Il Candirù (Vandellia cirrhosa), il peggior incubo degli Indios

Quale è l’ultima zona del tuo corpo in cui vorresti si infilasse un pesce parassita minuscolo e spinato? La risposta è univoca, specialmente per gli uomini. Oggi andiamo leggermente fuori dall’ambito microbiologico, tuttavia non si può non parlare di Vendellia cirrhosa, il pesce temuto dagli Indios più del piranha! Volete saperne di più? Eccovi il nostro articolo!

Vandellia cirrhosa, noto anche come candirù o canero (Fig.1), è un piccolo pesce osseo d’acqua dolce della famiglia Trichomycteridae. Nonostante sia parente di pesci gatto e siluri (infatti fa parte dell’ordine Siluriformes) il candirù raggiunge solitamente una lunghezza di soli 6 cm ed una larghezza di 0,5 cm, anche se la sua lunghezza massima è di ben 17 cm.

Figura 1: Un esemplare di candirù (Vandellia cirrhosa).

Questo simpatico pesciolino si può trovare in Sud America in due fiumi: il Rio delle Amazzoni e il fiume Orinoco. La particolarità di questo piccolo pesce gatto sta nel fatto che è in grado di percepire l’ammoniaca, escreta dalle branchie dei pesci come prodotto di scarto (sono per questo detti organismi ammoniotelici), risalirne il flusso e penetrare all’interno di esse, stabilendovisi grazie ad una spina dorsale, e successivamente cibandosi del sangue dell’ospite. Fortunatamente per i pesci, il candirù non si stabilisce permanentemente nelle loro branchie, ma dal momento in cui inizia a cibarsi e la successiva fuga passano tra i 30 e i 145 secondi (Fig.2).

Figura 2: un esemplare di Vandellia cirrhosa spunta dalle branchie di un malcapitato ospite

Ok, ma cosa c’entrano gli Indios? E perchè è più temuto del piranha? La risposta è una sola: può infilarsi negli orifizi dell’uomo, dalle vie urinarie, alla vagina, all’ano. A quanto pare questo pesciolino confonde l’urea escreta dall’uomo con l’ammoniaca escreta dai pesci e si infila quindi nell’uretra del malcapitato che ha avuto la pessima idea di urinare nel fiume. Il problema è che l’uomo è un ospite occasionale di questo parassita, e di conseguenza, una volta entrato nell’uretra, il candirù si blocca, non riuscendo più ad uscire. Quello che ne segue è che il pesce muore all’interno dell’uretra, bloccando così il condotto. L’unica soluzione per estrarre il parassita è ricorrere alla chirurgia d’urgenza, ma visto che le zone in cui è presente questo pesce sono decisamente lontane dagli ospedali, alle volte si ricorre addirittura all’amputazione.

In via precauzionale gli Indios sanno di non dover fare il bagno nudi e soprattutto non urinare in acqua.

Un’ultima piccola curiosità: nonostante sia un parassita accidentale, Vandellia cirrhosa è per l’uomo l’unico vertebrato parassita.

E ora mi piacerebbe sapere una cosa: se mai andrete in Amazzonia dedicherete il vostro primo pensiero al piranha o al piccolo candirù?

Andrea Borsa

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

2 commenti su “Il Candirù (Vandellia cirrhosa), il peggior incubo degli Indios”

  1. Ciao Andrea ! In merito alle vacanze da te suggerite in Amazzonia sarebbe bene , ora in virtù delle tue preziose informazioni ,ascoltare ed usare come suggerimento del merito ” il brano di F. de Andre ( Carlo Martello e la sua cintura di castità )

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