Il nuovo PNCAR 2022-2025 e il consumo degli antibiotici

La lotta contro l’antibiotico resistenza passa principalmente dalle analisi sui consumi e sull’appropriatezza, così da indirizzare gli approcci di intervento mirati e consapevoli.

Antibiotico resistenza

Per definizione, l’antibiotico-resistenza è un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico, che è generalmente sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie. A causa dell’enorme pressione selettiva esercitata da un uso eccessivo e spesso improprio degli antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico, nel tempo questo fenomeno ha assunto i caratteri di una delle principali emergenze sanitarie globali.

Questo fenomeno interessa numerosi settori non solo umani, causando così problematiche per la salute umana, animale e vegetale.

PNCAR 2022-2025

Il Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (o PNCAR), rappresenta il punto di riferimento per tutti i professionisti sanitari e non per la lotta a questo annoso problema. Esso nasce con l’obiettivo di fornire al Paese le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare l’emergenza dell’antibiotico resistenza (ABR) nei prossimi anni. Come già sottolineato in un precedente articolo, l’approccio che l’Italia e il mondo vogliono amplificare rappresenta quello One Health, e il modello di azione viene così raffigurato in Figura 1.

Il nuovo PNCAR 2022-2025
Figura 1 – Il nuovo PNCAR 2022-2025. [Fonte: https://www.epicentro.iss.it/]

Predisponendo 4 strategie principali:

  • Formazione
  • Informazione
  • Ricerca
  • Cooperazione

La sorveglianza sul consumo degli antibiotici ad uso umano

Particolare menzione riguarda una sezione del nuovo piano, ovvero il monitoraggio sull’uso degli antibiotici e la loro appropriatezza prescrittiva. Queste analisi, ovviamente non si riferiscono sul solo consumo in ambito umano ma anche in ambito veterinario, ambientale e alimentare, enormemente diffusi.

A livello di consumi, l’Italia rappresenta a livello Europeo uno dei Paesi con maggior consumo di antibiotici1 per uso umano. Infatti, le stime dell’European Centre for Disease Preventon and Control (ECDC) dicono che il consumo a livello sistemico e a livello territoriale ammonta a 16,5 Dosi Definite Giornaliere (DDD/die) (+10% della media Europe) e a livello ospedaliero a 1,92 DDD/die (+22%).

Le prescrizioni ad uso umano a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) sono in diminuzione negli ultimi 7 anni. I numeri si assestano, sia a livello territoriale che ospedaliero, alla media di 13,9 DDD/die. I dati presentano una forte disparità tra le regioni, con la provincia autonoma di Bolzano a 8,0 DDD/die, a 19,4 della Campania. Circa il 90% del consumo degli antibiotici a carico del SSN viene erogato in regime di assistenza convenzionata, confermando l’eccessiva prescrizione da parte di MMG e pediatri anziché da parte di figure specialistiche.

La fonte dei dati per il monitoraggio dei consumi a livello nazionale è rappresentato dai seguenti flussi:

  • Il flusso dell’Osservatorio sull’impiego dei Medicinali di AIFA (OsMed) per l’assistenza convenzionata;
  • Il flusso della tracciabilità del farmaco per gli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche;
  • Il flusso delle prescrizioni farmaceutiche (Tessera Sanitaria) per l’assistenza territoriale, e che consente la conduzione di analisi dei consumi per età e genere.

Nel campo veterinario

Non va meglio nel settore veterinario, in quanto i numeri italiani presentano la media di 181,9 milligrammi-mg/Population Correction Unit-PCU) in confronto agli 88,9 mg/PCU della media Europea. C’è da dire comunque che i dati sono in diminuzione negli ultimi anni.

Nel settore veterinario, fino al 2019 i dati venivano raccolti mediante il progetto ESVAC (The European Surveillance of Veterinary Antibiotic Consumption) dai dati di vendita forniti dai titolari dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC). Dal 2020, anche qui si è vista l’implementazione della ricetta elettronica veterinaria che ha permesso di raccogliere i dati di dispensazione antibiotica.

Fonti:

  • 1European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), European Food Security Agency (EFSA). Third joint inter-agency report on integrated analysis of consumption of antimicrobial agents and occurrence of antimicrobial resistance in bacteria from humans and food-producing animals in the EU/EEA (wiley.com) EFSA Journal 2021;19(6):6712. Disponibile al link: https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.2903/j.efsa.2021.6712

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Tiziano De Simone

Nato ad Agnone (Molise), laureato magistrale in Biologia Sanitaria e Dottorato di Ricerca in Medicina Molecolare. Appassionato del mondo microscopico, ho incentrato la mia formazione in tale ambito sia in contesto Virologico che di Microbiologia pura. Mi piace divulgare la scienza e approfondire la stessa, motivo per cui ho iniziato a collaborare con Microbiologia Italia.

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