Cara Flora mia: Batteri “buoni” e “cattivi” della flora batterica

Batteri “buoni” e “cattivi” della flora batterica

La questione batterica endogena è ormai argomento fortemente discusso da riviste e dai giornali scientifici più autorevoli. E’ ormai idea comune che i batteri che vivono dentro di noi abbiano un’azione benefica sotto diversi aspetti fisiologici umani. Un equilibrio tra i batteri che noi definiamo “buoni” e “cattivi” è alla base del concetto di salute a tutto tondo. Molte patologie di interesse internistico come la stessa obesità, che risulta essere una vera e propria “epidemia” soprattutto in Italia, dove abbiamo la più alta percentuale europea di bambini sovrappeso, trovano una possibile correlazione con l’alterazione della nostra flora batterica.

Yogurt e probiotici

Molti medici nutrizionisti ed esperti del settore alimentare, consigliano il consumo di yogurt e probiotici assunti con supplementi alimentari o di integrazione. Il motivo sostanziale di tale approccio risiede proprio nella differente composizione del microbiota intestinale in pazienti obesi rispetto a quelli normopeso.

Questa sostanziale differenza ha aperto nuovi scenari in ambito medico, in quanto viviamo in un mondo dove tutto si muove verso la “cronicizzazione patologica” e non verso il concetto ormai passato, secondo i dati statistici, di patologia acuta.

L’ingravescente aumento di patologie croniche come il diabete, l’ipertensione ed ipercolesterolemia ha portato l’essere umano ad un attenzione particolare nei confronti dell’alimentazione e dello stile di vita in generale. Alla base del concetto alimentare, sta prendendo piede il curare il nostro intestino.

I probiotici fanno parte di un vero e proprio organo a sè stante che funge da barriera fondamentale per l’assorbimento di nutrienti, per il passaggio di allergeni, e per il benessere in genere che si traduce in un’attività intestinale che è sinonimo ormai di salubrità.

Aumento esponenziale di gravi patologie

E’ possibile visionare articoli che citano la correlazione del microbiota intestinale con l’autismo, in quanto l’aumento dei parti cesarei ha portato ad una minore ereditarietà della flora batterica benigna materna, e che probabilmente potrebbe essere correlata ad un aumento del suddetto disturbo.

Pare che una situazione intestinale sana abbia un’azione fondamentale contro le patologie urogenitali, come le vulvovaginiti o infezioni da Candida albicans e che soprattutto i ceppi come il Lactobacillus acidophilus, siano fondamentali per diminuirne gli eventi e la cronicizzazione dell’infezione.

Le condizioni che minacciano la nostra flora intestinale sono di diverse tipologie, in quanto lo stesso apparato gastrointestinale risente anche di un lato “emotivo”. Esso infatti possiede un sistema nervoso e fibre ad esso afferenti ed efferenti molto particolare, che complicano la situazione .

Una cattiva alimentazione, un utilizzo improprio di antibiotici, o ancora una cattiva digestione dovuta a carenze enzimatiche o intolleranze può portare ad uno scompenso della flora che può tradursi con il tempo in una maggiore propensione alle patologie in genere.

Un buona situazione intestinale è sinonimo di una buona condizione di salute

Alla luce di questa breve discussione sul valore e sull’azione che si sospetta abbiano i nostri amici probiotici, vale la pena dunque trattarli come meritano, e cioè nel miglior modo possibile. Resta dunque un dogma fondamentale da seguire: “Un buona situazione intestinale è sinonimo di una buona condizione di salute.

Fonti

  • Cicero Arrigo F.G. Trattato italiano di nutraceutica clinica. Scripta manent edizioni.2017

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