2 – Leonardo da Vinci – Vergine delle Rocce(1483-1486).

Svolse numerosi lavori anche a Venezia (1500), a Mantova (1499) per Isabella D’Este; e tra il 1503 – 1506 dipinse la Gioconda, moglie di un mercante di seta.

L’uomo vitruviano

Leonardo fu massimo esponente del Rinascimento, e proprio per questo dipinse “l’uomo vitruviano”.

Figura 3 - Leonardo da Vinci, Uomo Vitruviano
Figura 3 – Leonardo da Vinci, Uomo Vitruviano

Nel dipinto è rappresentato un uomo nudo all’interno di un cerchio, al centro di un quadrato. L’uomo ha uno sguardo fisso, imperturbabile, ed è disegnato in due pose sovrapposte: una con le braccia aperte e gambe chiuse, l’altra con le braccia verso l’alto e le gambe divaricate. L’ombelico dell’uomo rappresenta il centro del cerchio. L’uomo è al centro proprio come lo era nella concezione antropocentrica Rinascimentale: visione secondo cui tutto ciò che è nell’universo è stato creato per l’uomo e per i suoi bisogni. Nel medioevo, inoltre, il cerchio rappresentava il cielo, la dimensione divina, il macrocosmo mentre il quadrato simbolicamente identificava la terra, il microcosmo: è così che l’uomo diventa misura di tutte le cose: l’uomo è artefice della propria sorte.

homo faber ipsius fortunae

Contributo scientifico

Anatomia

Da Vinci aveva un’abilità indiscussa nel disegno e nella pittura; ma non solo, era un perfezionista.

Figura 4 - Leonardo da Vinci, Gioconda (1503 circa).
Figura 4 – Leonardo da Vinci, Gioconda (1504 circa).

Per ritrarre il sorriso della gioconda passava le notti intere negli obitori di Santa Maria Nuova staccando la carne dei cadaveri e portando alla luce i muscoli nervi sottostanti. Per creare il sorriso della Gioconda, studiò minuziosamente ogni possibile movimento del volto, per capire quale nervo controllasse l’espressione facciale.

Figura 5 - Studio sulle parti anatomiche del viso
Figura 5 – Studio sulle parti anatomiche del viso

“I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio.”

Era rimasto affascinato dal modo in cui il sorriso cominciava a formarsi e si era dato il compito di analizzare ogni possibile movimento di ciascuna parte del volto per capire quale fosse l’origine di ogni nervo craniale/spinale.

Anatomia umana

S’interesso alla natura dell’uomo, in particolare dell’anatomia umana: per lui arte e scienza erano indissolubilmente legate: l’arte risulta essere strettamente correlata alla conoscenza anatomica, che a sua volta è supportata dall’arte e della raffigurazione della stessa.

Abbozzò i primi disegni anatomici su un taccuino, e si concentrò sui crani umani: fu proprio lui il primo pioniere a descrivere tutte le parti della dentatura umana, in quanto segò un teschio dalla sommità alla base, asportandone la parte anteriore e raffigurandone sul suo taccuino pezzo per pezzo.

Figura 6 - studi e proporzioni sul cranio
Figura 6 – Studi e proporzioni sul cranio

Fece inoltre, un’analogia tra il cuore e albero: identificando il cuore, con le sue arterie, vene e capillari come “Nocciolo” dal quale uscivano radici e rami, come in figura 7.

“e’ i’ nocciolo che genera l’albero delle vene

Figura 7- rappresentazione del flusso circolatorio analogia con i rami degli alberi
Figura 7 – Rappresentazione del flusso circolatorio: analogia con i rami degli alberi

Leonardo contrastò l’opinione di Galeno, il quale sosteneva che il cuore fosse un muscolo e che avesse solo due ventricoli; viceversa Da Vinci evinceva dalle dissezioni che aveva fatto che il cuore fosse un muscolo e che possedesse 4 ventricoli, come in Figura 8.

