Elisabetta Cretella

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Il mondo delle bioplastiche

Il mondo delle bioplastiche

A prima vista, plastiche e bioplastiche sembrano simili. Ma si sa, l’apparenza inganna! E anche il nome. Plastiche e bioplastiche, infatti, hanno una composizione diversa e quindi ripercussioni ambientali differenti.

Le meduse mangiano la plastica.

Anche le meduse mangiano la plastica

Sempre più studi analizzano gli impatti dei rifiuti di origine antropica sugli organismi marini. Quando le meduse si avvicinano ad una possibile preda si attivano specifici recettori, sia meccanici che chimici. Questi, a loro volta, inducono la fuoriuscita delle nematocisti e l’ingestione delle prede. In questo caso, però, sono ingerite microplastiche.

Plastitar: un miscuglio di catrame e microplastiche.

Plastitar: un miscuglio di catrame e microplastiche

Il plastitar – dalla crasi tra le parole inglesi plastic e tar ovvero ‘plastica’ e ‘catrame’ – è un miscuglio di catrame e microplastiche. I residui di petrolio, chiamati catrame, arrivano sulle coste di tutto il mondo come conseguenza di sversamenti accidentali dalle navi in transito o affondate e delle attività estrattive. Se la costa è rocciosa, il catrame può attaccarsi alle rocce e seccarsi trattenendo gli altri materiali con cui entra in contatto, comprese le microplastiche.

Psicofarmaci e droghe illecite nelle acque.

Psicofarmaci e droghe illecite nelle acque

Qual è il rischio causato dagli psicofarmaci e dalle droghe illecite presenti nelle acque europee? Per rispondere a questa domanda, per prima cosa, bisogna identificare le sostanze presenti nelle acque. Poi si valutano le concentrazioni e la tossicità per gli organismi acquatici (ovvero il ‘pericolo’). Infine, si arriva alla valutazione del rischio.

Microplastiche negli alimenti e nelle bevande.

Microplastiche negli alimenti e nelle bevande

Le microplastiche sono un po’ ovunque, dagli ecosistemi marini, d’acqua dolce e terrestri alle località remote. Sono facilmente ingerite dagli animali e dall’uomo e aderiscono anche alla superficie degli organismi marini. Hanno dimensioni molto piccole, comprese tra 1 µm e 5 mm. Proprio questa caratteristica ne rende l’uomo sempre più esposto. Infatti, le microplastiche si trovano anche negli alimenti e nelle bevande, compresa l’acqua. La loro ingestione è la principale fonte di esposizione per l’uomo. A seguire ci sono l’inalazione e l’ingestione mediante il contatto mano-bocca.

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