L’aumento degli animali d’affezione presenti in ambiente urbano e domestico può rappresentare un rischio per la salute umana. D’altra parte, l’ingente numero di cani presenti nelle aree urbane, costretti per le loro esigenze fisiologiche nei ristretti spazi di cui le città dispongono, favorisce frequenti contatti con escrementi infetti che possono facilitare la diffusione di agenti patogeni e la contaminazione ambientale. Tra i patogeni più frequenti con cui l’uomo rischia di venire a contatto troviamo Toxocara canis, nematode che abita nell’intestino tenue del cane, le cui uova restano vitali per circa 2 anni nell’ambiente provocando sindromi viscerali/oculari se ingerite, Enterococchi, protozooi come la Giardia, Staphylococchi, Salmonelle e molti altri. Appare chiaro che le categorie più a rischio sono i bambini che, specialmente nella prima infanzia, utilizzano le mani e la bocca come strumenti di conoscenza del mondo esterno.
La questione, tuttavia, sembra ulteriormente complicarsi se i batteri in questione sono anche antibiotico-resistenti; un recente studio, infatti, pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, ha analizzato 418 campioni di feci canine raccolte per le strade della città di Bari. I risultati hanno messo in evidenza la presenza di Enterococchi resistenti a numerosi antibiotici (clindamicina, tetracicline, eritromicina e ampicillina) in modo particolare agli amminoglicosidi. In aggiunta a ciò, sono stati messi in evidenza ceppi di Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina nonché cisti di Giardia lamblia. E’ importante sottolineare che, oltre al rischio di contrarre infezioni, si affaccia l’idea che le feci canine lasciate per strada possano rappresentare un vero e proprio reservoir di batteri multi-resistenti, contribuendo, così, alla diffusione dei geni di resistenza antibiotica nelle aree urbane. I dati in letteratura evidenziano pertanto quanto possa essere pericoloso un nostro atteggiamento negligente e come un piccolo, veloce gesto possa fare la differenza per la salvaguardia della salute dei cittadini.
Fabrizio Visino
Fonte:pubmed