Gli effetti degli incendi boschivi sul suolo

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By Elisabetta Cretella

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Gli incendi boschivi si ripetono ogni anno e sono aggravati dai cambiamenti climatici e dagli eventi meteorologici estremi. Ma quali sono gli effetti degli incendi boschivi sul suolo? Non solo distruggono la vegetazione ma causano anche danni al suolo. Il più grave è la perdita di suolo per erosione perché influenza anche la protezione delle fonti di acqua. Inoltre, il fuoco altera le proprietà chimiche, fisiche e biologiche del suolo, distruggendo sia la sostanza organica che l’attività microbica.

L’impatto del calore degli incendi sul suolo

Gli incendi provocano un aumento repentino della temperatura di tutto l’ambiente circostante, anche del suolo. Le reazioni provocate dal calore variano in base alla temperatura raggiunta. Fino ai 170°C si verifica la disidratazione solo del materiale superficiale, tra i 170°C e i 220°C invece si disidrata anche la sostanza organica. A temperature ancora più alte, precisamente tra i 220°C e i 460°C si verifica la combustione della sostanza organica e la distruzione dell’attività biologica. I terreni argillosi subiscono una variazione a temperature maggiori e precisamente tra i 460°C e i 700°C. Infine, tra i 700°C e i 900°C c’è la decomposizione dei carbonati.

Il calore modifica anche le proprietà fisiche e chimiche del suolo. La porosità, ad esempio, varia a seconda del tipo: argilloso o sabbioso. Altera anche la tessitura del suolo portando ad un aumento della frazione sabbiosa. Il pH invece diminuisce inizialmente ma poi aumenta drasticamente quando le temperature diventano ancora più alte. La capacità di scambio cationico diminuisce riducendo la fertilità del suolo. Diminuiscono anche la sostanza organica e l’azoto mentre aumenta il fosforo inorganico.

Un circolo vizioso

Gli incendi innescano un circolo vizioso: la distruzione della vegetazione e del suolo aumenta il rischio di erosione, che a sua volta rende più difficile la rigenerazione del bosco. Inoltre, la perdita di sostanza organica e l’alterazione dell’attività microbica compromettono la fertilità del suolo, rallentando la crescita di nuove piante. Come se non bastasse, l’erosione del suolo dopo il passaggio di un incendio è intensificata anche dai cambiamenti climatici che rendono più frequenti fenomeni meteorologici estremi come i nubifragi.

Gli incendi innescano un circolo vizioso, dalla distruzione della vegetazione all'aumento di erosione del suolo.
Figura 1 – Gli incendi innescano un circolo vizioso, dalla distruzione della vegetazione all’aumento di erosione del suolo. [Fonte: Pixabay.com]

Le ceneri: un’arma a doppio taglio

Le ceneri sono il residuo della combustione della vegetazione e della lettiera. La loro quantità varia in base al tipo di vegetazione incontrata dalle fiamme e all’intensità dell’incendio. Generalmente sono ricche di carbonati, minerali e nutrienti come potassio, calcio e fosforo. Sono anche un buon fertilizzante per il suolo. Tuttavia, la loro composizione varia notevolmente. Se la combustione è incompleta, le ceneri sono scure e ricche di materiale organico. Quando invece la è completa sono chiare e quasi esclusivamente minerali.

I nutrienti presenti nelle ceneri sono immediatamente disponibili per le piante. Sono quindi usati per la ripresa della crescita dopo il passaggio di un incendio. Tuttavia, se non sono trattenute, possono essere facilmente erose inquinando le acque e rilasciando nutrienti.

Gli effetti degli incendi boschivi sul suolo: l’idrorepellenza

Gli incendi possono rendere il suolo idrorepellente, ovvero incapace di assorbire l’acqua. Il calore intenso vaporizza le sostanze organiche idrofobiche (cioè non affini all’acqua) che si condensano nel sottosuolo fino a creare uno strato impermeabile. Questo strato impedisce all’acqua di infiltrarsi che di conseguenza scorre in superficie erodendo il suolo e trasportando detriti. Aumenta quindi il rischio di frane e smottamenti, soprattutto nelle aree in pendenza.

Gli incendi causano l'idrorepellenza del suolo.
Figura 2 – Gli incendi rendono il suolo idrorepellente. [Fonte: Pixabay.com]

Gli effetti degli incendi boschivi sul suolo: l’erosione

Una delle conseguenze più gravi degli incendi boschivi è l’erosione, aggravata dall’idrorepellenza del suolo. La perdita di vegetazione e la formazione di strati idrorepellenti rendono il suolo vulnerabile all’azione dell’acqua. Anche gli eventi meteorologici estremi, come le piogge torrenziali, intensificano l’erosione del suolo. Tra le conseguenze ci sono la perdita di suolo fertile e di nutrienti, danni agli ecosistemi boschivi e alle infrastrutture e l’aumento del rischio di inondazioni e frane.

Effetti degli incendi boschivi sul suolo: prevenzione e mitigazione

Il primo passo per prevenire gli incendi è una gestione sostenibile delle aree verdi. È importante adottare misure di stabilizzazione del suolo dopo gli incendi, come la semina di specie vegetali resistenti. Anche la realizzazione di opere di ingegneria naturalistica per regimare le acque aiuta a ridurre l’erosione del suolo.

