Poco sole e aria inquinata: un mix pericoloso per il Covid-19

Livelli di biossido di azoto e l’inquinamento influenzano la diffusione del virus

Poco sole e aria inquinata: una correlazione con l’andamento dei casi di Covid-19. Questi dati hanno confermato i noti effetti negativi sulla salute umana e la suscettibilità al virus. Le polveri sottili (Pm2,5) hanno causato un peggioramento nella diffusione della malattia nel Nord Italia. E’ probabile che l’inquinamento abbia avuto un ruolo significativo nel promuovere l’infezione nella valle del Po.

Il poco sole e l'aria inquinata hanno accelerato gli effetti negativi del Covid nel nord Italia. Al sud la situazione è andava diversamente, almeno inizialmente.
Figura 1 – Il poco sole e l’aria inquinata hanno accelerato gli effetti negativi del Covid nel nord Italia. Al sud la situazione è andava diversamente, almeno inizialmente.

Poco sole e aria inquinata: nuovi dati da una ricerca italiana

Una recente pubblicazione sulla rivista Heliyon da un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università dell’Insubria approfondisce le conoscenze sul tema. La ricerca si basa su un modello statistico che correla fattori demografici, ambientali e climatici, tra cui il livello di irradiazione solare, un elemento precedentemente non considerato in Italia.

Poco sole e aria inquinata: la correlazione complessiva rivela nuovi dettagli

L’analisi della correlazione complessiva tra tutti gli elementi considerati svela aspetti inediti, come quello relativo all’ozono. Questo inquinante ha effetti negativi sulla salute, ma potrebbe aver avuto un ruolo “protettivo” contro il Covid-19 grazie a una specifica reazione chimica: l’ozono si forma dalla reazione fotochimica del biossido di azoto, un inquinante molto dannoso nella pandemia.

Il ruolo della temperatura e del poco sole nella diffusione del Covid-19

La ricerca evidenzia che la temperatura da sola non ha una correlazione decisiva nel contenimento del contagio, se non sotto i venti gradi. Tuttavia, l’aspetto più innovativo dello studio è l’analisi dell’irradiazione solare e delle sue connessioni con altri fattori climatici e ambientali in relazione alla diffusione della pandemia.

La protezione solare nel contenimento del contagio

I raggi del sole sembrano aver avuto un peso notevole nel contenimento del contagio, sia per effetti diretti sia per la correlazione con altri fattori. Ad esempio, una temperatura più alta combinata con una maggiore irradiazione solare ha avuto un ruolo protettivo nelle regioni del centro e del Sud Italia durante la prima ondata del 2020. I raggi del sole, inoltre, trasformano il biossido di azoto, gas inquinante molto dannoso per la salute e correlato alla diffusione dei virus. Infine, il sole disattiva la potenza dei virus e stimola la produzione di vitamina D, rafforzando le difese immunitarie contro virus e batteri.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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