Perdita dei capelli e ormoni

Perdita dei capelli e ormoni
Figura 1 – Perdita dei capelli e ormoni. [Fonte: Immagine creata da Velia Caputo]

La perdita dei capelli è una condizione comune che riguarda sia gli uomini che le donne e colpisce la maggior parte della popolazione entro gli 80 anni. Sempre più studi mettono in evidenza il ruolo degli ormoni nella perdita dei capelli.

Poiché i capelli svolgono un ruolo cruciale nella percezione di un fisico ideale, la caduta dei capelli può causare gravi disagi psicologici. Studi hanno dimostrato gli effetti dell’alopecia sulla riduzione dell’autostima, difficoltà nell’affrontare lo stress e aumento dell’incidenza di depressione e disturbi d’ansia.

Il processo di crescita dei capelli è costituito da tre fasi principali: anagen, catagen e telogen, che costituiscono rispettivamente crescita, transizione e riposo.

Gli ormoni hanno un impatto significativo sulla struttura dei follicoli piliferi e sulla crescita dei capelli influenzando il ciclo del capello.

Vari disturbi ormonali facilitano il passaggio dalla fase anagen (crescita) a quella telogen (caduta), potenzialmente causando la perdita dei capelli.

Considerando la frequenza dei disturbi endocrini e la possibilità che la caduta dei capelli possa essere la loro unica manifestazione clinica, è fondamentale considerare attentamente le cause ormonali nella diagnosi di alopecia.

Il ruolo degli androgeni nel ciclo del capello

Gli androgeni sono uno dei fattori più importanti che promuovono la crescita dei capelli sia negli uomini che nelle donne.

Quando l’ormone si lega al suo recettore nelle cellule della papilla dermica, si innesca una segnalazione che porta alla trasformazione dei peli vellus sottili, corti e lisci in peli terminali scuri, più lunghi e ricci.

Questo processo si verifica nelle regioni dipendenti dagli androgeni, tra cui le aree ascellari e pubiche in entrambi i sessi e le aree della barba e del tronco negli uomini.

Il Testosterone (T) e il Diidrotestosterone (DHT), sono i principali e più potenti androgeni coinvolti nel processo di crescita dei capelli.

Il Diidrotestosterone promuove la crescita dei capelli nelle regioni dipendenti dagli androgeni, ma la sua azione sulla pelle del cuoio capelluto peloso è esattamente opposta. Infatti, le prove mostrano che una delle cause della caduta dei capelli è l’eccesso di DHT.

La perdita di capelli può anche essere uno dei segni di eccesso di androgeni nelle donne, insieme all’irsutismo e all’acne.

L’alopecia nelle donne colpisce la parte parietale centrale del cuoio capelluto. Nella maggior parte dei casi, è collegata alla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).

Un tipo di terapia per l’alopecia sia nell’uomo che nella donna comprende famaci anti-androgeni ma nelle donne bisogna porre attenzione per effetti ormonali avversi.

Esistono anche anti-androgeni naturali come l’olio di semi di zucca, che blocca la produzione di diidrotestosterone.

Studi mostrano che, negli uomini trattati con olio di semi di zucca per 24 settimane, il conteggio medio dei capelli è aumentato del 40%. Inoltre, l’olio di semi di zucca topico non ha avuto effetti avversi significativi rispetto agli effetti collaterali dei farmaci anti-androgeni.

Gli estrogeni sono ormoni che contrastano la perdita dei capelli

Gli estrogeni umani includono estrone, estradiolo ed estriolo, con l’estradiolo che è il più potente.

Legandosi ai propri recettori, gli estrogeni promuovono la crescita dei capelli, ne aumentano il diametro e ne prevengono la caduta.

Una diminuzione dei livelli di estrogeni al di sotto della loro concentrazione fisiologica può causare la perdita dei capelli.

Diverse condizioni possono causare bassi livelli di estrogeni, tra cui la menopausa, l’insufficienza ovarica prematura e altre cause di ipogonadismo.

Gli estrogeni nelle donne in premenopausa non gravide vengono sintetizzati principalmente nelle ovaie.

Dopo la menopausa, quando l’attività ormonale delle ovaie viene persa, il sito principale di produzione di estrogeni si sposta dalle ovaie ai tessuti periferici come la pelle, il tessuto adiposo, le ossa e il cervello. Per questo motivo, tra tutti i cambiamenti ormonali associati alla menopausa, un processo centrale che si verifica è un calo significativo dei livelli di estrogeni.

In linea con questo, il ruolo protettivo degli ormoni estrogeni contro la perdita di capelli è stato assunto sulla base di fenomeni di ridotto rinnovamento dei capelli, crescita, spessore e rarefazione dei capelli osservati durante il periodo della menopausa.

Altri fattori che influenzano la salute dei capelli includono dieta, stress, fattori genetici, problemi di salute cronici, uso di farmaci e carenze nutrizionali. Inoltre, il rapporto estrogeni-androgeni può essere responsabile dell’alopecia nella perdita di capelli di tipo femminile piuttosto che i valori assoluti di entrambi gli ormoni.

Le terapie ormonali a base di estrogeni devono essere utilizzate con molta cautela poiché tali ormoni sono stati collegati a una maggiore suscettibilità a eventi cardiovascolari, ictus, eventi tromboembolici venosi e cancro al seno.

Ormoni dello stress e perdita dei capelli

Le prove dimostrano che lo stress può indurre la caduta dei capelli agendo attraverso gli ormoni dello stress.