Figura 8 - Rappresentazione del cuore secondo da Vinci
Figura 8 – Rappresentazione del cuore secondo da Vinci

Altri studi: la geologia, l’astronomia e la botanica

La poliedricità innata di Leonardo da Vinci si evince dagli innumerevoli studi che fece in una miriade di campi applicativi differenti: geologia, botanica, astronomia e molte altre ancora.

“L’uomo condivide la vita con la natura e non può farne a meno”

Si occupò di geologia, interessandosi ai fossili: nei suoi studi troviamo annotazioni relative alla morfologia delle conchiglie, e dei coralli. Fin da piccolo, Leonardo ha avuto modo di osservare i fossili presenti nelle zone del Montalbano e molto probabilmente ha potuto incontrare il nautilus, conchiglia molto comune nella zona bassa della bassa Europa. Notò come, nelle conchiglie la naturale geometria a spirale accompagnasse le forme delle stesse.

Figura 9- Nautilus
Figura 9 – Nautilus

Ebbe intuizioni anche riguardanti astronomia, assimilando i pianeti a calamite (venendo prima del concetto di attrazione gravitazionale).

S’interessò anche di botanica, in particolare di quella che oggi chiamiamo “fillotassi”: disposizione (detta anche tassia fogliare) delle foglie sul fusto, in maniera tale che le foglie e la pianta stessa possa massimizzare la quantità di luce da immagazzinare. Leonardo, durante l’osservazione delle foglie, notò che esse si disponevano sui rami in modo da non coprirsi l’una con l’altra, con una geometria “a spirale”.

Figura 10 - andamento a spirale fogliare
Figura 10 – Andamento a spirale fogliare

Scoprì che gli anelli concentrici nei tronchi indicano l’età della pianta, osservazione confermata da Marcello Malpighi 100 anni dopo.

Figura 11- Anelli concentrici del tronco di un albero.
Figura 11 – Anelli concentrici del tronco di un albero.

L’invenzione

Leonardo fu anche ingegnere: il suo numero di invenzioni è considerevole. Nel codice atlantico, ovvero la raccolta di manoscritti degli schizzi e riflessioni sono collezionati tutti i suoi progetti ingegneristici più particolari.

Maschera da sub

La prima invenzione curiosa fu l’attrezzatura subacquea: consisteva in un vestito in cuoio connesso a canne e tubi rivolti verso l’esterno che consentivano di respirare.

Paracadute

Inventò anche un prototipo del paracadute dei giorni nostri. Scriveva: “se un uomo ha una tenda di lino le cui aperture sono state tutte chiuse, ed è di dodici braccia di larghezza e dodici di profondità, sarà in grado di buttarsi giù da qualsiasi grande altezza senza subire alcun danno”.

Figura 12 - Prototipo di paracadute
Figura 12 – Prototipo di paracadute

Macchina

Era diventata necessità velocizzare gli spostamenti, Da vinci si impegnò a progettare anche questo: il carro semovente. Questo è un veicolo capace di muoversi da solo. Il carro poteva essere caricato manualmente, le due molle a spirale, forniscono moto alle ruote per poter muovere la macchina.  

Figura 13- studi e progettazione di leonardo
Figura 13 – Studi e progettazione di Leonardo
Figura 14- modellino realizzato ai giorni nostri
Figura 14 – Modellino realizzato ai giorni nostri

Elicottero

Tramite alcune nozioni, aveva intuito studiando il volo degli uccelli come per consentire il volo era necessaria una spirale che doveva mantenersi in moto circolare continuo. La spirale, detta anche vite aerea, sfruttava principi dell’aereodinamica.

Figura 15- Elicottero secondo Leonardo da Vinci
Figura 15 – Elicottero secondo Leonardo da Vinci
Figura 16 - Prototipo di elicottero
Figura 16 – Prototipo di elicottero

In conclusione, si può certamente dire che Leonardo da Vinci fosse un genio poliedrico e in modo generale una mente curiosa. La sua volontà nell’indagare ogni minimo particolare che gli si presentasse davanti diede modo di approfondire i suoi studi abbozzati a scienziati delle epoche successive.

Fonti

Immagini

Foto dell'autore

Francesca Bergamaschi

Mi chiamo Francesca, sono neo laureata magistrale in Biotecnologie industriali presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.