Batteri e muco nell’urina, quale correlazione?
Il muco è definito come un colloide viscoso e con la funzione di lubrificare e proteggere le membrane mucose dell’apparato digerente, respiratorio, urinario, visivo, uditivo e genitale. Nell’urina il muco può rendersi evidente sotto-forma di filamenti: facilmente identificabili sono le strutture lunghe, sottili e ondulanti che si possono notare al microscopio ottico.
Tracce di muco possono esistere di norma nell’urina, tuttavia, quando il loro numero aumenta sino a rendere il fenomeno evidente a occhio nudo queste diventano torbide, filamentose, conducendo a ipotizzare che possa esservi un problema di infiammazione o irritazione del tratto urinario. Quando però le urine non si dimostrano eccessivamente filamentose e l’episodio della presenza di muco è sporadico, non c’è motivo di preoccuparsi eccessivamente. Potrebbe solo trattarsi di una momentanea irritazione del canale urinario alla quale il nostro corpo risponde aumentando la quantità di muco prodotto a livello locale.
Le cause
Malattia a trasmissione sessuale
Gli attori coinvolti maggiormente in questa causa riguardano i batteri della Gonorrea (Neisseria gonorrhoeae) o della Clamidia (Chlamydia trachomatis), in cui si nota una perdita di muco nell’urina dall’uretra. La conseguenza è che l’urina appare gialla e non è affatto chiara.
Infezione del tratto urinario
Un’infezione batterica che coinvolge il sistema urinario può dare luogo alla presenza di muco nell’urina. I componenti del sistema urinario sono reni, vescica, uretra e ureteri. Anche se qualsiasi organo può essere colpito, solitamente i batteri invadono prima la vescica e poi si diffondono lentamente alle altre parti del sistema urinario. Il bruciore durante la minzione può essere il sintomo classico più frequente relativo dell’infezione alle vie urinarie, ma anche urgenza continua di fare pipì, dolore durante i rapporti sessuali, in particolare nell’uomo difficoltà nell’eiaculazione.
Analisi
La presenza di muco nelle urine può essere evidenziata mediante analisi microscopica del sedimento urinario. Questa secrezione si palesa sottoforma di filamenti di spessore più o meno sottili, che possono formare, in modo caratteristico, un sottofondo in campo microscopico.
L’aumento di muco nelle urine può rappresentare un segnale di una patologia a carico del tratto urinario (uretra, vescica urinaria, pelvi renale e rene). Per identificare l’esatta causa che determina un eccesso di tale secrezione e ricercare gli eventuali microrganismi patogeni nel campione è necessario eseguire un’urinocoltura.
Nelle donne, durante o dopo la minzione, la presenza di tale manifestazione è normale, in quanto può essere dovuta alla secrezione vaginale. In tal caso, il muco presenta colore biancastro e non è maleodorante, sintomo altrimenti della presenza microbica.
Per la valutazione del muco nelle urine è necessario raccogliere un campione del mitto intermedio, ossia non includendo nel campione la primissima emissione. Importante aver effettuato adeguata igiene intima prima di procedere al campionamento. Nel caso delle donne, per evitare qualsiasi falso positivo, è consigliabile effettuare l’esame lontano dal periodo mestruale. Le urine vanno raccolte in un contenitore sterile e portato in laboratorio appena possibile.