Il fattore di rilascio della corticotropina (CRF), l’ormone adrenocorticotropo (ACTH) e il cortisolo appartengono ai principali ormoni dello stress negli esseri umani e costituiscono gli elementi dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

In condizioni di stress, il CRF si lega ai suoi recettori situati nelle cellule del follicolo pilifero causando una transizione catagen precoce e l’inibizione dell’allungamento del fusto del capello. I meccanismi molecolari dell’azione del CRF nelle DPC coinvolgono una maggiore concentrazione intracellulare di specie reattive dell’ossigeno (ROS) con successiva apoptosi (meccanismo di morte cellulare).

Di conseguenza, livelli aumentati di CRF nelle cellule del follicolo pilifero possono causare la caduta dei capelli.

Il ruolo del cortisolo nella patogenesi dell’alopecia rimane ancora poco chiaro. È stato dimostrato che alti livelli di cortisolo possono causare una degradazione prematura e una ridotta sintesi di acido ialuronico e proteoglicani presenti nella pelle, il che può influire negativamente sui follicoli piliferi.

Inoltre, sono stati osservati livelli aumentati di cortisolo nei pazienti con alopecia adrogenetica rispetto agli individui sani.

Pertanto, alcuni studi propongono gli inibitori del cortisolo come potenziali opzioni terapeutiche per questi pazienti.

Anche gli ormoni tiroidei influenzano la caduta dei capelli

Gli ormoni tiroidei regolano numerose attività cellulari, tra cui la modulazione endogena della proliferazione dermica e dell’infiammazione locale. Sono inoltre necessari per la crescita fisiologica e il mantenimento dei follicoli piliferi.

Durante lo sviluppo embrionale, gli ormoni tiroidei controllano la differenziazione e la crescita dei follicoli piliferi.

Gli ormoni tiroidei influenzano sia la fase anagen che quella telogen: stimolano la proliferazione cellulare e l’attività metabolica all’interno dei follicoli piliferi, il che promuove l’inizio e il mantenimento della fase anagen; regolano inoltre la lunghezza della fase telogen.

Questi ormoni stimolano anche la produzione e la distribuzione della melanina.

La caduta dei capelli è osservata nei pazienti con livelli di ormoni tiroidei alterati (ipotiroidismo o ipertiroidismo) attraverso meccanismi diversi.

L’ipotiroidismo impedisce la divisione cellulare dell’epidermide e degli annessi cutanei, riducendo la frequenza anagen.

Invece, l’ipertiroidismo provoca danni ossidativi. Aumenta la formazione di radicali liberi nei mitocondri a causa della produzione stimolata di specie reattive dell’ossigeno. Tuttavia, il meccanismo esatto del suo impatto sulla perdita di capelli non è ancora del tutto compreso.

Il profilo tiroideo è collegato ai tipi più comuni di alopecia, tra cui telogen effluvium (TE), alopecia areata (AA), alopecia androgenetica e cambiamenti dei capelli associati a neoplasie tiroidee.

Ormone della crescita

Sebbene i recettori dell’ormone della crescita (GH) siano stati trovati nel follicolo pilifero umano, il ruolo esatto dell’ormone della crescita nella fisiologia del follicolo pilifero rimane inesplorato.

In generale, nella carenza di GH, si osservano manifestazioni dermatologiche, tra cui alopecia, recessione dell’attaccatura frontale dei capelli ed effluvio telogen. Inoltre, è associato a gravi cambiamenti strutturali del follicolo pilifero come la “Sindrome dei capelli impettinabili” e tricoressi nodosa. Nelle patologie che portano alla carenza di GH, come la sindrome di Noonan, la sindrome di Turner e la sindrome di Prader-Willi, si osservano alopecia, effluvio telogen e recessione dei capelli della linea frontale.

Inaspettatamente, la stimolazione ex vivo dei recettori dell’ormone delle crescita nei follicoli piliferi umani, determina l’inibizione della crescita dei capelli nel cuoio capelluto umano femminile.

Una migliore comprensione dell’effetto dell’ormone della crescita sul follicolo pilifero, sulla pelle e sulle vie di segnalazione correlate (considerando le potenziali differenze di sesso) sarebbe fondamentale per implementare nuove terapie per la dermatopatologia.

Conclusioni

La perdita di capelli, considerando la sua significativa prevalenza, le diverse cause e l’impatto sia fisico che psicologico, dovrebbe essere intesa come un grave problema di salute che richiede un adeguato processo diagnostico. Può anche essere un segno di una malattia interna sottostante, inclusi disturbi del sistema endocrino, in particolare tiroide, ovaie, testicoli, ghiandole surrenali e ghiandola pituitaria, come discusso in questa revisione. Riteniamo che il collegamento tra questa manifestazione dermatologica e disturbi endocrini non possa essere ignorato e che l’indagine sulla perdita di capelli possa portare alla diagnosi corretta della malattia endocrina sottostante, consentendo così di fornire un trattamento adeguato e consentendo il miglioramento sia dello stato dei capelli che delle condizioni interne del paziente.

Fonti:

Crediti immagini:

  • Figura 1 e Immagine di copertina: Immagine creata da Velia Caputo
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Velia Caputo

Biologa esperta in educazione alimentare e prevenzione delle malattie dismetaboliche. Appassionata di biologia in generale e soprattutto di nutrizione e integratori di origine naturale.

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