La prevenzione e la gestione del territorio sono cruciali per mitigare i rischi e le conseguenze degli incendi e per proteggere gli ecosistemi boschivi.

Universal Soil Loss Equation: cosa è e come funziona?

L’erosione del suolo distrugge la terra fertile. Nel 1965, Wischmeier e Smith hanno creato una formula chiamata Universal Soil Loss Equation (USLE) utile a stimare quanto terreno si perde ogni anno. Nel tempo è stata migliorata ma ad oggi è ancora in uso.

L’USLE considera diversi parametri per stimare la perdita di suolo:

  • A: indica quanta terra si perde ogni anno per ogni zona.
  • R: rappresenta la forza della pioggia sul terreno.
  • K: indica quanto il terreno è facile da erodere e varia a seconda delle sue caratteristiche.
  • C: considera le piante che crescono sul terreno e come questo è coltivato.
  • L: misura quanto è lungo il pendio del terreno.
  • S: indica quanto è ripido il pendio.
  • P: tiene conto di cosa si fa per evitare che il terreno venga portato via.

Mettendo insieme tutti questi fattori, la formula USLE offre una stima della quantità di terreno perso a causa dell’erosione. Proteggere il suolo è essenziale per la sicurezza alimentare, la qualità dell’acqua e la salute dell’ambiente.

Cosa influenza l’erosione?

Tra i fattori che influenzano l’erosione ci sono la pioggia, il tipo di suolo e la presenza della vegetazione. Più forte è la pioggia, maggiore è l’erosione. Negli ultimi 20 anni, l’aggressività della pioggia è aumentata di circa 10 volte. Alcuni terreni sono meno vulnerabili rispetto ad altri. Ad esempio, quelli sabbiosi sono meno erodibili di quelli limosi. La vegetazione invece protegge il suolo. Al contrario, la compattazione del suolo, causata dal passaggio di macchinari pesanti o dal pascolo eccessivo, ne riduce la porosità aumentando il rischio di erosione.

Conseguenze dell’erosione

L’erosione può avere gravi conseguenze per il suolo. La perdita di fertilità rende difficile la crescita delle piante mentre l’inquinamento dei corsi d’acqua è causato dal trasporto di sedimenti e sostanze chimiche. Inoltre, l’erosione aumenta il rischio di frane e smottamenti e il degrado del paesaggio.

Cosa si può fare?

È fondamentale adottare pratiche agricole e forestali sostenibili per ridurre l’erosione del suolo. Tra queste ci sono il mantenimento di una buona copertura vegetale e l’utilizzo di tecniche di lavorazione che riducono il compattamento del suolo. Una buona strategia è quella di costruire terrazzamenti e altre opere di ingegneria naturalistica, per controllare il flusso dell’acqua, da associare ad una gestione attenta del pascolo.

Effetti degli incendi boschivi sul suolo forestale.
Figura 3 – Effetti degli incendi boschivi sul suolo forestale. [Fonte: Pixabay.com]

Gli effetti degli incendi boschivi sul suolo: la resilienza post-incendio

Ogni suolo ha una propria capacità di recupero dopo un incendio ma il ripristino completo, ovvero alle condizioni pre-incendio, richiede tempo. Generalmente le proprietà fisiche del suolo tornano gradualmente alla normalità entro un anno. La tessitura si riequilibra in circa sei mesi e il pH in diversi mesi. Il ripristino della sostanza organica, invece, è un processo più lento che richiede anni. Tuttavia, è proprio la sostanza organica a svolgere un ruolo chiave. Infatti, può sia assorbire l’acqua che respingerla. Durante l’incendio, l’acqua presente nel suolo evapora oppure si liquefa, dopo solidifica creando strati idrofobici che non permettono ad altra acqua di penetrare nel terreno. Di conseguenza aumenta il ruscellamento e l’erosione del suolo.

Misure di prevenzione e gestione

Per proteggere i suoli è fondamentale prevenire gli incendi boschivi. Per farlo occorre conoscerne le caratteristiche e pianificare interventi di gestione delle acque superficiali. Sarebbe buona norma anche adottare pratiche sostenibili, limitando ad esempio il compattamento del suolo. Non bisogna dimenticare poi l’educazione della popolazione sull’importanza della conservazione del suolo.

La gestione sostenibile del territorio richiede un equilibrio tra aspetti ambientali, sociali ed economici. È necessario adottare un approccio integrato per proteggere i suoli e preservare la loro biodiversità. Adottare misure di prevenzione e gestione del territorio è l’unico modo per ridurre il rischio di incendi e mitigarne gli effetti.

Bibliografia:

Crediti immagini:

  • Immagine in evidenza: https://pixabay.com/it/photos/fuoco-campo-antincendio-incendio-6706673/
  • Figura 1 : https://pixabay.com/it/photos/fuoco-campo-pompiere-antincendio-6706674/
  • Figura 2 : https://pixabay.com/it/photos/natura-fuoco-gita-fiamma-fumo-4242124/
  • Figura 3 : https://pixabay.com/it/photos/fuoco-derba-pompiere-fumo-807388/
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